giovedì 28 agosto 2014

Traslochi Sardegna

Affrontare un trasloco comporta sempre molto stress, sia che si tratti di un’abitazione privata sia che si parli di un ufficio.
Tanti, infatti, sono gli aspetti da curare e specialmente se si decide di non avvalersi dell’aiuto di una ditta specializzata, si corre il rischio di trasformare il trasloco in un vero e proprio trauma!
Ecco perché vi sono alcune “regole” che è bene tenere a mente quando si organizza un trasloco; si tratta di suggerimenti indispensabili per affrontare il cambiamento di casa o di ufficio in assoluta serenità.
La prima cosa da fare quando si sta per traslocare è chiaramente organizzare il tutto per tempo, quindi molte settimane prima della prevista data di spostamento. L’intento è chiaramente quello di diluire il carico di lavoro nel tempo e tenere tutto sotto controllo.
Iniziate con l’organizzare le cose che intendete portare con voi e cominciate ad inscatolare tutti quegli oggetti che siete certi di non utilizzare; mano a mano che preparate gli scatoloni non dimenticate di segnare su ognuno di essi il loro contenuto così da ritrovare gli oggetti con maggior semplicità una volta che sarete giunti nella nuova abitazione.
Va prima inscatolato tutto ciò che verrà poco utilizzato, ricordandosi di inserire il nastro a bolle d'aria tra gli oggetti fragili e di scrivere sul nastro che chiude ogni scatolone il suo contenuto.

Consigli e organizzazioni preliminari per traslocare

Dei seguito listiamo una serie di consigli e punti nevralgici da tenere in considerazione per organizzare un trasloco. A molti di questi sarà dedicato ampio spazio nei paragrafi sucessivi.
Programmare il trasloco. Non è scontato come sembra: pensare mesi prima alla possibilità di un trasloco aiuta a minimizzare le difficoltà. Innanzitutto, è bene iniziare ad imballare i propri oggetti molto prima dell'effettiva data dello spostamento. Se dobbiamo portare via abiti che non mettiamo – perché, ad esempio, sono adatti ad un'altra stagione – possiamo metterli via senza problemi. Sicuramente è il caso di cominciare presto a raccogliere la carta di giornale o la pluriball (il rivestimento con le bollicine d'aria) per gli oggetti più fragili; lo stesso dicasi per quello che riguarda gli scatoloni.
Riflettere sull'entità dello sforzo. Il dilemma è sempre fra fai da te e ditta specializzata. Di base quello che muove la scelta è il costo dell'operazione: ma che prezzo ha un lavoro faticoso, pesante e di scarsa qualità fatto da noi a confronto dell'efficienza e qualità di un'operazione specializzata?
Se l'entità del trasloco è poca cosa (pochi oggetti, pochissimi mobili, distanza raggionevole) allora è possibile pensare al fai da te; in caso contrario, è consigliatissimo affidarsi a ditte specializzate. La differenza nelle operazioni si nota subito. Innanzitutto, le ditte hanno mezzi adatti al ruolo, mentre il privato sarebbe costretto ad affittare furgoni e a chiedere aiuto ad amici e conoscenti per rinfoltire la forza lavoro. In secondo luogo, la consapevolezza del lavoro permette ai professionisti di ridurre le possibilità di rovinare i mobili, cosa che non può essere garantita da un lavoro approssimativo.

Controllare contatori di luce, acqua e gas

Questa dev'essere l'ultima operazione da fare nella vecchia casa – insieme alla chiusura dei rispettivi approvigionamenti – e la prima da fare nella casa nuova – anche se, ovviamente, i neo-inquilini avrebbero già dovuto informarsi sullo stato delle condutture. Soprattutto è bene segnarsi i valori dei contatori per evitare sorprese tramite bollette successive.
Prestare attenzione a bambini e animali. Sicuramene psicologicamente un trasloco è traumatico per i bambini. Ma può essere anche per gli animali. Valutate bene quando e come spostare entrambi: non è necessario che siano presenti in tutte le fasi – al contrario dei padroni di casa che devono sempre controllare l'andamento della situazione: magari è meglio farli spostare prima nella casa nuova.
Fonte: padronidicasa.it

mercoledì 27 agosto 2014

Facchinaggio Sassari

Al via in Emilia-Romagna a nuove norme per promuovere la legalità e la responsabilità sociale nei settori dell’autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazioni merci e dei servizi complementari.
Il progetto di legge – presentato dall’assessore regionale alla Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – è stato approvato dalla Giunta regionale, iniziando così il suo iter di discussione.

Nel documento vengono definiti i principi e le finalità che promuovono la legalità, la sicurezza e la regolarità del lavoro nei settori dell’autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazioni merci e dei servizi complementari. L’azione della Regione è diretta ad adottare procedure finalizzate alla trasparenza, alla semplificazione, alla dematerializzazione dei procedimenti amministrativi, alla promozione di iniziative di coordinamento e cooperazione istituzionale. Previste anche l’adozione e diffusione di buone pratiche di responsabilità sociale da parte delle stazioni appaltanti pubbliche, all’attività di formazione e di sensibilizzazione su questi temi, rivolta ai lavoratori, agli operatori economici e ai dipendenti delle Pubblica amministrazione.
La Regione istituirà un elenco di merito degli operatori economici nei settori dell’autotrasporto di merci, dei servizi di facchinaggio e dei servizi complementari nonché una Consulta regionale per la legalità e la promozione della responsabilità sociale.
Le misure di trasparenza a sostegno della legalità saranno attuate anche mediante specifiche intese con gli Enti pubblici che hanno la competenza ad autorizzare l’esercizio dell’attività di autotrasportatore e ad esercitare la vigilanza sul suo corretto svolgimento. Particolare rilevanza assumono gli adempimenti connessi al trasporto di materiale derivante a attività estrattive.

