sabato 30 novembre 2013

Stoccaggio e distribuzione merci

Il sistema logistico di un’azienda si basa sullo stoccaggio e sulla distribuzione dei materiali. Questi aspetti sono sicuramente centrali nella catena che porta i prodotti dal produttore al consumatore. L’importanza del sistema magazzino è mutato notevolmente nel tempo fino a diventare un anello fondamentale della catena.
 

In alcuni casi si presta poca attenzione alla gestione delle scorte in magazzino questo causa molte volte un peggioramento del servizio offerto all’utente finale. In realtà la gestione delle scorte in magazzino dovrebbe avere un ruolo fondamentale all’interno dei processi aziendali.
 
Si ritiene, erroneamente, che la riduzione dei costi di stoccaggio possa avvenire soltanto abbassando la quantità delle scorte, senza pensare che, al contrario, un giusto bilanciamento degli immobilizzi consentirebbe una migliore gestione, in quanto abbatterebbe i costi di gestione mantenendo la qualità del servizio reso al cliente.
Fonte: comunicativamente.com
 
 

domenica 24 novembre 2013

Facchinaggio e traslochi Sassari

Soprattutto con i tempi che corrono, con la crisi economica che sembra non voler più lasciare il nostro paese, nasce sempre di più l’esigenza di risparmiare in tutti i campi e se si deve cambiare domicilio e fare un trasloco, non ci si può davvero permettere di affidare l’incarico ad una ditta non specializzata. Ecco allora che ci si può avvalere del servizio facchinaggio. Le ditte di traslochi che dispongono di personale qualificato dedicato ai servizi di trasporto, imballaggio e carico e scarico sono numerose e con questo articolo vogliamo dare qualche consiglio per muoversi nella giusta direzione, soprattutto per risparmiare qualcosa.
In un trasloco non si devono movimentare solo utensili di uso quotidiano, ma anche mobili ed oggetti cari, ricordi preziosi per la famiglia e anche oggetti di un certo valore e c’è quindi bisogno di professionalità nel servizio di facchinaggio. Non basta infatti affidarsi a ragazzoni robusti e pieni di buona volontà, ma che non sanno nulla di come si imballano le cose e come si caricano camion e furgoni. L’imballaggio della mobilia e degli oggetti per un trasloco, deve essere fatto innanzitutto con buoni materiali avvolgenti, tipo il famoso pluriball, la plastica con le palline che scoppiano, poi con  scatoloni di cartone rinforzato, per proteggere al massimo gli oggetti delicati e fragili.
Naturalmente ci sono anche i materiali scadenti in circolazione, ma con questi si creano solamente danni durante la fase di trasporto, perchè il mobilio, se non giustamente imballato, se viene a contatto con altri oggetti, rischia di graffiarsi e di scheggiarsi. Se non è stato fatto il giusto imballo i mobili dunque si rovinano. Stessa storia vale poi per la fase di stivaggio nei camion o furgoni: l’operazione di carico è un incastro preciso, inoltre i mobili e gli scatoloni devono essere trattenuti e bloccati al meglio. Le ditte di traslochi specializzate offrono i migliori facchini. In genere un facchino professionista costa  tra i 13 ai 17 euro l’ora più Iva, per 8 ore al giorno. Il prezzo ovviamente diminuisce se la prestazione richiesta è per l’intera giornata o addirittura per più giorni ed a questi costi devono essere aggiunti poi anche quelli del noleggio furgone se non si dispone di un veicolo adatto.
Fonte: smilecityitalia.net
 

sabato 23 novembre 2013

Trasloco di piante e animali

Gli animali domestici
Come per i bambini, anche agli animali è necessario fornire il massimo comfort possibile; inoltre, nelle fasi concitate del trasloco c'è il rischio concreto di fuga degli animali domestici, se lasciati liberi.
Si può scegliere di lasciare gli animali nel cortile o nel giardino della vecchia abitazione fino alla fine del trasloco, trasferendoli per ultimi e dedicando loro durante la giornata almeno le cure indispensabili; si può invece trasferirli per primi e alloggiarli nella zona loro riservata della nuova abitazione. In entrambi i casi, è indispensabile assicurarsi di impedire qualsiasi possibilità di fuga, controllando la chiusura del cancelli e facendo attenzione di non collocarli in zone dove è necessario passare durante il trasloco, cioè dove qualcuno potrebbe lasciare aperta una porta o un cancello per errore; si ribadisce che il rischio di fuga, specialmente per i gatti, è molto elevato.
In alternativa, gli animali possono essere alloggiati presso parenti, amici o pensioni; questa è senz'altro la soluzione migliore, permette la totale libertà d'azione ed è adeguata anche se si impiegherà più di un giorno per le operazioni di trasloco.

