sabato 31 gennaio 2015

Traslochi Sardegna

Affrontare un trasloco comporta sempre molto stress, sia che si tratti di un’abitazione privata sia che si parli di un ufficio.
Tanti, infatti, sono gli aspetti da curare e specialmente se si decide di non avvalersi dell’aiuto di una ditta specializzata, si corre il rischio di trasformare il trasloco in un vero e proprio trauma!
Ecco perché vi sono alcune “regole” che è bene tenere a mente quando si organizza un trasloco; si tratta di suggerimenti indispensabili per affrontare il cambiamento di casa o di ufficio in assoluta serenità.
La prima cosa da fare quando si sta per traslocare è chiaramente organizzare il tutto per tempo, quindi molte settimane prima della prevista data di spostamento. L’intento è chiaramente quello di diluire il carico di lavoro nel tempo e tenere tutto sotto controllo.
Iniziate con l’organizzare le cose che intendete portare con voi e cominciate ad inscatolare tutti quegli oggetti che siete certi di non utilizzare; mano a mano che preparate gli scatoloni non dimenticate di segnare su ognuno di essi il loro contenuto così da ritrovare gli oggetti con maggior semplicità una volta che sarete giunti nella nuova abitazione.
Va prima inscatolato tutto ciò che verrà poco utilizzato, ricordandosi di inserire il nastro a bolle d'aria tra gli oggetti fragili e di scrivere sul nastro che chiude ogni scatolone il suo contenuto.

Consigli e organizzazioni preliminari per traslocare

Dei seguito listiamo una serie di consigli e punti nevralgici da tenere in considerazione per organizzare un trasloco. A molti di questi sarà dedicato ampio spazio nei paragrafi sucessivi.
Programmare il trasloco. Non è scontato come sembra: pensare mesi prima alla possibilità di un trasloco aiuta a minimizzare le difficoltà. Innanzitutto, è bene iniziare ad imballare i propri oggetti molto prima dell'effettiva data dello spostamento. Se dobbiamo portare via abiti che non mettiamo – perché, ad esempio, sono adatti ad un'altra stagione – possiamo metterli via senza problemi. Sicuramente è il caso di cominciare presto a raccogliere la carta di giornale o la pluriball (il rivestimento con le bollicine d'aria) per gli oggetti più fragili; lo stesso dicasi per quello che riguarda gli scatoloni.
Riflettere sull'entità dello sforzo. Il dilemma è sempre fra fai da te e ditta specializzata. Di base quello che muove la scelta è il costo dell'operazione: ma che prezzo ha un lavoro faticoso, pesante e di scarsa qualità fatto da noi a confronto dell'efficienza e qualità di un'operazione specializzata?
Se l'entità del trasloco è poca cosa (pochi oggetti, pochissimi mobili, distanza raggionevole) allora è possibile pensare al fai da te; in caso contrario, è consigliatissimo affidarsi a ditte specializzate. La differenza nelle operazioni si nota subito. Innanzitutto, le ditte hanno mezzi adatti al ruolo, mentre il privato sarebbe costretto ad affittare furgoni e a chiedere aiuto ad amici e conoscenti per rinfoltire la forza lavoro. In secondo luogo, la consapevolezza del lavoro permette ai professionisti di ridurre le possibilità di rovinare i mobili, cosa che non può essere garantita da un lavoro approssimativo.

Controllare contatori di luce, acqua e gas

Questa dev'essere l'ultima operazione da fare nella vecchia casa – insieme alla chiusura dei rispettivi approvigionamenti – e la prima da fare nella casa nuova – anche se, ovviamente, i neo-inquilini avrebbero già dovuto informarsi sullo stato delle condutture. Soprattutto è bene segnarsi i valori dei contatori per evitare sorprese tramite bollette successive.
Prestare attenzione a bambini e animali. Sicuramene psicologicamente un trasloco è traumatico per i bambini. Ma può essere anche per gli animali. Valutate bene quando e come spostare entrambi: non è necessario che siano presenti in tutte le fasi – al contrario dei padroni di casa che devono sempre controllare l'andamento della situazione: magari è meglio farli spostare prima nella casa nuova.

Chiedere il preventivo per il trasloco di casa

Chiaramente se avete molte cose da portare con voi, il nostro consiglio è di evitare il fai da te e di affidare il tutto a un’azienda specializzata.
Oltre che organizzare lo spostamento è indispensabile prevedere anche al dispiego di alcune pratiche burocratiche; ricordate di disdire i contratti di acqua, luce e gas e una volta giunti nella nuova abitazione non dimenticate di richiedere subito un nuovo contratto a vostro nome, controllando prima i contatori in modo da evitare brutte sorprese nelle bollette successive.
Quando si sta per traslocare bisogna fare attenzione anche alla condizione psicologica di bambini e animali; un trasloco infatti può creare stress e confusione ecco perché è importante rendere quanto meno traumatico possibile lo spostamento.
Per quanto concerne la ricerca della ditta a cui affidare il proprio trasloco, il suggerimento è sempre quello di chiedere più preventivi in maniera tale da poter confrontare non solo i prezzi ma anche i servizi offerti. Il costo, infatti, non è l’unica variabile da considerare nella selezione di questa o di quell’azienda; è sempre bene anche valutare i servizi che ci vengono messi a disposizione in modo tale da scegliere quelli che più si addicono alle nostre esigenze.
 
Bisognerà infine trovare un accordo in merito al permesso di occupazione del suolo pubblico, se sarà necessario porre l'elevatore su strada.

Chi contattare in caso di trasloco

Quando si effettua un trasloco vanno inoltre informate le Poste, per il cambio di indirizzo, e le Società e l'Amministratore, se si vive in condominio, del trasferimento dei servizi di: energia elettrica, gas, acqua, telefono.
Bisogna avvisare anche il Comune, l'anagrafe e gli Enti, per eventuali altri oneri da risolvere; l'idraulico per accertamenti nella nuova casa, andrà prenotato per il tardo pomeriggio o per il giorno successivo al trasloco. Quando infine si lascia la vecchia casa, si deve: chiudere acqua e gas, effettuare tutte le letture e abbassare l'interruttore generale dell'Enel.