Per quanto riguarda il settore del facchinaggio e dei servizi complementari il documento punta a contrastare il fenomeno di caporalato e gli altri illeciti che alterano la regolarità del mercato del lavoro, attraverso qualsiasi forma di sfruttamento dei lavoratori e dell’utilizzo non regolare degli stessi. Inoltre sarà istituito un elenco regionale dei prezzi relativi ai servizi di facchinaggio, complementari e all’attività di logistica.
Fonte: regione.emilia-romagna.it
 
 

martedì 26 agosto 2014

Logistica Sardegna

Procedono spediti i preparativi per rendere la città capitale della logistica sostenibile, con l’avvio, nel prossimo mese di settembre, della fase sperimentale del progetto City Logistic del CAAB per lo spostamento su mezzi elettrici nell’area metropolitana. Quattro veicoli elettrici da trasporto saranno infatti impiegati per la distribuzione delle merci nell’ ultimo miglio, in particolare nella ZTL del centro storico cittadino: si parte con il Mercato delle Erbe, che sarà rifornito in modalità collettiva dai furgoni elettrici. I mezzi partiranno da CAAB utilizzando l’energia pulita prodotta dall'impianto fotovoltaico edificato sul Centro agroalimentare di Bologna, il più grande su tetto in Europa, che è stato progettato per alimentare le attività interne al CAAB, ma produce un surplus di energia capace di alimentare un circolo virtuoso di sostenibilità smart.
I furgoni elettrici glass van operativi da settembre verranno affiancati da un altro progetto innnovativo per la mobilità con biciclette elettriche a pedalata assistita, grazie a un prototipo di nuova concezione, risultato della ricerca del coordinamento MovingSun realizzata all'Università di Bologna. Il nuovo sistema di ricarica è un vero e proprio distributore di batterie per biciclette, sviluppato dalla Logital in collaborazione con Technovo. Il prototipo realizza il concetto di “Swap & Go”, ovvero la modalità di scambio veloce che consente di aumentare l’autonomia nell’uso dei mezzi elettrici, di abbattere i costi dell'acquisto della bici elettrica - la batteria non si compra, si scambia - e di utilizzare le batterie per immagazzinare l’energia fotovoltaica nel momento in cui questa viene prodotta, migliorando così l’efficienza del sistema integrato smart mobility - smart energy.
L’ambizione di MovingSun è quella di cogliere sfide centrali nel futuro della città e traguardi che vadano al di là del trasporto delle merci nell’ultimo miglio, obiettivo iniziale del primo progetto City Logistic, per estendersi a nuovi servizi sostenibili per le imprese e i cittadini grazie anche all’integrazione nelle Comunità Solari Locali dell’area metropolitana.  Diventa fondamentale quindi lo sviluppo di infrastrutture urbane per garantire la rete di supporto alla mobilità elettrica in totale sicurezza. In questa direzione è al vaglio il possibile utilizzo delle stazioni metropolitane FER come base per gli Urban Hub, delle vere e proprie stazioni di servizio elettriche. Tutto all'insegna della partnership pubblico privato e del coinvolgimento della cittadinanza attiva auspicato dal PSM.
Fonte: agoramagazine.it

lunedì 25 agosto 2014

Montaggio allestimenti Sassari

Con Decreto del 22 luglio 2014 firmato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Polettie dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzinsono state individuate le disposizioni che si applicano agli “spettacolo musicali, cinematografici e teatrali e alle manifestazioni fieristiche tenendo conto delle particolare esigenze connesse allo svolgimento delle relative attività”.
Il decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale delle Repubblica Italiana, Serie Generale, n. 183 del 8 agosto 2014, è quello che era già previsto dall’art. 88 comma 2-bisdel D.Lgs. 81/08 introdotto dal Decreto del Fare n. 69/2013 convertito con L. 98/2013.
Con quest’ultima novità si realizza un altro importante passo avanti a favore degli operatori impegnati nelle attività di montaggio e smontaggio dei grandi palchi in occasione di eventi musicali e di spettacolo. I due infortuni mortali avvenuti a Trieste, il 12 dicembre 2011, (foto) e a Reggio Calabria, il 5 marzo 2012, in occasione dell’allestimento dei concerti di Jovanotti e Laura Pausini hanno portato in risalto un comparto caratterizzato da numerosi elementi di rischio.
L’organizzazione di questa tipologia di eventi vede, infatti, quali fattori dall’alto indice di rischio la compresenza di più imprese esecutrici e di un elevato numero di operatori costretti a intervenire nella stessa area di lavoro e spesso nel rispetto di tempi brevi, compatibili con lo svolgimento degli spettacoli o delle fiere.
Tante aziende e persone, dunque, impegnate ad avvicendarsi in spazi ristretti – strutture di grandi dimensioni e rilevanti altezze – nello svolgimento di mansioni diverse e con durate d’intervento variabili. Non di rado, inoltre, anche sottoposte a ulteriori limitazioni quali il rispetto di particolari vincoli ambientali o architettonici o il disagio – in caso di eventi all’aperto – di sfavorevoli condizioni meteorologiche e ambientali.
Fonte: lavocedeltrentino.it
 
 

martedì 19 agosto 2014

Trasporti e logistica Sassari

Guidare un camion con un tablet, stando comodamente seduti sul divano: in arrivo sulle strade europee Mercedes-Benz Future Truck 2025, un tir che grazie a innovative soluzioni di assistenza alla guida e al sistema Highway Pilot promette di rivoluzionare trasporti e logistica, ridurre il consumo di carburante, abbassare le emissioni per una maggiore sostenibilità e ottimizzare i tempi di percorrenza. Farà parte degli Intelligent Transport System che aiuteranno le smart city ad essere migliori e userà Rfid, sensori, Gps e tanta tecnologia intelligente.
Il progetto è stato annunciato da Daimler e ha come obiettivo il lancio sul mercato, entro pochi anni, di un mezzo capace di muoversi sulle strade in modo del tutto automatico e sicuro, sia in caso di lunghe tratte in autostrada, sia in occasione di manovre di precisione. Un cambio radicale non solo per i camionisti, ma per tutti gli operatori di trasporti e logistica. Il primo esemplare è già stato testato sull’autostrada A14, nei pressi di Magdeburgo in Germania.