I pesci e gli uccelli
Fortunatamente qui non sussiste il rischio di fuga pertanto è possibile senza ulteriori preoccupazioni trasferirli per ultimi, ricordandosi di prestare loro le cure necessarie durante le operazioni.
Se pesci o uccelli sono contenuti in gabbie o acquari molto ingombranti o pesanti, conviene trasferirli all'ultimo momento in gabbie o acquari più piccoli, traslocare la loro precedente casa e ripristinarla per prima nella nuova abitazione, popolandole quanto prima con i precedenti ospiti.

Le piante
Se per esigenze di trasporto devono essere inscatolate, similmente agli animali dovranno essere trasferite per ultime e in tutti i casi scaricate per prime. Evitare di lasciare all'interno del furgone le piante se non per il tempo strettamente necessario al trasporto.
Fonte: bolliger.org

domenica 17 novembre 2013

Elevatori per traslochi

L'elevatore a scala esterno per trasportare i materiali dai piani a terra o viceversa può essere noleggiato presso le aziende di traslochi oppure presso aziende che effettuano specificatamente servizi di noleggio.
Il noleggio di queste attrezzature è tuttavia conveniente in pochissimi casi, dato l'elevato costo.
I prezzi dipendono molto dall'altezza che si deve raggiungere, comunque fino a un 5° o 6° piano si aggirano intorno a 200 euro per mezza giornata e 300 per la giornata intera; certamente, in mezza giornata si trasporta una grande quantità di materiale, il problema è che nei traslochi fai da te l'intervento potrebbe durare due o tre giorni, dato che la persona inesperta smonta gradualmente il mobilio.
I casi in cui conviene anche questo noleggio si possono sintetizzare in:
  • Moltissimo materiale da trasportare: se, oltre ai mobili, nella casa che lasciamo abbiamo molti oggetti, è bene prepararli in modo da farli scendere impiegando il minor tempo possibile, poi il residuo si trasporterà dalle scale in seguito.
  • Scale difficilmente accessibili: ci sono palazzi, specialmente di vecchia costruzione, nei quali il trasporto dalle scale è molto difficoltoso e il noleggio di un elevatore esterno diventa quasi un obbligo.
  • Mobilio e oggetti da traslocare tutti pronti: se siamo in grado di organizzarci in modo che sia tutto pronto da trasportare, il noleggio dell'elevatore diventa conveniente e ci solleva dalla più grande fatica del trasloco.
Dove noleggiare le scale aeree?
Come già detto, puoi rivolgerti alle aziende di traslochi, esistono anche aziende che noleggiano molti tipi di elevatori fra cui le scale aeree; i nominativi sono disponibili sugli elenchi quali le Pagine Gialle oppure reperibili in rete, effettuando una ricerca.
Allo scopo può risultare molto comodo utilizzare Elevatori, sito facente parte del nostro gruppo, che consente di richiedere un preventivo per noleggio di scale aeree contemporaneamente a più aziende delle province dove effettuare l'intervento; il servizio è operativo in qualsiasi località nazionale.
Fonte: proz.com
 
 

sabato 16 novembre 2013

Pianificazione del trasloco

Scelta della data
A volte la data è vincolata dalla scadenza del contratto di affitto, in questi casi l'unica cosa da fare è cercare di essere il più possibile liberi da impegni nella settimana stabilita.
Se invece c'è la libertà di scegliere la data:
  • Se cambiamo città, teniamo conto degli impegni scolastici dei figli;
  • Fare in modo che il periodo scelto sia quello più libero da impegni;
  • Se decidi di appoggiarti a un'impresa di traslochi, tieni in considerazione che i mesi che le vedono maggiormente impegnate sono maggio, giugno e luglio: se opti per uno di questi mesi, prenota con tre o quattro mesi di anticipo, diversamente rischi di pagare di più il servizio e doverti adattare alle soluzioni proposte, spesso scomode.
  • Il clima, per quanto possibile, non deve essere troppo freddo o, ancor peggio, piovoso.
  • Ottimi mesi possono essere settembre, ottobre o novembre: fra le altre cose, in questi mesi di scarso lavoro, spesso le aziende di traslochi applicano prezzi vantaggiosi.