Come far traslocare i mobili di casa

Soprattutto se si sta traslocando senza aver chiamato una ditta, il trasporto dei mobili rappresenta sicuramente la parte più difficile del trasloco.
Prima di smontare il mobile, potrebbe essere necessario fare uno schizzo su un foglio di carta per ricordarsi la posizione di alcuni particolari, annotando anche la posizione esatta di tutte le ante, dei cassetti e dei ripiani; le viti e la ferramenta andranno messi in scatoline diverse per ogni mobile.
Tra due parti di mobili da affiancare, è consigliabile interporre una coperta oppure un cartone grande, a meno che le parti non siano perfettamente lisce e quindi messe a contatto direttamente.
Una volta impacchettate tutte le ante e i pezzi lunghi, è necessario legarli con una fune posta all'incirca a metà altezza. Nel trasporto i pezzi lunghi dovranno essere posti in verticale e legati saldamente alla parete del furgone; anche il frigorifero andrà posizionato in verticale. Se si trasportano pensili o cassettiere completamente montati, bisognerà fissare con il nastro gli sportelli e i cassetti, in modo tale da evitarne l'apertura durante il trasporto.

Il trasloco dei motocicli

I motocicli vengono solitamente caricati per ultimi, protetti da una coperta. Se si tratta di motociclette di un certo valore o con carrozzeria delicata, come ad esempio una moto carenata, occorre riservare loro uno spazio adeguato e legarli nei punti più resistenti con delle cinghie, per mantenerli in verticale durante il trasporto.
Eventuali bauletti o parabrezza andranno smontati gli specchietti, mentre gli specchietti molto sporgenti saranno ripiegati o smontati anch'essi. Per evitare fuoriuscite di carburante durante il trasporto, è necessario che il serbatoio sia vuoto.

Come affrontare la burocrazia durante il trasloco di casa

Quando si trasloca, è necessario operare alcune modifiche burocratiche o fare alcune disdettte in termini di acqua, luce, gas, ecc. Per richiedere o variare molti di questi servizi, serve l'autocertificazione, per la quale è indispensabile un documento d'identità valido.
Per l'acqua, bisognerà avvisare con tre settimane di anticipo; se si vive in condominio, non servono disdette perché l'acqua è condominiale. Per contratti privati, sarà necessario recarsi presso il Comune di residenza e compilare l'apposito modulo. Si dovrà dare disdetta solo se il nuovo inquilino non farà il trapasso entro 60 giorni.
Il cambio di residenza è necessario anche se si cambia soltanto il numero civico, in questo caso bisognerà recarsi all'anagrafe. Anche per il caso si dovrà avvisare con almeno 3 settimane di anticipo. Nel caso in cui si subentri in un contratto del precedente proprietario, occorrerà presentarsi con la sua disdetta. In caso di nuovo contratto, è utile portare una bolletta o un contratto per un altro servizio della nuova casa.
Per l'elettricità, valgono le stesse regole; sarà dunque necessario avvisare il fornitore con circa 3 settimane di anticipo e si potrà iniziare un nuovo contratto oppure subentrare in uno già esistente.
Per il cambio di medico, ci si deve recare presso l'Azienda o l'Unità Sanitaria Locale, scegliendo in base alla disponibilità; l'assegnazione è immediata e occorre il libretto sanitario.
Riguardo ai rifiuti, per registrarsi al nuovo comune c'è tempo fino al 20 gennaio successivo. Occorre sapere con precisione metratura e numero di vani della nuova abitazione, comprensivi di garage, verande e solai, ricordandosi di dare disdetta al comune per la vecchia abitazione.
Per le tasse, sarà necessario recarsi di persona oppure inviare una lettera raccomandata a/r all'Ufficio Imposte; la variazione sarà effettiva 60 giorni dopo il ricevimento della lettera.
Per il telefono va avvisato il gestore circa un mese prima del trasferimento; le modalità variano da gestore a gestore.
In base ai servizi sottoscritti o le attività intraprese, potrebbe essere necessario avvertire o variare: Abbonamenti a riviste; Banche; Canone televisivo; Compagnie assicurative; Condominio; Datore di lavoro; Istituti scolastici, asili; Posta Telefono; cellulare.
Ci sono infine alcune volture che si verificano automaticamente o al momento del rinnovo: Carta d'identità (al momento del rinnovo); Libretto di lavoro; Patente di guida; Passaporto; Porto d'armi (al momento del rinnovo); Ufficio elettorale; Ufficio leva.

Se il trasloco di casa coinvolge piante ed animali

Quando si trasloca e si possiedono degli animali, è necessario prestare massima attenzione. Bisognerà in primis evitare che l'animale, se lasciato libero, scappi e assicurargli il massimo comfort possibile durante gli spostamenti.
Si può scegliere di lasciare gli animali nel cortile o nel giardino della vecchia abitazione fino alla fine del trasloco, trasferendoli per ultimi e accudendoli per qualche ora durante la giornata, almeno le cure indispensabili. Si può invece optare per la scelta di trasferirli per primi e alloggiarli nella zona loro riservata della nuova abitazione.
Per impedire qualsiasi possibilità di fuga, è fondamentale controllare la chiusura di cancelli e porte e prestare attenzione a non lasciarli in zone, spesso con spiragli aperti per errore, dove è necessario passare durante il trasloco.
Si potrebbe anche decidere di portare gli animali da parenti, amici o pensioni apposite; ciò consentirebbe la totale libertà d'azione durante il trasloco.
Per i pesci e gli uccelli, il rischio di fuga non c'è; si potranno dunque trasferire per ultimi, ricordandosi fornire loro le cure necessarie mentre si trasloca.
Se pesci o uccelli sono contenuti in gabbie o acquari molto ingombranti o pesanti, conviene trasferirli all'ultimo momento in gabbie o acquari più piccoli; successivamente si trasferirà la loro precedente casa nella nuova abitazione.
Le piante andranno trasportante per ultime, se per esigenze di trasporto dovranno essere inscatolate, Bisogna infine evitare di lasciare le piante all'interno del furgone, se non per il tempo strettamente necessario al trasporto.

Cosa fare in caso di traslochi internazionali

Attualmente, con l'apertura delle dogane e la crisi di lavoro in molti stati, i cittadini ritengono spesso utile trasferirsi all'estero per cambiare tipo di vita o avventurarsi in nuove esperienze. In questi casi, se il trasferimento è definitivo, è bene rivolgersi ad una ditta di traslochi che operi a livello internazionale, così da evitare le problematiche burocratiche e incidenti spiacevoli alle dogane.
Fonte: padronidicasa.it

martedì 27 gennaio 2015

Gestione archivi elettronici documenti Sassari

I documenti cartacei nel nostro lavoro sono ancora molti. Ne fanno ancora parte in modo rilevante sebbene l’uso delle tecnologie per l’elaborazione digitale e la gestione dei dati sia ormai di uso comune e sia  fondamentalmente parte integrante delle attività di ogni giorno. Siamo ancora legati alla carta e ad una modalità di lavoro tradizionale che vede il supporto cartaceo ancora protagonista in molte attività, in molte operazioni e procedure di lavoro, specialmente in alcuni settori.
 