Una rivoluzione per trasporti e logistica

Nel nostro Paese oltre il 90% delle merci viaggia su strada e tra il 2008 e il 2025 l’autotrasporto di merci in Europa segnerà un aumento del 20% (fonti: Osservatorio Autopromotec e Institute for Mobility Research): in questo scenario, il Mercedes-Benz Future Truck 2025 rappresenta un ottima prospettiva per il futuro del settore. Questa spinta innovativa è possibile grazie alle più sofisticate tecnologie in ambito Ict che hanno permesso la realizzazione di un innovativo sistema di strumenti, come sensori, telecamere, radar e laser. Il software che permetterà il movimento autonomo del mezzo sarà gestito dal camionista attraverso un tablet con interfaccia semplice e sicura. Resta inteso che il tir sarà comunque abilitato in tutto e per tutto anche alla guida classica: per ora l’intervento umano, per esempio, è richiesto in fase di sorpasso e in uscita dall’autostrada, ma Daimler prevede di automatizzare anche queste fasi nel prossimo futuro.

Più sicurezza e sostenibilità

Mercedes-Benz Future Truck 2025 è equipaggiato sia con tecnologie driver assistance già in uso su altri mezzi del Gruppo Daimler (automatic braking, lane-warning e stability control), che con il nuovo sistema Highway Pilot: è quest’ultimo il cuore dell’automazione del mezzo. Highway Pilot presenta tecnologie Wi-Fi, vehicle-to-vehicle (V2V), radar a corto e lungo raggio (sia laterali che frontali), una videocamera posta sulla parte anteriore del mezzo, mappe 3D con Predictive Powertrain Control, oltre ai sistemi Fleetboard (con relative app) di vehicle e transport management di casa Mercedes. Tra le implementazioni future, Daimler prevede di integrare nel mezzo connettività e strumenti di Big Data Management, oltre a tecnologie di comunicazione Vehicle to Infrastructure (V2I). La presenza sulle nostre strade di veicoli completamente automatizzati ad alto tasso tecnologico si tradurrà in viaggi più sicuri (l’errore umano sarà infatti completamente azzerato) e in flussi di traffico più scorrevoli. A beneficiare di questo nuovo approccio alla guida dei mezzi pesanti saranno poi soprattutto gli operatori di trasporti e logistica che potranno gestire al meglio le attività, grazie a tempi di percorrenza prevedibili, sistemi di gestione della manutenzione dei veicoli dei mezzi (con possibilità di intervento in tempo reale da remoto).
Fonte: thebizloft.com

giovedì 14 agosto 2014

Traslochi Sassari

Parola d’ordine: metodo! Solo in questo modo sarà possibile affrontare il trasloco in maniera serena e senza farsi prendere dall’ansia: ecco quindi qualche suggerimento per partire col piede giusto.

Occorrente per preparare il trasloco

Cosa non può assolutamente mancare a chi si accinge ad  organizzarsi per traslocare? Innanzitutto occorre procurarsi un discreto numero di scatole di cartone di varie dimensioni: per risparmiare un po’, che non guasta mai in tempi di crisi come questa, un’idea potrebbe essere quella di chiedere al proprio negoziante di fiducia di conservare gli scatoloni di cartoni usati per contenere le merci, che di solito sono abbastanza capienti e resistenti.

Occorre poi procurarsi un paio di rotoli di scotch da imballaggio, per intenderci quello marrone, che servirà a chiudere le scatole una volta riempite, e dei pennarelli a punta grossa da usare per scrivere sulle scatole chiuse il loro contenuto. Infine, sarebbe opportuno procurarsi un po’ di fogli di pluriball, la carta con le bolle che serve ad imballare oggetti particolarmente fragili, un po’ di giornali vecchi ed un taccuino su cui segnare il numero delle scatole ed il loro contenuto. Ora che abbiamo tutto l’occorrente, rimbocchiamoci le maniche e cominciamo!

Regole base per organizzare il trasloco

Ora che abbiamo tutto l’occorrente, possiamo iniziare a pianificare il nostro lavoro: il primo consiglio è quello di partire dalla stanza meno utilizzata così da non stravolgere da subito le abitudini familiari. Inoltre, per facilitare la successiva sistemazione degli oggetti nella nuova casa, operazione altrettanto impegnativa, conviene riempire le scatole rispettando l’originaria collocazione degli oggetti: una sorta di organizzazione per stanza, insomma.

Laddove sia necessario riporre oggetti leggeri e pesanti nella stessa scatola, quelli più pesanti vanno messi sotto e quelli più leggeri sopra avendo cura di segnare sulla scatola di non capovolgerla. Sarebbe buona norma non superare i 20 kg per scatolone altrimenti risulterà difficile riuscire a sollevarlo: ad esempio, nel caso di libri, può essere una buona soluzione il suddividerli in più scatole, così da poterle anche riconoscere subito. Una volta chiuse le scatole, come già accennato prima, è possibile scrivere il loro contenuto su di un lato oppure è possibile numerarla ed annotare su di un taccuino il contenuto al numero corrispondente.
Un discorso a parte merita l’imballaggio di piatti, bicchieri ed altri oggetti che si possono facilmente rompere: essi vanno avvolti con la pluriball per preservarli dagli urti, avendo cura di riempire le cavità, ad esempio l’interno dei bicchieri, con fogli di carta di giornale appallottolati. Gli oggetti di valore andrebbero sistemati in scatole più piccole così da poterli tenere sotto controllo con più facilità.

Quanto agli indumenti, essi vanno riposti all’interno di buste di plastica trasparente o in speciali scatole contenenti degli appositi appendiabiti, almeno quelli più delicati: per ovvie ragioni conviene partire dagli abiti che non appartengono alla stagione in corso!


Qualche consiglio pratico

Nel preparare le scatole, soprattutto quelle contenenti materiale che potrebbe rompersi, occorre ricordare di non lasciare mai spazi vuoti: è possibile evitare questo usando carta di giornale o buste di plastica per riempire tali spazi così da attutire inevitabili colpi durante il trasporto.