Traslochi fai da te o è meglio rivolgersi a un'azienda?


Il trasloco lo si può fare benissimo da soli, se si vuole risparmiare qualche soldino. E' bene fare un'attenta valutazione sia economica che logistica per stabilire se conviene così oppure appoggiarsi a un professionista. Di seguito faremo un'analisi per vedere quali possono essere gli eventuali ostacoli.
Casi nei quali è sconveniente il trasloco fai da te.
  • La fretta: nei traslochi fai da te si impiegano vari giorni mentre per il trasloco fatto da un'azienda mediamente il lavoro di effettivo trasferimento dura una giornata.
  • Alto valore dei mobili o del materiale traslocato: quando non si ha pratica nello smontare, montare e trasportare i mobili o il materiale, è molto facile danneggiarlo. I traslocatori sono professionisti in questo senso, sanno bene tutti gli accorgimenti per lo smontaggio, il trasporto e il montaggio, utilizzano elevatori esterni per trasportare tutto senza danni e hanno inoltre una polizza assicurativa che copre qualsiasi danno al materiale, alle persone o agli edifici.
    Se c'è il rischio che una svista causi centinaia di euro di danno, è facile capire che la convenienza nel fare da sé svanisce.
  • Grande quantità di mobilio: le aziende di traslochi impiegano poco tempo a smontare e montare i mobili: anche se il loro numero è elevato, la differenza di costo fra un piccolo e un grande trasloco sarà minima appunto perché il tempo che impiegano in più è poco. Invece, nel fare da soli, lo smontaggio mobili occupa una parte notevole di tempo dovuto all'inesperienza.
  • Difficile accessibilità dalle scale: se sono strette oppure sono molte e non c'è un montacarichi, è facile danneggiare sia queste che i mobili, con la conseguenza che il danno sarà superiore al risparmio. Per ovviare al problema si potrebbe anche noleggiare un elevatore esterno, tuttavia questa soluzione è sconveniente in termini economici, come spiegato nella sezione dedicata al noleggio di elevatori esterni.
  • Traslochi a lunga distanza: anche in questo caso generalmente si perde di convenienza in quanto le aziende di traslochi spesso sono abili nello stivaggio, attrezzate con camion grandi e sono pertanto in grado di effettuare il trasporto in un'unica soluzione, mentre facendolo da soli con un piccolo furgone occorrerebbero molti viaggi
Casi nei quali conviene traslocare da sé.
Può esserci la convenienza economica a traslocare con propri mezzi, senza pericolo che l'importo dei danni superi quello del risparmio, se sussistono le seguenti condizioni:
  • il materiale da traslocare è tanto ma il mobilio è poco
  • la distanza fra le due abitazioni è limitata
  • si riesce ad accedere discretamente agli appartamenti perché le scale sono larghe oppure la casa è dotata di montacarichi
 
In base a queste valutazioni sei stato in grado di determinare la data corretta per il trasloco e la convenienza o meno di scegliere un'azienda di traslochi o di farlo da te.
Fonte: devotraslocare.net
 
 
 

sabato 9 novembre 2013

Bonus Mobili

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio canale YouTube un vademecum per accedere alle detrazioni fiscali su arredamento ed elettrodomestici ad alta classe energetica, il famoso Bonus Mobili già discusso in una precedente guida.
Il filmato riassume in breve, in modo semplice ed esplicativo, i requisiti per accedere alla detrazione fiscale del 50% in caso di interventi di ristrutturazione di un appartamento o di aree comuni condominiali, che prevedano l’acquisto di nuove componenti d’arredo o di elettrodomestici. Una modalità fresca e molto utile con cui l’Agenzia delle Entrate ha deciso di comunicare con i cittadini, utilizzando un linguaggio – quello del Web – che di certo ne agevolerà la diffusione.
Il requisito principale per poter accedere al Bonus Mobili è quello di aver effettuato degli interventi di ristrutturazione di un’abitazione o di un condominio dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2013. La detrazione fiscale si applica solo in presenza della relativa documentazione che comprova l’inizio dei lavori antecedente all’ottenimento dei beni in oggetto, anche se ai fini legislativi non è necessario che gli interventi siano stati già pagati al momento dell’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
Il bonus si applica inoltre per l’acquisto di elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, A in caso si tratti di forni. Allo stesso tempo, però, l’accesso è consentito anche per quegli elettrodomestici per cui non è stata ancora definita una precisa classe energetica. Rientrano nel conteggio anche le spese di trasporto e montaggio e, nel caso di condomini, serve dimostrare come gli interventi condotti facciano davvero riferimento alle aree comuni degli edifici.
Per beneficiare della detrazione, i pagamenti devono essere effettuati con bonifici postali o bancari, carta di credito o bancomat. Per queste due ultime transazioni elettroniche, la data di riferimento è quella dell’acquisto effettivo e non dell’addebito sul conto corrente, mentre assegni bancari e contanti non sono accettati ai fini della rilevazione.
Si ricorda, infine, come sia necessario conservare tutta la documentazione relativa e come la detrazione riguardi le spese sostenute fino a un massimo di 10.000 euro.
Fonte: greenstyle.it
 