Se abbiamo lavorato bene fino ad ora con la carta perché non potremmo continuare a farlo?
Vero, ma siamo in grado di integrarla con gli strumenti informatici che ormai adoperiamo ogni giorno, ogni minuto? Diversi formati utilizzati per lavorare e scambiarci informazioni ci costringono ad adottare e cambiare costantemente modi di lettura e operatività diverse. Quindi ci impongono tempi e costi diversi. Invece di rimanere ancorati ad un sicuro e tranquillizzante modo di lavorare, proviamo a immaginarci come sarebbe più semplice avere a disposizione tutto, subito e in unico formato digitale?

La soluzione c’è e sta tutta in un programma software di archiviazione che ci permette di digitalizzare tutti i documenti cartacei con cui abbiamo a che fare, per una loro più facile e veloce reperibilità e un loro impiego più efficiente. Dematerializzare e archiviare ciò che fino ad oggi risiedeva solo su fogli di carta non vuol dire azzerrare il valore di quei documenti, anzi.. vuol dire semplicemente liberare spazio fisico prezioso e utile ad altro, archiviarlo in uno spazio virtuale senza limiti ma sicuro e ottenere in aggiunta enormi benefici in termini di conservazione, gestione e usufruibilità dei dati contenuti in essi. I software oggi a disposizione per la gestione documentale permettono non solo di archiviare i documenti che nascono solo su carta, ma anche di integrarli e correlarli con altre tipologie di documenti e dati, per esempio con i dati generati dai sistemi gestionali, con le e-mail e con molteplici tipologie di file elettronici.
 
Fino a quando non troveremo più block notes e graffette sulla nostra scrivania…..dovremo essere in grado di saper conservare ciò che è stato fino ad ora creato e memorizzato su carta, dovremo saper sfruttare al massimo ciò che oggi può esistere solo su carta...
Fonte: gestione-documenti.com
 

lunedì 26 gennaio 2015

Deposito e logistica Sassari

La mobilità delle merci è un settore che deve puntare al rinnovamento a favore di un trasporto ecologico. La crisi economica rappresenta però un freno anche se le proiezioni spingerebbero a soluzioni urgenti.
 
È la strada da percorrere la variante che detta regole in merito alle scelte delle aziende, sempre più consapevoli che la voce «trasporto merci» segna un meno pesante nei capitoli economicità e ambiente. Quindi? Quindi fare i conti con la logistica sostenibile è diventata un’esigenza da primato con un 34,8% nelle priorità delle aziende che vogliono proiettarsi nel futuro. Nello stesso tempo, però, la via da seguire per migliorare… le vie da percorrere non è un obiettivo facile da perseguire. La crisi economica (33,7%) e l’eccessiva burocrazia (28,3%) sono i principali ostacoli che distolgono le aziende dagli investimenti in questo settore, tanto che solo 1 azienda su 4 prende in considerazione strategie di mobilità alternativa come l’elettrico per gli spostamenti delle merci. Del resto, la recessione da una parte e la considerazione diffusa delle tematiche sostenibili solo come una leva di marketing piuttosto che come un driver per il profitto dall’altra, rallentano la trasformazione.
 
La fotografia di questa situazione è stata scattata dall’indagine effettuata da Nomisma per Pentapolis, associazione per la responsabilità sociale e lo sviluppo sostenibile, che, insieme ad EcCo! - Ecological Courier, promuove «Ultimo Miglio - Logistica urbana sostenibile» (www.ultimomiglio.org), un progetto presentato in un seminario tenutosi a Roma presso l’assessorato all’Ambiente di Roma Capitale, che ha visto la partecipazione delle più importanti associazioni di categoria. Tutti concentrati sulle politiche ambientali e della mobilità, delineando le soluzioni già messe in atto da alcune amministrazioni pubbliche ed imprese, nella consapevolezza che il sistema dei trasporti è uno dei fattori che più contribuisce alla crescita e alla competitività delle città. L’obiettivo dell’incontro è la nascita di un Osservatorio permanente per arrivare alla redazione di un vero e proprio Manifesto, che incentivi e diffonda le best practices. Solo un elevato livello di attenzione in merito a queste problematiche può veicolare una presa di posizione culturale e politica verso nuove dimensioni di centralità urbana sintetizzabili in: rigenerazione, riqualificazione, efficientamento, valorizzazione.

Le proiezioni della UE spingono al cambiamento

A spingere in questo ambito anche il Libro Bianco 2011 della Commissione Europea sui trasporti che avverte come “lo status quo non è sostenibile”. Se non si identificano nuove politiche su tutti i livelli di governance (dal pubblico al privato, dal locale al sovranazionale), l’attività totale di trasporto è destinata a crescere di pari passo con l’attività economica.
Come? I dati sono allarmanti: per il trasporto merci, rispetto al 2005, le proiezioni indicano un aumento dell’attività di circa il 40% nel 2030 e di poco superiore all’80% entro il 2050. Allo stesso tempo, i costi della congestione, non solo urbana, aumenterebbero di circa il 50% entro il 2050 con una cifra vicina ai 200 miliardi di euro all’anno.
In questo scenario, la quota delle emissioni di inquinanti atmosferici riconducibile ai trasporti continuerebbe ad aumentare, raggiungendo il 38% entro il 2030 e quasi il 50% entro il 2050, rispetto al totale delle emissioni in ambito UE. A causa dell’assenza di politiche incentivanti, l’uso delle energie rinnovabili nei trasporti salirà a un modesto 13% entro il 2050 e la propulsione elettrica non riuscirà ad affermarsi in maniera significativa nel trasporto stradale.
 