E’ opportuno preparare una scatola o una borsa contenente tutto ciò che deve essere a portata di mano sia come piccola attrezzatura – cacciavite, martello, viti, guanti, necessario per pronto soccorso – sia come prima necessità – asciugamano, sapone, ricambio – non dimenticando di trovare un luogo sicuro dove riporre documenti ed oggetti di valore.
 
Fonte: lavorincasa.it
 



 

mercoledì 13 agosto 2014

Facchinaggio Sardegna

Picchetti, scioperi selvaggi, cortei. Eventi all’ordine nel giorno nel mondo delle cooperative del facchinaggio, dove da due anni a questa parte i Si Cobas hanno aumentato sempre più la loro presenza denunciando paghe basse e coop spurie. Proteste che potrebbero verificarsi anche una volta aperto Fico, la fabbrica italiana contadina di Andrea Segré e Oscar Farinetti che, stando agli annunci, dovrebbe spalancare i cancelli ai turisti entro novembre 2015 e dare occupazione a 5000 persone, indotto compreso.
Per questo sindacati e organizzazioni datoriali stanno mettendo a punto un protocollo “sul lavoro buono”, come lo chiama il segretario della Cisl di Bologna Alessandro Alberani. “Servirà anche per non trovarci in situazioni così complicate come quelle che in cui ci siamo trovati negli ultimi anni”. I facchini Si Cobas non vengono citati,ma sono chiaramente il convitato di pietra del protocollo.
“La politica del massimo ribasso sugli appalti deve essere  abbandonata – spiega Alberani -  bisogna costruire un progetto per la sicurezza sul lavoro e soprattutto bisogna puntare a creare lavoro stabile“. Aspettando il  “Jobs act” del ministro Poletti, che secondo la Cisl potrebbe e dovrebbe introdurre strumenti utili a creare contratti a tempo indeterminato, il sindacato di via Milazzo pensa anche a una serie di paletti per garantire che la precarietà non dilaghi in Fico, cosa non impossibile considerando i dati dei primi mesi del 2014: a Bologna e provincia le assunzioni a tempo indeterminato sono sotto il 15% del totale.
“E’ una questione complessa – spiega Alberani – arriveranno aziende col loro personale, altre nasceranno e altre ancora saranno coinvolte dai gestori di Fico”. Per questo la Cisl pensa “a una sperimentazione introducendo anche criteri percentuali in alcuni settori – dice Alberani – per garantire più futuro ai giovani”. In buona sostanza Alberani vuole capire se c’è spazio per fissare un tetto ai contratti precari, come già dopo tutto succede in alcune aziende attraverso contratti integrativi aziendali. Altri strumenti da implementare saranno quello della formazione, per preparare già sui banchi scolastici i futuri lavoratori di Fico, e la clausola sociale, per dare garanzie a tutti quelli che al Caab già lavorano e che entreranno nell’orbita della fabbrica italiana contadina. Per metà settembre Alberani si aspetta la firma del protocollo che coinvolgerà i gestori di Fico e i sindacati confederali.
Fonte: radiocittadelcapo.it
 
 

martedì 12 agosto 2014

Sfalcio erba Sassari

Giardini, parchi urbani, fasce erbose ai bordi delle strade hanno bisogno di una certa manutenzione, affinchè l’erba no ndiventi eccessivamente alta, le piante infestanti non prolifichino, i canali non si intasino. Alla fine rimangono da smaltire gli sfalci d’erba. E se fosse possibile riciclarli invece di buttarli via?
Ebbene, esiste un progetto europeo che mira a trasformarli ina materia prima per la produzione di biogas. IL progetto si chiama “GR3 – Grass to green gas”. Ad essere coinvolte son ben 11 regioni europee, tra cui il Veneto, e l’obiettivo è quello di rimuovere qualunque ostacolo si interponga alla realizzazione di questa tecnologia. Sarebbe un bel beneficio anche se l’energia potenziale ricavabile sia dagli sfalci d’erba che da altri residui erbacei è molto sottoutilizzata in Europa.
Ciò è dovuto al fatto che vi è insufficiente conoscenza e ricettività delle tecnologie per la raccolta, lo stoccaggio e la cosiddetta digestione anaerobica dell’erba, per non parlare della totale assenza di cooperazione tra i portatori di interesse lungo la filiera economica, e da ostacoli legislativi.
Veneto Agricoltura nella sede del Consorzio di Bonifica ha presentato il progetto proprio lo scorso 24 giugno. Antonio Tomezzoli, Presidente del Consorzio di Bonifica ha dichiarato: “L’erba potrebbe essere utilizzata negli impianti di biogas, anche se ha un potenziale energetico minore del mais. Organizzandosi con le strutture di stoccaggio e i macchinari adeguati si può rendere conveniente un’operazione di manutenzione del territorio che va in ogni caso fatta due volte l’anno durante la stagione estiva per mantenere i canali sgombri e favorire il deflusso dell’acqua. Il Consorzio sta attrezzando un’area di prova per valutarne la fattibilità operativa”.
Sono migliaia infatti i chilometri di fasce erbose lungo i canali che il Consorzio di Bonifica sfalcia regolarmente e che possono essere rivalorizzati attraverso la produzione di energia pulita.
Valorizzare questi rifiuti potrebbe rendere economiche anche molte delle operazioni attualmente svolte per la manutenzione delle aree verdi urbane. Veneto Agricoltura ha calcolato che nei capoluoghi di provincia regionali e nelle zone turistiche costiere come il lago di Garda, la raccolta derivante dallo sfalcio potrebbe superare le 500 tonnellate l’anno di sostanza secca. Una quantità sufficiente a rendere conveniente l’impiego nella produzione di biogas.
Fonte: improntaunika.it