 

domenica 3 novembre 2013

La Logistica

Esistono diverse definizioni di logistica, ognuna delle quali differisce per l'ampiezza di visione con cui viene considerata questa materia.
Secondo la definizione data dall'Associazione Italiana di Logistica (AILOG), essa è "l'insieme delle attività organizzative, gestionali e strategiche che governano nell'azienda i flussi di materiali e delle relative informazioni dalle origini presso i fornitori fino alla consegna dei prodotti finiti ai clienti e al servizio post-vendita".
Secondo la definizione data dalla Society Of Logistic Engineers, (SOLE) la logistica è "arte e scienza dell’organizzazione, della progettazione e dell’attività tecnica riguardante i requisiti, la definizione, la fornitura e le risorse necessarie a supportare obiettivi, piani ed operazioni".
Le origini della logistica si trovano già nell'antichità e hanno una connotazione prettamente militare. Essa infatti veniva considerata una branca dell'arte militare che trattava tutte quelle attività volte ad assicurare agli eserciti quanto si rendesse necessario per vivere, muoversi e combattere nelle migliori condizioni di efficienza.
Alessandro Magno attraversò il mar Egeo per iniziare la conquista dell'Impero Persiano e nulla avrebbe potuto fare senza un apparato logistico adeguato a supporto dell'immenso esercito che lo seguiva.
Ai tempi dei Romani Gaio Giulio Cesare istituì la figura del logista tra gli ufficiali in servizio nelle sue legioni, in qualità di responsabile degli approvvigionamenti.
Questa identificazione della logistica come attività esclusivamente militare (logistica militare) rimane valida fino alla seconda guerra mondiale quando la scala globale del conflitto portò a sforzi logistici fino ad allora inimmaginabili, basti pensare all'operazione Overlord in Normandia.
Solo nel Dopoguerra il concetto cominciò a essere ampliato e viene esteso anche al settore economico e industriale.
Oltre alla accezione militare, che resta tuttavia valida ancora oggi, la Society of Logistics Engineers (SOLE) ha formulato una classificazione in grado di fornire un quadro chiaro ed esauriente delle aree specifiche normalmente individuate sotto la comune dizione di logistica:
  • la logistica industriale (o business logistics), che in un'azienda industriale ha come obiettivo la gestione fisica, informativa ed organizzativa del flusso dei prodotti dalle fonti di approvvigionamento ai clienti finali;
  • la logistica dei grandi volumi (o bulk logistics), che riguarda la gestione e la movimentazione di grandi quantità di materiali sfusi, generalmente materie prime (quali petrolio, carbone, cereali, ecc.);
  • la logistica di progetto (o project logistics), che riguarda la gestione ed il coordinamento delle operazioni di progettazione e realizzazione dei sistemi complessi (quali grandi opere e infrastrutture, centrali elettriche, ecc.)
  • la logistica di supporto (o RAM logistics), che riguarda la gestione di prodotti ad alta tecnologia (linee aeree con aerei ed elicotteri o altri sistemi complessi) per i quali siano essenziali affidabilità, disponibilità e manutenibilità.
  • la logistica di ritorno o logistica inversa (o reverse logistics), che è il processo di pianificazione, implementazione e controllo dell'efficienza delle materie prime, dei semilavorati, dei prodotti finiti e dei correlati flussi informativi dal punto di recupero (o consumo), al punto di origine, con lo scopo di riguadagnare valore da prodotti che hanno esaurito il loro ciclo di vita.
Nell'ambito della gestione d'impresa, quando si parla di logistica si fa riferimento esclusivo alla logistica industriale, o meglio, con una dizione più moderna e corretta, alla logistica integrata