Innovazione, qualità e sviluppo di sistemi di trasporto sostenibili devono diventare sempre più parte della nostra cultura, perché solo comprendendone a fondo l’impatto sul quotidiano si potranno raggiungere risultati fondamentali per una conversione ecologica dell’intera economia di settore”, ha dichiarato Massimiliano Pontillo, Presidente di Pentapolis. “Ultimo Miglio vuole promuovere un network dedicato alla ricerca di soluzioni efficienti ed efficaci, in grado di raggiungere elevati e soddisfacenti livelli di servizio, che riducano tutti gli sprechi di risorse per l’industria del trasporto merci. L’obiettivo è quello di stabilire reti complesse ed estese tra diverse entità, riconoscerne i fabbisogni comuni individuando soluzioni intelligenti che portino a un reciproco vantaggio, raggiungendo in tal modo dimensioni e masse critiche sufficienti per accrescere la competitività del sistema e delle imprese ad esso correlate.
Fonte: protectaweb.it
 
 

Nuove disposizioni in materia di autotrasporto merci

Dal 1° Gennaio, il committente, che al momento della conclusione del contratto non abbia verificato la regolarità retributiva, assicurativa e previdenziale del vettore, risponde in solido con il vettore e l'eventuale sub vettore per la mancata corresponsione delle retribuzioni e per i mancati versamenti dei contributi previdenziali e dei premi  assicurativi. Le conseguenze della omessa verifica, nel caso in cui il contratto di trasporto sia verbale, sono ancora più gravi: il committente, infatti, oltre a rispondere in solido per le violazioni dei predetti obblighi retributivi, previdenziali ed assicurativi, assume anche gli oneri relativi all' inadempimento degli obblighi fiscali e delle violazioni del codice della strada commesse dal vettore e dall'eventuale sub-vettore durante lo svolgimento del trasporto eseguito per suo conto. La verifica si attuerà in una prima fase acquisendo dal vettore, al momento della conclusione del contratto, una attestazione rilasciata dagli enti previdenziali, di data non anteriore a tre mesi, dalla quale risulti che l'azienda è in regola con il versamento dei contributi assicurativi e previdenziali. A regime la verifica della regolarità del vettore sarà più agevole essendo previsto che entro sei mesi dalla entrata in vigore del decreto della legge di stabilità 2015 venga attivato un portale internet a cui il committente potrà accedere per acquisire la qualificazione di regolarità del vettore. Nel caso in cui il committente verifichi la regolarità del vettore, nelle modalità sopra indicate, prima della conclusione del contratto, viene meno qualunque responsabilità solidale. Sono state ampliate le definizioni di committente, vettore e sub-vettore. Sono state introdotte rilevanti novità in capo alla sub-vezione. Sono intervenute modifiche riguardanti il requisito di idoneità finanziaria per chi inizia l'attività di autotrasporto merci conto terzi per i primi due anni di attività.
Fonte: G.U. n° 300 del 29.12.2014

sabato 24 gennaio 2015

Gestione del verde Sardegna

In un’epoca di profonde trasformazioni come quella attuale è in corso un processo di revisione dei criteri e delle metodologie gestionali del verde pubblico comunale. La risorsa "verde" sta, infatti, evolvendo nuovi e più complessi ruoli ed interazioni con gli ecosistemi e con l’attività dell’uomo. Per rispondere alle esigenze della manutenzione sostenibile, la gestione differenziata permette di finalizzare la gestione degli spazi verdi in relazione al loro uso.
Nel territorio comunale vengono applicati tre modelli di gestione:
  1. La gestione intensivaRiguarda gli spazi verdi che svolgono funzioni ornamentali, storiche ed i parchi riservati in modo esclusivo al gioco dei bambini, le alberate di piazze, giardini storici e strade, le rotatorie sistemate a verde.
  2. La gestione classicaRiguarda in generale le aree verdi di quartiere ed i parchi e giardini con prevalenti funzioni ludiche e ricreative. Vi sono compresi anche gli spazi scolastici e le aree di pertinenza degli edifici pubblici.
  3. La gestione semi-naturaleRiguarda le aree estensive, i parchi fluviali, e i luoghi in cui in generale è possibile individuare una maggiore naturalità delle componenti biotiche.

Ciascun modello di gestione prevede specifici standard manutentivi la cui applicazione è comunque dipendente dalle risorse disponibili e dalle variazioni dei parametri climatici e biologici (andamento climatico stagionale, fitopatie, ecc.). Vengono prese in considerazione solo le operazioni colturali più ricorrenti.

La gestione intensiva prevede:
  • manutenzione dei prati con 8 - 12 rasature dell’erba all’anno nel periodo vegetativo ordinariamente eseguite con raccolta dei materiali vegetali di risulta;
  • manutenzione degli alberi stradali secondo i risultati dei monitoraggi eseguiti dagli uffici;
  • abbellimento floreale con specie annuali e perenni secondo specifici piani annuali;
  • pulizia delle aree verdi viene eseguita con cadenza giornaliera nei giorni feriali
La gestione classica prevede:
  • manutenzione dei prati con 5 - 7 rasature dell’erba all’anno nel periodo vegetativo ordinariamente eseguite con raccolta dei materiali vegetali di risulta;
  • manutenzione degli alberi secondo il programma sviluppato in base alle segnalazioni dei tecnici e dei cittadini;
  • sfalcio dei cigli stradali con 2 – 3 interventi all’anno nel periodo vegetativo;
  • pulizia delle aree verdi viene eseguita nei giorni feriali con una periodicità programmata.
La gestione semi-naturale prevede:
  • manutenzione dei prati con 2 – 3 rasature dell’erba all’anno nel periodo vegetativo;
  • manutenzione degli alberi secondo il programma sviluppato in base alle segnalazioni dei tecnici e dei cittadini;
  • sfalcio delle scarpate con 2 – 3 rasature dell’erba all’anno nel periodo vegetativo;
  • pulizia delle aree verdi viene eseguita nei giorni feriali con una periodicità programmata.

Il controllo del verde indesiderato

Il verde indesiderato Per verde indesiderato intendiamo l’insieme delle specie vegetali che crescono prevalentemente nelle connessioni delle pavimentazioni stradali e nelle superfici dei viali di parchi e giardini. La crescita delle piante favorisce l’accumulo della sporcizia e produce nel tempo sconnessioni e danni alle pavimentazioni, con pericolo per l’incolumità dei fruitori.

Il controllo del verde indesiderato In gran parte delle città italiane il controllo del verde indesiderato viene effettuato utilizzando prodotti diserbanti specificatamente abilitati per l’impiego negli spazi urbani e predisposti per garantire il massimo rispetto dell’ambiente e della salute dell’uomo e degli animali.
 