lunedì 11 agosto 2014

Logistica Sassari

La Supply Chain o “catena di fornitura” è rappresentabile come un sistema che, su diverse scale di grandezza, riguarda tutte le aziende di produzione. In linea generale la Supply Chain è una filiera composta da fornitori di materia prima, produttori, fornitori di servizi, vettori trasportatori dei prodotti creati e consumatori finali. Tutti questi soggetti sono connessi tra loro dal flusso dei materiali che parte dalla materia prima e che, per trasformazione e trasporto, giunge all’utilizzatore finale. I soggetti sono connessi, inoltre, dal flusso di informazioni che accompagna le merci e la loro trasformazione.
Quanto accade a livello generale si trova concretamente in ogni azienda manifatturiera che, per quanto difficilmente assuma su di sé tutte le funzioni della catena, sicuramente si trova ad aver a che fare con materie prime, fornitori, semi lavorati, consegne, trasporti, logistica, ecc..
E' importante saper gestire la catena che si crea e/o di cui si è parte: in primo luogo, per quanto possa essere banale dirlo (ma non così banale rendersene davvero conto), il successo delle aziende nei mercati attuali è connesso al successo – anche - del lavoro degli altri. Questo accade perché, come detto, le aziende manifatturiere sono scarsamente integrate verticalmente, anzi procedono per specializzazione, lasciando a terze parti la realizzazione di alcune fasi di lavorazione che, effettuate internamente, darebbero uno scarso valore aggiunto.
Questo comporta la necessità di conoscere i propri fornitori, i conto terzisti, di verificare la qualità del loro lavoro, ad esempio, e significa poter coordinare la logistica in maniera efficiente, per i prodotti in ingresso e quelli in uscita verso il cliente. 
Un motivo altrettanto importante che sottolinea l’importanza della gestione della Supply Chain, sta nel fatto che le aziende, come testimoniamo i crescenti investimenti in informatizzazione nel comparto delle PMI manifatturiere, hanno capito che non è più possibile essere efficienti a pezzi e non considerare, con una visione di insieme, tutta l’azienda. 
Una produzione efficiente perde il suo valore se la logistica non la supporta, gli acquisti non coprono il fabbisogno, il prodotto non è monitorato a livello di qualità, non si sa quando effettuare le manutenzione degli impianti e sostituire gli utensili, e cosi via. 
L’integrazione, anche modulare e per gradi, rappresenta la vera svolta per le aziende di produzione.
Considerata quindi la massa di dati che si genera nelle varie fasi menzionate della catena di fornitura, il numero di soggetti attivi, la necessità di creare prodotti di qualità per il cliente finale, la gestione della Supply Chain (Supply Chain Management)  rappresenta una necessità imprescindibile per avere un processo produttivo e un’impresa efficiente. 
Fonte: tesar.it
 
 

giovedì 7 agosto 2014

Pulizie professionali Sassari

Prima di affrontare il tema proposto, permettetemi di introdurlo con alcune riflessioni personali.
In italia il mestiere di lavavetri è da sempre riconosciuto come un accessorio ai servizi che può offrire un impresa di pulizia, raramente mi sono imbattuto in aziende che facessero di questa pratica un mestiere.
Certo esistono eccezioni alla regola ed è anche vero che l’italia, ( e per fortuna), non ha la cultura del grattacielo vetrato che esiste negli States. Ma bisogna ammettere che la pulizia dei vetri non è solo da intendersi nello stile americano che abbiamo imparato a riconoscere i numerosi film, ma può divenire come vi dicevo, una specializzazione assai interessante e redditizia.
Altra chicca da sottolineare ,che forse non tutti sanno, e che l’inventore del primo tergivetro come lo intendiamo noi è da attribuirsi a un insigne personaggio residente in america ma di origini Italianissime, Ettore Steccone, o Steconne come lo chiamano gli americani.
Tornando quindi all’articolo in questione, cercheremo di affrontare i principali aspetti che un lavavetri professionale dovrebbe attuare al fine di ottenere un ottimo livello di pulizia.
Con le recenti invezioni in ambito di pulizia professionale è doveroso comunque ricordare che sono stati fatti grandissimi passi avanti per la meccanizzazione del lavaggio delle finestre o dei vetri, anche se in questo post considereremo solo quello manuale. Non è assolutamente sbagliato avvalersi della tecnologia,  ma è altresì necessario conoscere i metodi di pulizia manuale; come saper usare la calcolatrice ed essere comunque in grado a fare due conti!

Attrezzatura

Sicuramente un buon inizio è un adeguata attrezzatura.
N.b. non vi affidate alla prima attrezzatura economica trovata qua e là, ma acquistate sempre a un professionista del settore, oggi non è difficile trovarne anche nella tua città.  
Ecco un elenco di ciò che ci occorre:
  • Secchio – Preferibilmente ampio abbastanza da contenere un vello lavavetri
  • Tergivetro – Di questo prodotto possono esserci differenze enormi in termini di qualità , ed essendo questo lo strumento più importante,  suggerisco di non lesinare sul prezzo e la qualità.
    I tegivetri di buona fattura sono solitamente assemblati da tre pezzi. L’impugnatura, il supporto lama e la lamina in gomma inserita nel supporto. La gomma può essere capovolta quando invecchia, e poi sostituita, quando entrambe le parti si sono consumate.
    Ne esistono di varie dimensioni da 25 cm centimetri fino ai 60cm a seconda delle marche, diciamo che in linea generale quello più usato è da 35/45cm