Negli anni cinquanta e sessanta l'accezione di logistica era limitata alla distribuzione del prodotto finito (la cosiddetta logistica di distribuzione). In tali anni il ruolo della logistica è rimasto confinato al presidio di specifiche attività di supporto, generalmente legate all'organizzazione dei magazzini e dei trasporti.
Le prime timide forme di evoluzione verso la gestione di un insieme strutturato di attività si registrano nel corso degli anni settanta, allorché le aziende incominciano a ricercare miglioramenti nell'ambito della distribuzione fisica, dal magazzino di stabilimento al cliente, attraverso opportuni interventi di razionalizzazione volti all'ottimizzazione dei diversi segmenti del ciclo distributivo.
A partire dagli anni ottanta, in seguito all'introduzione nelle aziende in modo sufficientemente pervasivo di nuove logiche gestionali, quali il Material Requirements Planning (MRP), o il Just in time (JIT), l'attenzione si sposta repentinamente sulla gestione dei materiali: viene infatti coniata l'espressione "logistica dei materiali", o altri sinonimi come "gestione dei materiali" o "material management", per indicare il governo di tutte le attività volte ad assicurare la corretta acquisizione, movimentazione e gestione dei materiali al fine di garantire il costante e tempestivo rifornimento alla produzione ed agli altri enti utilizzatori.
La fase successiva del percorso evolutivo segna in realtà un radicale cambiamento perché comporta la trasformazione della logistica da insieme di attività operative a sistema interfunzionale che si pone come mezzo per il raggiungimento di più elevati livelli prestazionali. Emerge quindi il concetto di "logistica integrata", sintetizzato in modo preciso nella definizione proposta dal Council of Logistics Management nel 1986, secondo cui essa rappresenta il processo per mezzo del quale pianificare, attuare e controllare il flusso delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti, e dei relativi flussi di informazioni, dal luogo di origine al luogo di consumo, in modo da renderlo il più possibile efficiente e conforme alle esigenze dei clienti.
L'ultimo stadio del processo evolutivo, che conduce alla nascita del concetto di gestione della catena di distribuzione, è caratterizzato dalla presa di coscienza da parte delle aziende che il miglioramento nella gestione dei flussi all'interno della catena logistica non può prescindere dal fattivo coinvolgimento degli attori esterni: la logistica assume un ruolo sempre più centrale ed il suo obiettivo diventa sostanzialmente quello di governare tutte le fasi del processo produttivo, anche esterne all'azienda, secondo una visione sistemica.
In quest'ottica il concetto di gestione della catena di distribuzione non deve essere inteso come sinonimo di logistica integrata, ma come un nuovo approccio di management in cui la singola azienda diventa parte di una rete di entità organizzative che integrano i propri processi di business per fornire prodotti, servizi e informazioni che creano valore per il consumatore. Il passaggio della logistica da una funzione sussidiaria ad un ruolo strategico si è accompagnato in molte aziende ad una propensione a esternalizzare le attività di trasporto e di movimentazione delle merci, affidando a terzi un compito che non rientra nel core business aziendale sempre allo scopo di minimizzare i costi ed assicurare maggiore flessibilità alla struttura produttiva.
La grande vastità e complessità delle discipline legate alla logistica ha fatto nascere dei corsi universitari specifici: in particolare, l'ingegneria logistica e della produzione.
Fonte: it.wikipedia.org
 