Gestione sostenibile del verde L’obiettivo per il futuro consiste nella gestione sostenibile del verde pubblico con l’adozione di una manutenzione differenziata, attenta alle diverse componenti dell’ecosistema urbano. In particolare uno dei punti salienti è rappresentato dalla riduzione progressiva nell’impiego dei prodotti chimici per il controllo del verde indesiderato. Per questo ci si dovrà abituare sempre di più a tollerare la presenza di qualche ciuffo di erba ai piedi degli alberi o lungo i marciapiedi. Verranno avviate le sperimentazioni per l’ utilizzo di sistemi alternativi, come il pirodiserbo (distruzione del verde indesiderato con il calore), ecc. e di nuove modalità che permettano di migliorare la gestione del verde.
Fonte: padovanet.it
 
 

Raccolta rifiuti speciali pericolosi e non - Sardegna

In caso di avvio a recupero, smaltimento rifiuti abbandonati o deposito in modo incontrollato, l’attività di caratterizzazione dell’area, ai fini degli eventuali interventi di bonifica e ripristino ambientale, è subordinata all’avvenuta rimozione del rifiuto: di conseguenza, il legislatore ha riconosciuto l’impossibilità giuridica di una trasformazione del rifiuto abbancato in “terreno”, non più soggetto a smaltimento.
L’ordinanza di rimozione rifiuti anche a seguito di un recupero ambientale 

Fra i molteplici argomenti affrontati dal Consiglio di Stato nella sentenza n. 6259/13, di particolare interesse quelli relativi al concetto di rifiuto “tal quale” e all’impossibilità giuridica di considerare alla stregua di “terreno” un ammasso di rifiuti “abbancati” su un terreno in seguito ad un’operazione di recupero ambientale. 
La vicenda ha per oggetto l’impugnazione di una sentenza di un TAR, con la quale il giudice di prime cure aveva rigettato il ricorso contro un’ordinanza di una provincia, con la quale l’ente aveva diffidato una società ad avviare a smaltimento/recupero i rifiuti, prodotti da uno zuccherificio, utilizzati anni addietro per operazioni di recupero ambientale di una ex cava: la motivazione posta alla base di tale atto è da rinvenire in successive analisi, dalle quali è emersa la violazione dei limiti previsti dal DM 5.2.98, sulle procedure semplificate per il recupero dei rifiuti. 

Caratterizzazione subordinata a rimozione dei rifiuti
I giudici di Palazzo Spada liquidano la questione relativa alla possibilità di configurare i rifiuti – utilizzati per il recupero ambientale, ma risultati non conformi ai parametri stabiliti dalla legge per il loro utilizzo per operazioni di recupero ambientale – alla stregua di “terreno” affermando che:
  • in caso di avvio a recupero o smaltimento di rifiuti abbandonati o depositati in modo incontrollato 
  • la legge subordina l’attività di caratterizzazione dell’area, ai fini degli eventuali interventi di bonifica e ripristino ambientale, alla loro avvenuta rimozione. 
Questo significa che il legislatore ha riconosciuto l’impossibilità giuridica di una trasformazione del rifiuto abbancato in “terreno”, non più soggetto a smaltimento.
Quindi, anche a seguito di operazioni di recupero ambientale (R10) in procedura semplificata con rifiuti, se a seguito di analisi successive l’Autorità competente rileva l’inosservanza delle regole tecniche che ne regolano lo svolgimento, e il superamento dei valori limite, può essere ordinata la rimozione degli stessi rifiuti. 
In ogni caso – evidenziano i giudici di Palazzo Spada – spetta al soggetto che voglia usufruire del regime di favore rispetto a quello ordinario del rifiuto, fornire la prova della sussistenza di tutte le condizioni per l’applicazione di un regime di favore e differenziato, naturalmente in presenza di una contestazione seria e dettagliata da parte dell’Amministrazione.
Fonte: naturagiuridica.blogspot.com

martedì 20 gennaio 2015

Traslochi Sardegna

La serietà delle operazioni di trasloco industriale è del tutto innegabile, soprattutto se paragonata con quella di altri generi di trasloco.
Quando oltre alle normali problematiche si aggiungono al progetto anche il peso o l’ingombro di alcune classi di macchine o impianti a quel punto la capacità professionale non può essere in alcun modo improvvisata: o c’è oppure no.
E questo gli esperti del settore lo sanno perfettamente, così come sono consapevoli di quanto, oltre agli aspetti più classicamente critici, occorre considerare anche la sicurezza di tutto il personale coinvolto nelle operazioni (non ultimo ovviamente anche quello del cliente).
Traslocare un’industria intera o anche solo parti di essa non è mai una cosa facile. A cominciare dalla logistica del parco mezzi dell’azienda che effettua il trasloco e della relativa pianificazione di sostituzione o manutenzione (forse il capitolo più mission critical nel momenti in cui l’azienda traslocatrice dispone di un proprio parco di proprietà), per continuare con la formazione del personale, sia in questioni strettamente organizzative che in parti tecniche.
La capacità di comprendere fin da subito quali siano i punti critici dell’operazione di trasloco industriale non è improvvisabile ma si può solo sviluppare dopo anni di esperienza pratica sul campo.
Un’esperienza che però di solito da sola non è sufficientemente se non adeguatamente supportata da squadre di lavoro efficienti, affiatate, e a cui venga fornita la giusta motivazione, sia dal punto di vista professionale che da quello economico.
Occorre sempre ricordare che per un cliente industriale, la perdita da mancata produzione inizia subito, nell’istante stesso del primo secondo di fermo macchina e continua per tutto il trasloco fino al primo secondo di riaccensione delle macchine di produzione. Per questo motivo procedure come quelle relative ai traslochi industriali devono sempre essere portate a termine da personale competente ed efficace ma, soprattutto, consapevole di quello che sta passando il cliente.
Fonte: melaverde.biz
 

domenica 18 gennaio 2015

Pulizie industriali Sassari

La pulizia degli impianti e delle attrezzature industriali non è certo un lavoro semplice e rapido. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati in questo senso da importanti sviluppi e miglioramenti, in particolare per quel che riguarda l’efficienza ecologica dei vari settori, ma la sostenibilità da raggiungere deve essere ancora maggiore. Ecco allora che ben si inquadra l’ultimo studio condotto dall’Istituto Fraunhofer, il quale ha sede a Monaco di Baviera e che si occupa di ingegneria delle superfici e dei film sottili Ist.