  • Spugna e supporto spugna (anche chiamato vello lavavetri.) -Questo si divide in due pezzi: il supporto in plastica compreso di impugnatura e la spugna (o vello).Anche per questo tipo di attrezzi le misure disponibili sono varie e comunque proporzionali ai tergivetro. Quando il vello si sporca, è possibile staccarlo dall’impugnatura e metterlo in lavatrice. Di solito è fissato con il velcro o bottoni,  e può avere o no una parte abrasiva per gli sporchi più tenaci.
    Le impugnature possono essere fisse o girevoli. Quello girevole è più facile al polso e molto meglio quando si utilizza l’asta telescopica
  • Raschietto – Dotato di lame di metallo sostituibili è utile per rimuovere macchie di pittura o piccoli escrementi. Nelle dimensioni tascabile è adatto alla maggior parte dei lavori , ma ne esistono versioni anche più grandi per aree maggiori.
  • Detergente – Potremmo spendere per quest’articolo milioni di referenze, da quelle naturali, come acqua e aceto, a quelle più sofisticate che promettono miracoli.In verità , a mio giudizio, senza necessariamente spendere cifre spropositate si potrebbe utilizzare semplicemente un buon sapone sgrassante che abbia un minimo di schiumosità, tale da permettere alla lamina di scivolare meglio sul vetro.
  • Stracci – la migliore scelta è senza dubbio l’utilizzo di un buon microfibra .
  • Aste telescopiche – Ne esistono svariati modelli, da 1mt x 3pz fino ad arrivare agli 11mt . Possono essere molto utili per alcune finestre – ma è necessario saperle usare. se il nostro lavoro dovesse portarci spesso ad aver isogno di aste così lunghe sarebbe bene ipotizzare l’acquisto di un trabattello o di una macchina lavavetri .
  • Scale – Lavorare in “quota” non è sempre cosa facile, oltre che non sicura. Prima di avventurarsi in acquisti di scale esageratamente alte , è meglio considerare altre varianti, come menzionato sopra.
  • Fodero porta attrezzi alla cintura – estremamente utile nella sua semplicità, poco adoperato è invece uno strumento assolutamente pratico per riporre gli attrezzi durante le fasi del lavoro

Come fare

Supponendo di avere almeno le basi degli strumenti di cui sopra, cerchiamo di descriverne il loro utilizzo.
  1. Riempire il secchio per circa la metà o un po ‘meno con acqua fredda.L’acqua calda evapora troppo velocemente. Metti un paio di schizzi di detersivo in acqua, o come io preferisco, applica il detergente direttamente sul vello.
  2. Strofinare il vello umido  sulla finestra.Sfregate con energia per assicurarsi che tutto lo sporco venga rimosso. Questo è il momento in cui possiamo  utilizzare il raschietto, assicurarsi di passare solo la lama in avanti, cioè non raschiare indietro – questo potrebbe trascinare la sporcizia,cemento ecc.. causando graffi.
  3. Ora prendiamo il tergivetro, afferriamo la maniglia con la mano destra e con il pollice a metà strada tra la parte superiore e quella laterale. Quando lo si appoggia sul vetro, è necessario farlo con la giusta angolazione
    Per capirci meglio, avendo come superficie piana il vetro, dobbiamo formare un angolo di circa 45° e cercare di mantenere quest’ angolo per il passo successivo.
    E’ necessario dare la giusta pressione al tergivetro, troppo leggero non riuscirà a tergere tutta l’acqua,viceversa , con troppa pressione  sarà difficile muoverlo. Cercate di mantenere una pressione costante per tutto il tempo.
  4. Partite in alto a sinistra e a serpente scendete fino in fondo alla finestra. Assicuratevi di andare a destra verso i bordi. Con un po ‘di pratica, sarete in grado di pulire il vetro senza lasciare quelle fastidiose striature.
  5. E ‘quasi impossibile tergere una finestra senza dover pulire i bordi.  Ecco dove il panno in microfibra entra in gioco, utilissimo per sbarazzarsi di quei segni d’acqua  sul vetro. Quando è troppo sporco lo si può mettere in lavatrice. E’ buona prassi portarne con se almeno un paio, o qualcuno in più a seconda delle necessità e del lavoro da svolgere. Suggerimento – è utilissimo portare con se anche un panno asciutto tipo daino o addirittura un asciugamano per poter rimuovere le gocce d’acqua in corrispondenza dei davanzali o dei pavimenti
  6. Se ci sono altre macchie di sporco, quali segni di insetti o impronte digitali che non sono venute via, strofinate con una parte pulita del panno in microfibra, o ricominciate col vello.
Questo è quanto, l’esperienza e la pratica faranno il resto.
Tratto da pulizieindustriali.net

mercoledì 6 agosto 2014

Trasporto merci Sassari

Da settembre il trasporto delle merci dal Caab al Mercato delle Erbe, in centro a Bologna, sarà a inquinamento zero. Pur trattandosi ancora di un esperimento, è comunque una delle prime applicazioni pratiche del progetto 'City Logistic' del Centro Agroalimentare per lo spostamento su mezzi elettrici nell'area metropolitana. In servizio saranno quattro veicoli elettrici, che utilizzeranno l'energia pulita prodotta dal megaimpianto fotovoltaico costruito sul tetto del Caab, tra i più grandi d'Europa con 43.750 pannelli solari e una superficie di circa 100.000 metri quadri.

''In fondo è un'idea semplice: abbiamo un surplus di energia e cerchiamo di usarlo in modo sostenibile'', ha sottolineato il presidente del Caab Andrea Segrè che punta alle potenzialità dell'impianto (che ha una produzione energetica di 11.350.000 kWh all'anno) anche in vista della costruzione di Fico, il parco tematico dedicato all'alimentare. I quattro furgoni elettrici glass van andranno a sostituire altrettanti veicoli a gasolio, ma l'obiettivo è più ambizioso: ''Puntiamo anche a un uso più razionale del trasporto merci, facendo massa critica tra i commercianti per risparmiare su viaggi e energia'', ha spiegato l'assessore alla mobilità Andrea Colombo. Sempre a settembre partirà un ulteriore progetto dedicato alle bici elettriche: prototipi di nuova concezione saranno disponibili grazie a veri e propri 'distributori' di batterie, per realizzare il concetto dello 'swap&go': ovvero la modalità di scambio veloce delle batterie che consente una maggiore autonomia d'uso dei mezzi e un utilizzo per immaganizzare l'energia quando viene prodotta. Entrambi i progetti nascono da una collaborazione pubblico-privata nata grazie al Piano Strategico Metropolitano: oltre al Caab e al Comune, son coinvolte Unendo Energia, Technovo, Ferst, il dipartimento di Chimica dell'Università, Proteco, Mecaprom e Logital, insieme al coinvolgimento della locale Comunità solare che punta a implementare le nuove tecnologie nelle infrastrutture cittadine.
Fonte: ansa.it
 

martedì 5 agosto 2014

Ritiro Carta e Cartone Sardegna

Il riciclaggio della carta è un settore specifico del riciclaggio dei rifiuti. Il simbolo Unicode della carta riciclata è (U+267C) e quello della carta parzialmente riciclata (U+267D).