 

sabato 2 novembre 2013

Ritiro Carta e Cartone

Come tutti i rifiuti, la carta pone problemi di smaltimento. La carta è però un materiale riciclabile. Come il vetro, infatti, la carta recuperata può essere trattata e riutilizzata come materia seconda per la produzione di nuova carta.
In Italia carta e cartone rappresentano circa il 30% del totale dei rifiuti e sono una risorsa perchè possono essere utilizzati per produrre carta riciclata. E’ sufficiente recuperare una tonnellata di materiale cellulosico per salvare 3 alberi alti 20 metri, riducendo l'impatto ambientale e risparmiando le fonti di energia.
La carta può essere non solo riciclata, ma anche ampiamente riutilizzata stampando su ambo i lati dei fogli, riutilizzando i sacchetti di carta, donando i libri alle scuole o alle biblioteche.

Rifiuti di carta riciclabili:

  -  giornali, riviste, libri, fumetti, tutta la stampa commerciale (dèpliant, pieghevoli pubblicitari)
  -  sacchetti per gli alimenti, per il pane o per la frutta
  -  sacchetti di carta con i manici
  -  fogli di carta di ogni tipo e dimensione
  -  contenitori di prodotti alimentari (come astucci per la pasta, per il riso, per i corn flakes ecc.)
  -  le fascette in cartoncino di prodotti come conserve, yogurt e bevande
  -  le scatole delle scarpe
  -  le confezioni, grandi e piccole, di prodotti come detersivi per lavatrici e lavastoviglie
  -  le scatole dei medicinali, del dentifricio, ecc.
  -  gli imballaggi in cartone ondulato di qualsiasi forma o misura (ad esempio, per apparecchi televisivi o elettrodomestici)
  -  contenitori in cartone per frutta e verdura
  -  cartoni per bevande (come ad esempio quelli di latte, succhi di frutta, vino, panna e similari) svuotati, sciacquati e appiattiti

Attenzione: questa non è carta riciclabile!

Tutti i materiali non cellulosici, i contenitori di prodotti pericolosi, carte sintetiche, carte fotografiche ed ogni tipo di carta, cartone e cartoncino che sia stato sporcato (ad esempio carta oleata, carta e cartone unti, fazzoletti di carta usati, tovaglioli di carta sporchi di cibo, carta plastificata, fustini del detersivo).

Riciclare la carta significa: minori costi per il suo smaltimento, minori costi per la sua produzione, difesa ecologica delle risorse boschive.

Carta riciclata

La trasformazione del rifiuto cartaceo (che si definisce carta da macero) in materia prima necessita di varie fasi:
   •  raccolta e stoccaggio (in questa fase è particolarmente rilevante che le amministrazioni locali richiedano e organizzino la raccolta
       differenziata dei rifiuti);
   •  selezionamento (per separare la fibra utilizzabile dai materiali spuri - spaghi, plastica, metalli - che normalmente sono incorporati nelle balle
       di carta da macero);
   •  sbiancamento (per eliminare gli inchiostri).
A questo punto del ciclo, la cellulosa contenuta nella carta-rifiuto è ritornata ad essere una materia prima, pronta a rientrare nel ciclo di produzione.

Smaltimento Carta

In Italia vengono consumaticirca 9 milioni di tonnellate di prodotti cellulosici. Dei rifiuti prodotti:
  - il 64% viene riciclato
  - il 14% viene bruciato per produrre energia
  - il 22% serve per altri usi (nei caminetti) o finisce in discarica
La modalità più comuni di smaltimento della carta sono quindi
il riciclaggio oppure l’incenerimento insieme ad altri rifiuti se non viene effettuata una raccolta differenziata dei materiali.
Dal punto di vista economico, il riciclaggio è sicuramente meno oneroso che l'incenerimento.È ovvio che la carta riciclata non produce un pari peso di carta "nuova" (sicché per fare una tonnellata di carta nuova ci vuole normalmente - e comunque in misura variabile a seconda degli impianti e del prodotto fabbricato - anche una certa percentuale di cellulosa fresca, proveniente da alberi), e che il procedimento ha i propri costi - economici, energetici e di inquinamento.
Tuttavia:
  •  il costo della materia prima riciclata è notevolmente più basso di quello della pasta di legno, i relativi scarti possono essere utilizzati come
      combustibile co-generatore del vapore necessario al processo di fabbricazione, e la produzione è meno inquinante;
  •  il riciclaggio riduce la quantità di rifiuti da trattare, i relativi costi di stoccaggio, lo spreco di spazio da destinare allo stoccaggio medesimo,
      l'inquinamento da incenerimento, e ovviamente
il consumo di alberi vivi (anche se gli alberi impiegati per la produzione della carta provengono
      da vivai a coltivazione programmata dove vengono periodicamente tagliati e ripiantati).

La carta (se non inchiostrata) può anche essere sottoposta a una degradazione aerobica (compostaggio) assieme ad altri materiali di origine vegetale e/o animale per produrre un ammendante utile per l'agricoltura o per il recupero di suoli con basso grado di nutrienti naturali.

Un'altra prospettiva (interessante in particolare quando non si riesce a ottenere fibre con idonee caratteristiche fisico-meccaniche per nuovi prodotti cartacei) è quella della degradazione chimica finalizzata a produrre sostanze di uso industriale (per esempio metanolo).

Fonte: gestione-rifiuti.it