La soluzione individuata dall’istituto teutonico è presto detta ed è molto utile per affrontare la pulizia degli impianti industriali. Il riferimento particolare è andato a quegli stabilimenti che sono attivi nei processi di pastorizzazione del latte, visto che le proteine di quest’ultimo si accumulano spesso nelle tubature, nelle caldaie e in altre attrezzature. La sporcizia provocata in questo caso è talmente enorme che bisogna chiudere completamente l’impianto per pulire il tutto, un danno economico di non poco conto per i produttori. L’Istituto Fraunhofer ha però pensato a dei rivestimenti speciali che scongiurino questi depositi (proteine, cristalli di sale e carbonato di calcio in primis), i quali sono stati adattati a diverse applicazioni e carichi industriali.
È stato necessario capire anzitutto quanta energia richiedesse il rivestimento in questione, perché è proprio quest’ultima che determina il livello di depositi che poi formano le incrostazioni. I rivestimenti ideati sono stati creati grazie al carbonio e altri elementi molto sottili: il fatto che si sia utilizzato proprio il carbonio non è casuale, perché esso è in grado di resistere molto bene sia alla corrosione che all’usura. La nuova era delle pulizie industriali sembra dunque cominciata, i vari impianti saranno sottoposti a meno stress rispetto al passato? Già nel corso di questo mese di aprile l’istituto tedesco provvederà a esporre la propria applicazione nel corso della Surface Trade Fair di Hannover.
Fonte: industrialeweb.com
 

Piattaforma logistica Sassari

La piattaforma logistica è un’area di movimentazione e stoccaggio delle merci, collocata a monte dei terminal portuali ed integrata con un sistema di trasporto intermodale. Essa è dotata di magazzini, servizi gestionali, informativi e telematici e anche di capannoni, dove possono essere svolte attività manifatturiere per trasformare i semilavorati in prodotti. Per molti versi si tratta di un ampliamento del concetto dell'interporto.
La piattaforma logistica dovrebbe essere lo strumento per razionalizzare e meglio organizzare la catena trasporto – stoccaggio – distribuzione in modo strategico, garantendo una penetrazione efficace delle merci sui mercati nazionali ed internazionali. Essa rappresenta un nodo cruciale nel sistema infrastrutturale del territorio a cui è collegata e la sua area varia in base al volume delle merci da trattare. Due pertanto sono le funzioni cui una piattaforma logistica deve assolvere:
  1. attrarre e concentrare i flussi del traffico di merci
  2. organizzare, razionalizzando percorsi e consegne, la catena del trasporto intermodale.
Per soddisfare tali prestazioni, la piattaforma logistica è da collocarsi in una posizione geograficamente ottimale sfruttando assi di comunicazione viario ed infrastrutture idonei e progettando l’area come un vero e proprio insediamento produttivo di qualità per le imprese dei diversi settori, oggi più che mai nel rispetto dei criteri di eco-sostenibilità. Al concetto di piattaforma logistica si associa quindi quello di logistica sostenibile.
Esso comprende una serie di tecnologie, di procedure e d'attività che hanno il fine di ridurre l'impatto ambientale dei vari anelli della catena logistica, senza penalizzare la qualità del servizio e la redditività economica. La logistica sostenibile coinvolge diversi aspetti:
  1. il trasporto sulle lunghe distanze
  2. la distribuzione locale
  3. l'intermodalità
  4. gli impianti di stoccaggio
  5. le tecnologie per l'imballaggio.
La realizzazione di nuove piattaforme logistiche induce la realizzazione di nuove infrastrutture che, attraverso la semplificazione, organizzazione ed implementazione anche delle esistenti creano un sistema efficiente ed efficace in grado di ridurre le emissioni nocive dovute ai mezzi di trasporto, ad un uso del territorio più razionale e ad una diminuzione dell’impatto paesaggistico di strutture così grandi.
Utilizzando, d’altro lato, tecnologie per il risparmio energetico come: pannelli solari e generatori fotovoltaici, sistemi di riciclaggio e recupero delle acque e la piantumazione intensiva è possibile diminuire i consumi energetici degli impianti produttivi e di trasformazione dei semi-lavorati.
Fonte: it.wikipedia.org

sabato 17 gennaio 2015

Pulizie industriali e civili Sassari

In forza dell’articolo 1117 del codice civile, le scale sono di proprietà dei condomini, compresi quelli con locali al piano terreno e anche con accesso esclusivo dalla strada, a meno che non risulti il contrario dagli atti di acquisto o dal regolamento condominiale di natura contrattuale. Tutti, quindi, devono contribuire alla pulizia, manutenzione e ricostruzione delle scale, e le spese devono essere sostenute e ripartite tra tutti.
I condomini non si attivano? Diciamo subito che il mancato interessamento dei condomini o la mancata approvazione di una delibera da parte della maggioranza nuoce a tutto lo stabile. E che è compito dell’amministratore, custode del decoro e della corretta manutenzione delle parti comuni (art. 1130 c. c.), provvedere a mettere l’argomento all’ordine del giorno.
Per deliberare è sufficiente la maggioranza semplice: secondo l’art. 1136 c. c., secondo e terzo comma, in prima convocazione è richiesto un numero di voti favorevoli che rappresenti il 50% più 1 degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio (500/1000); in seconda convocazione basta un numero di voti che rappresenti un terzo dei partecipanti al condominio e almeno un terzo dei millesimi (334/1000).
Se poi l’assemblea vuole decidere di affidare a ciascun condomino l’incombenza di occuparsi direttamente a turno della pulizia delle scale, è più che legittimo che qualcuno si rifiuti: una delibera in questo senso, se adottata a semplice maggioranza e non con l’unanimità dei consensi, è nulla. Perciò, può essere impugnata in qualsiasi tempo dal condomino assente o dissenziente o anche da chi ha votato a favore della deliberazione, purché dimostri di avervi interesse (Cassazione, sentenza 16 novembre 1992, n. 12281).
E veniamo alla questione dei criteri di ripartizione delle spese per la pulizia, da fare eseguire anche da un’impresa. L’argomento è spesso oggetto di discussione e fonte di litigi tra vicini, specie se il regolamento non prevede nulla in proposito. Dato che la pulizia è assimilabile a una vera e propria manutenzione, i criteri di spesa da applicare sono quelli previsti dall’art. 1124 c. c.: “Le scale sono mantenute e ricostruite dai proprietari dei diversi piani a cui servono. La spesa relativa è ripartita tra essi, per metà in ragione del valore dei singoli piani o porzioni di piano, e per l’altra metà in misura proporzionale all’altezza di ciascun piano dal suolo”.
Fonte: fp-pulizie.it