Utilizzo

Gli impieghi fondamentali, per usi civili e industriali, della carta, costituiscono una vasta gamma:
  • supporto fisico per la scrittura e la stampa;
  • materiale da imballaggio: carta e cartone da imballaggio rappresentano il consumo maggiore (più del 35%), con varie caratteristiche:
  • cartone ondulato
  • cartoncino per astucci pieghevoli
  • carta utilizzata per sacchi e sacchetti, con varie proprietà: resistente, fragile, filtrante, oleata, cerata, morbida, assorbente…
Si tratta di prodotti di uso universale, con indici crescenti di produzione e di domanda, e il cui utilizzo ha a valle una forte e diffusa produzione di rifiuti.

Produzion

Come tutti i rifiuti, la carta pone problemi di smaltimento. La carta è però un materiale riciclabile, poiché la cellulosa che contiene può essere sottoposta a ripetuti utilizzi. La carta recuperata può essere trattata e riutilizzata come materia seconda per la produzione di nuova carta. La raccolta differenziata della carta riguarda tutti i vari prodotti di carta.
Partendo dalla fibra del rifiuto cartaceo, circa il 95% viene trasformato in nuova carta. Rispetto ad altre produzioni, quindi, il macero comporta grandi risparmi energetici, idrici e di legname.
Infine, la carta riciclata che non ha più la consistenza sufficiente per produrre altra carta può essere ancora utilizzata come combustibile per produrre energia.
La trasformazione della carta da macero in materia prima necessita di varie fasi:
  • Raccolta e stoccaggio;
  • Selezionamento, per separare la fibra utilizzabile dai materiali impuri, che normalmente sono incorporati nelle balle di carta da macero e per separare le diverse tipologie di carta da macero. Il valore tecnico ed economico del materiale aumenta quanto più definita è la selezione per tipologia e qualità: solitamente il processo di selezione è meccanico, una selezione più spinta deve essere eseguita a mano, facendo scorrere la carta sopra un nastro trasportatore, con operatori manuali che la dividono per tipologia;
  • Pressatura e legatura in balle; queste, inviate alle cartiere, subiscono il processo di riciclo vero e proprio;
  • Sminuzzamento;
  • Sbiancamento per eliminare gli inchiostri: disinchiostrazione;
  • Riduzione in poltiglia con aggiunta di acqua calda;
  • Affinamento: dall'impasto vengono sottratte le impurità e le scorie, fino a separare la pasta di cellulosa;
  • Aggiunta di cellulosa vergine, in proporzioni diverse a seconda dell’utilizzo futuro.
A questo punto del ciclo, la cellulosa contenuta nella carta-rifiuto è ritornata ad essere una materia prima pronta a rientrare nel ciclo di produzione.
La macchina cosiddetta “continua” provvede infine a stendere, disidratare, pressare l’impasto, con il passaggio attraverso vari rulli, fino all'avvolgimento finale in bobine, da inviare alle cartotecniche, dove la carta viene trasformata ulteriormente per ottenere i nuovi imballaggi e prodotti finiti.

Applicazioni

Il riciclaggio della carta comprende varie tipologie di prodotti, che vanno dai giornali e riviste, libri, quaderni e opuscoli, ai sacchetti, imballaggi in cartone, alle scatole per alimenti, per detersivi o scarpe, fino alle fascette di carta dei vasetti di yogurt e bevande.
Non deve essere conferita carta contaminata da sostanze putrescibili o tossiche, fazzoletti/ tovaglioli di carta, o che contenga altri materiali non cellulosici (punti metallici, plastica..).
Anche la carta di qualità elevata (ad esempio, da disegno o per fotocopie) può essere prodotta con carta riciclata.

Costi e benefici del riciclo

Dal punto di vista economico, il riciclaggio è sicuramente meno costoso che l'incenerimento.
Infatti, il costo dell'incenerimento di una tonnellata di rifiuti varia, a valle dei costi di raccolta e secondo l'impianto, tra 96 e 192 euro a tonnellata, mentre il trattamento della carta straccia costa tra 64 e 96 euro a tonnellata. È ovvio che la carta riciclata non produce un pari peso di carta "nuova" (sicché per fare una tonnellata di carta nuova ci vuole normalmente - e comunque in misura variabile a seconda degli impianti e del prodotto fabbricato - anche una certa percentuale di cellulosa fresca, proveniente da alberi), e che il procedimento ha i propri costi - economici, energetici e di inquinamento.
Tuttavia:
  • la fonte indicata sopra sostiene, ad esempio, che nelle fabbriche che producono carta per giornali da carta da giornali riciclata non si usa più cellulosa proveniente da alberi;
  • il costo della materia prima riciclata è notevolmente più basso di quello della pasta di legno, i relativi scarti possono essere utilizzati come combustibile cogeneratore del vapore necessario al processo di fabbricazione, e la produzione è meno inquinante;
  • il riciclaggio riduce la quantità di rifiuti da trattare, i relativi costi di stoccaggio, lo spreco di spazio da destinare allo stoccaggio medesimo, l'inquinamento da incenerimento, e ovviamente il consumo di alberi vivi (anche se gli alberi impiegati per la produzione della carta provengono da vivai a coltivazione programmata dove vengono periodicamente tagliati e ripiantati).
Nonostante ciò molti ambientalisti sono contro il riciclo della carta e cartone:
Anche se non viene abbattuto nessun albero vengono utilizzati 2700 kwh di energia elettrica e 1800 litri d' acqua.