Sgombero cantine Sardegna

Spesso ci troviamo nella necessita di sgomberare un appartamento, una cantina, un garage.
Di solito ci si affida al giornale locale di annunci o si telefona a qualche nominativo reperito attraverso un volantino o un annuncio. Molti sono coloro eseguono gli sgomberi, vengono da voi, con il loro furgone e portano via tutto.
E solitamente, gli sgomberi li fanno gratis. Ma vi siete mai chiesti dove va a finire la miriade di oggetti sgomberati?
Sicuramente le cose non recuperabili vanno a finire in discarica. Ma tantissimi oggetti, ovviamente selezionati, vengono reimmessi sul mercato attraverso i numerosi mercatini dell'usato presenti su tutto il territorio nazionale.
Ovviamente la persona che esegue gli sgomberi genera in questo modo un certo business, massimizzato quando, nelle cantine, nei solai o nei garage, vengono reperiti oggetti di valore. Magari un frullatore di anni fa che con il trascorrere del tempo è divenuto un prezioso oggetto di modernariato. Oppure un vecchio quadro, dimenticato o che non è mai piaciuto.
Ma visto che, per molte famiglie, il risparmio è divenuto di vitale importanza, molti preferiscono, per gli sgomberi,  chiamare direttamente una società specializzata che arriva direttamente a casa vostra.
Fonte: mercatopoli.it
 

domenica 11 gennaio 2015

Facchinaggio Sassari

Qualità del lavoro, trasparenza e legalità nel settore del facchinaggio, la cui importanza deriva dal fatto di operare trasversalmente in tutto il sistema industriale e dei servizi. Una realtà che tra l’altro dà lavoro a decine di migliaia di persone. Purtroppo pero molti appalti pubblici e privati vengono affidati, molto spesso, col metodo del massimo ribasso.
 
Le tariffe minime per le operazioni di facchinaggio vengono pubblicate sulla gazzetta ufficiale.
Per quanto riguarda le attività di facchinaggio, la buona occupazione e il lavoro di qualità, sono strettamente collegate con la legalità e la sicurezza e passano anche attraverso “il rispetto puntuale delle tariffe minime” stabilite periodicamente con decreto del direttore della Dpl, la direzione provinciale del lavoro, competente per territorio”.
 
In buona parte delle regioni italiane la tariffa oraria standard di circa 20,00 euro. Mentre per i traslochi relativi ad abitazioni ed uffici si applica una tariffa di circa 23 euro per ora di lavoro. In Sardegna invece le tariffe sono in media più basse e si sta attendendo un aggiornamento a carattere provinciale.
Le tariffe minime devono essere in grado di garantire la giusta redditività alle imprese del settore. Inoltre la puntuale applicazione delle stesse diventa anche un indicatore importante in termini di regolarità contrattuale e contributiva. Infatti in tale contesto la Direzione Provinciale del Lavoro potrà effettuare verifiche per accertare come l’azienda che applica ribassi consistenti riesca poi ad applicare per intero le norme contrattuali, contributive ed in materia di sicurezza sul lavoro.
Per questo sono fondamentali i controlli ispettivi anche per contrastare fenomeni distorsivi del mercato che generano un’insostenibile dumping contrattuale e sociale e che non garantiscono l’applicazione delle obbligatorie norme di sicurezza. Non bisogna infatti mai dimenticare che qualità dell’occupazione si accompagna con la qualità del lavoro e poi con la qualità del prodotto e/o del servizio.
 
Nel settore del facchinaggio vi sono varie criticità che vanno dalla mancata applicazione delle tariffe minime, all’aggiudicazione degli appalti anche con ribassi consistenti ed il dumping sociale operato dalle cooperative spurie nei confronti di quelle che rispettano leggi e contratti.
Diventa quindi indispensabile sostenere la cultura della legalità,  della trasparenza e della responsabilità sociale dei committenti, pubblici e privati,  e delle imprese appaltatrici e contrastare il lavoro irregolare in tutte le sue forme. Altro grande tema è quello dello sensibilizzazione della committenza, per ricordarle che affidare servizi di facchinaggio a prezzi significativamente inferiori a quelli stabiliti  dalla DPL può avere molti risvolti negativi. In quanto nell’immediato si può anche realizzare un risparmio ma se l’azienda appaltatrice  poi non paga i propri lavoratori scatta l’obbligo solidale di cui all’art. 29 del D.Lgs 276 del 2003 che impone al committente di farsi carico degli obblighi contributivi e retributivi nei confronti dei lavoratori della ditta a cui sono stati aggiudicati i lavori.
Fonte: estense.com
 