Cosa conferire nella carta

  • fogli di carta o cartoncino
  • giornali e riviste
  • sacchetti in carta
  • astucci in cartoncino (pasta, cereali, etc.)
  • scatoloni (aperti)
  • libri e quaderni
  • carta da pacchi
  • fustini dei detersivi
  • buste di carta
Fonte: it.wikipedia.org


lunedì 4 agosto 2014

Traslochi Sassari

Traslocare può coincidere con un momento della vita molto importante (inizio dell'università, vita di coppia, etc), ma è sempre stressante, costoso e pieno di tediose pratiche burocratiche. Per evitare che diventi un evento traumatico bisogna organizzarsi bene e definire adeguate strategie per fare il trasloco ottimizzando tempo, denaro ed energia. Ecco i nostri consigli per fare un trasloco efficiente.
Al momento di traslocare spesso si fa molta attenzione all’imballaggio e la spedizione dei nostri oggetti, vestiti e mobili. Tuttavia, prima di cominciare con queste operazioni, è bene fare attenzione ad altri aspetti magari più “noiosi” ma sicuramente importantissimi del trasloco. Ve li ricordiamo qui di seguito.

1. Disdire il contratto d’affitto

Bisogna comunicare la nostra partenza non solo al proprietario di casa, ma anche all’eventuale amministratore di condominio.
La disdetta va inviata in forma scritta e per raccomandata solitamente tre mesi prima del trasloco, ma i tempi possono cambiare a seconda del contratto.

2. Disdire i servizi: luce, gas, acqua, telefono, ADSL, TV.

E’ fondamentale programmare bene la disdetta dei servizi esistenti nella vecchia casa (energia elettrica, gas, ADSL, telefono fisso, pay TV, etc), così come programmare gli allacciamenti nella nuova casa con tempo per evitare disservizi.
Naturalmente per staccare i suddetti servizi vanno saldate tutte le bollette, compilate le apposite disdette e carte previste da ogni fornitore. Attenzione a farlo con tempo perché può rivelarsi un’operazione più lenta di quanto si pensa.

3. Stilare tante liste

Non fate affidamenti sulla vostra memoria: in un momento così stressante come quello del trasloco, è meglio scrivere tutto e fare tante liste: con gli oggetti da buttare via, con quelle da salvare che si vogliono portare con sé, con oggetti che pensate di vendere, regalare o inviare dai vostri genitori, con i mobili e accessori che bisogna acquistare per la nuova casa, etc.

4. Prima dell’imballaggio

Per effettuare un imballaggio efficiente bisogna prima procurarsi:
  • scatole di cartone di varie dimensioni: ma non compratele! Chiedetele ai negozianti del quartiere, nei supermercati, etc.;
  • rotoli di scotch per imballaggio;
  • pennarelli indelebili per segnare il contenuto di ogni scatolone;
  • millebolle o pluriball (l’imballo ammortizzante in plastica) e carta di giornale per gli oggetti fragili;
  • buste di plastica di quelle da supermercato o simili.

5. Il momento dell’imballaggio

L’imballaggio è un’operazione molto semplici per le persone più organizzate o che hanno già effettuato molti traslochi, e piuttosto ardua per molti giovani e i ragazzi.
Alcuni semplici tip:
  • non fate scatoloni troppo pensanti: più di 20 kg saranno difficili da spostare e probabilmente il cartone si romperà;
  • per quanto sembra carino ed organizzato, non mettete mai tutti i libri insieme: il peso finale sarà insopportabile;
  • introducete gli oggetti più pesanti sulla base della scatola, e quelli meno ingombranti in superficie;
  • nel caso di oggetti fragili, avvolgeteli con la millebolle e circondateli con carta appallottolata per evitare urti;
  • riempite tutte le cavità e non lasciate spazi vuoti, soprattutto se il contenuto della scatola è fragile;
  • per i vestiti la miglior soluzione è accomodarli nelle stesse valigie o zaini che utilizziamo per viaggiare (le scarpe sempre in buste di plastica);
  • cercate di organizzare le scatole per stanza (cucina, camera da letto, bagno, etc.): così sarà più facile sistemare gli oggetti nella nuova casa.
Infine, non vi dimenticare di lasciare a portata gli oggetti di prima necessità e i vostri documenti, così come una bottiglietta d’acqua e le chiavi della nuova casa.
Fonte: sostariffe.it
 

venerdì 1 agosto 2014

Facchinaggio Sardegna

Riportiamo di seguito una interessante novità tratta da blitzquotidiano.it:
Una app per prenotare il servizio di facchinaggio e difendersi dai falsi facchini che alla stazione si presentano come volontari e poi rapinano i malcapitati passeggeri.
Riccardo Tagliapietra scrive su Il Messaggero che la app sarà sviluppata da Ferrovie e servirà a trovare, via smartphone, i veri facchini che potranno aiutare i passeggeri che devono salire e scendere dal treno:
“Anche per questo il sindaco Ignazio Marino ha affermato che nel corso della riunione di ieri si è ipotizzato «di favorire la nascita di cooperative che possano intervenire per il trasporto dei bagagli e quindi una nuova attività professionale che potrebbe svilupparsi all’interno della stazione». E infatti il primo cittadino non ha negato che c’è «preoccupazione per la presenza all’interno di Termini di persone che si qualificano come volontari che vogliono aiutare chi fa un biglietto o una persona anziana con il bagaglio ma poi commettono reati»”.
La app porterà dunque alla necessità di nuovo personale, che avrà bisogno di una formazione ad hoc:
“L’ultimo facchino, un romano ormai settantenne che lavora praticamente come un abusivo tra i binari, visto che oggi il facchinaggio non è più previsto, ricorda ancora i tempi in cui mance e «ingaggi» ai binari garantivano guadagni che sfioravano anche 70 mila lire al giorno garantendo un reddito a chi di quel mestiere aveva fatto una professione. Oggi però anche fare l’abusivo «onestamente», spiega non è più così facile. Troppi balordi, troppa paura dei passeggeri di finire nelle mani di qualche ladro. Troppe regole da rispettare, «con la polizia che ti manda via ogni volta che ti incrocia». E così anche per lui il lavoro non c’è più”.