Archiviazione elettronica documenti Sardegna

Archiviazione – l’attività volta a garantire la conservazione della documentazione in condizioni idonee e la reperibilità dei documenti.
Archivistica – L’archivistica è la disciplina che si occupa degli archivi e dei documenti in essi conservati e si occupa, pertanto, di tutti i tipi di archivio, correnti, di deposito e storici e dei metodi e delle tecniche di conservazione propri di ciascuna di queste fasi. Per usare le parole di Eugenio Casanova:
“L’archivistica, che non è soltanto la disciplina della tenuta degli archivi, come molti, per non dire tutti, hanno sinora ritenuto, ma quella che abbraccia l’ampissimo campo della costruzione e manutenzione dei locali e della suppellettile racchiusavi, dell’ordinamento di questa suppellettile e della comunicazione di essa nel presente e nel futuro.”
Archivio (corrente, di deposito, storico) – il complesso organico dei documenti prodotti o acquisiti da un soggetto giuridico nello svolgimento della propria attività; luogo deputato all’idonea conservazione di tale complesso di documenti.
La vita di un Archivio viene ricondotta a tre fasi di esistenza:
  • Archivio corrente, è il complesso dei documenti relativi ad affari e a procedimenti amministrativi in corso o verso i quali sussista, comunque, un interesse corrente;
  • Archivio di deposito, è il complesso dei documenti relativi ad affari e a procedimenti amministrativi conclusi, ma per i quali la legge prescriva un periodo obbligatorio di conservazione o comunque sussista un interesse sporadico di consultazione;
  • Archivio storico, è il complesso dei documenti relativi ad affari e a procedimenti amministrativi conclusi, per i quali sussista un minimo interesse di consultazione a fini operativi. E’ destinato alla conservazione illimitata e reso disponibile alla ricerca storica quale bene culturale, una volta effettuate le operazioni di scarto.
Autorizzazione allo scarto– provvedimento emanato dalla Soprintendenza archivistica competente, sulla base di una proposta di scarto di documenti presentata da ente pubblico o da un privato proprietario, possessore o detentore di un archivio dichiarato di notevole interesse storico, che ne autorizzi il macero.
Chiave di archiviazione – l’insieme degli elementi che identificano univocamente ciascuna unità documentale e ne consentono le corrette operazioni di conservazione e reperimento.
Classificazione – attività di organizzazione logica volta a ricondurre il documento, prodotto o ricevuto, alla corrispondente partizione dello schema articolato in voci, chiamato piano di classificazione, e consistente nell’apposizione di un codice pertinente.
Codifica – attività di numerazione attraverso l’apposizione di un’etichetta, finalizzata al più facile reperimento del documento.
Conservazione digitale – l’insieme delle attività e degli strumenti che assicurano che i documenti informatici siano mantenuti accessibili, utilizzabili (leggibili e intelligibili) e autentici (univocamente identificabili e integri) nel medio e nel lungo periodo, in un ambiente tecnologico presumibilmente diverso da quello originario.
Conservazione sostitutiva – l’insieme di determinate procedure di conservazione applicato sia ai documenti informatici che a quelli analogici, regolamentato dalla normativa e in grado di garantire nel tempo la validità legale di un documento informatico. La conservazione avviene mediante la memorizzazione su supporti idonei e termina con l’apposizione, sull’insieme dei documenti o su una evidenza informatica contenente una o più impronte dei documenti o di insiemi di essi, del riferimento temporale e della firma digitale da parte del responsabile della conservazione (o di un pubblico ufficiale, in caso di documenti analogici originali unici per cui sia necessario attestare la conformità al documento d’origine di quanto memorizzato), che attesta il corretto svolgimento dell’intero processo.
Data entry (Indicizzazione) – attività di inserimento delle chiavi identificative e/o di ricerca della documentazione nel software (programma) gestionale.
Disinfestazione – operazione tecnica, con la quale i documenti vengono puliti da muffe, animali e microorganismi nocivi per la loro conservazione e per l’uomo
Documento – qualunque testimonianza (a prescindere dal supporto nel quale è contenuta) di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti, che sia stata prodotta o ricevuta da una persona fisica o giuridica come strumento o residuo della sua attività pratica.
Elenco di consistenza – lista contenente l’elencazione, non necessariamente ordinata, delle unità archivistiche e/o delle unità di conservazione che costituiscono un archivio.
Elenco di scarto – elenco delle unità archivistiche, che avendo raggiunto la scadenza del tempo di conservazione, viene proposto per lo scarto.
Elenco di versamento – lista delle unità trasferite dall’ente titolare dell’archivio all’outsourcer.
Ente produttore – il soggetto giuridico, pubblico o privato, che, nel corso dell’espletamento della sua attività, produce un archivio.
Faldone – unità di conservazione.
Fascicolazione – operazione mediante la quale tutti i documenti prodotti (ricevuti, spediti o di natura interna), relativi ad un unico affare, vengono riuniti in un medesimo fascicolo.
Fascicolo (Pratica) – aggregato di tutti i documenti prodotti (ricevuti, spediti o di natura interna) nel condurre un affare in relazione ad un oggetto specifico indipendentemente dalla loro tipologia.
Inventario – mezzo di corredo che descrive tutte le unità archivistiche che compongono un archivio ordinato. Si definisce analitico o sommario a seconda del maggiore o minore grado di analiticità adottato per la descrizione di ciascuna unità archivistica. Comprende un’introduzione nella quale è necessario spiegare i criteri adottati nelle operazioni di riordinamento e inventariazione (nota archivistica), e delineare i momenti salienti della storia dell’ente produttore (nota storico istituzionale).
Macero – fase finale della procedura di scarto consistente nella distruzione fisica dei documenti; in via ordinaria prevede l’affidamento a cartiera autorizzata, oppure può essere eseguito alla presenza di un incaricato del titolare dell’archivio o della società di outsourcing, con conseguente rilascio del certificato di avvenuta macerazione.
Movimentazione – invio di documentazione in originale a seguito di richiesta di consultazione.
Nulla Osta allo scarto – provvedimento emanato dalla Direzione Generale per gli Archivi, su proposta delle Commissioni di sorveglianza, che autorizza il macero di documentazione degli organi giudiziari e amministrativi dello Stato.
Originale/Copia – Per originale si intende la stesura definitiva del documento, perfetta nei suoi elementi sostanziali e formali.
Per copia si intende la riproduzione di un documento originale.
Originali non unici – i documenti per i quali sia possibile risalire al loro contenuto attraverso altre scritture o documenti di cui sia obbligatoria la conservazione, anche se in possesso di terzi.
Outsourcer/Outsourcing – L’outsourcer è l’azienda dotata di risorse specializzate nel fornire il servizio di outsourcing archivistico.
L’outsourcing è il processo di esternalizzazione, parziale o completa, dell’organizzazione e gestione dei servizi d’archivio, a carattere collaborativo tra le parti e nel rispetto dei vincoli normativi e contrattuali; ha come obiettivo il raggiungimento di una maggiore efficienza e qualità del servizio.
Piano di classificazione (Titolario o Titolario d’Archivio) – strumento archivistico che si configura come un quadro di partizioni gerarchicamente ordinate, rispondenti ai bisogni funzionali del soggetto produttore e articolate in modo uniforme per identificare l’unità archivistica (fascicolo o registro). E’ lo strumento principale per organizzare l’archivio secondo un ordine logico-funzionale. Entra in vigore il 1° gennaio di ogni anno, perché collegato al registro di protocollo.
Piano di conservazione (Massimario di selezione e scarto) – strumento archivistico con il quale viene attribuito ai documenti, organizzati secondo il piano di classificazione adottato nell’archivio, un tempo di conservazione determinato sulla base della normativa vigente, delle esigenze amministrative e della valutazione storico–archivistica; nei casi prescritti deve essere approvato dalla competente autorità archivistica (strumento, integrato con il sistema di classificazione per la definizione dei criteri di organizzazione dell’archivio, di selezione periodica e di conservazione ai sensi dell’articolo 68 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445).
Presa in carico – acquisizione di documentazione di un ente da parte dell’outsourcer.
Registrazione di protocollo – registrazione su supporto cartaceo o elettronico in ordine cronologico progressivo dei documenti spediti e ricevuti da un ente con apposizione del relativo codice di classificazione.
Registro di protocollo – registro informatico della corrispondenza in ingresso e in uscita che permette la registrazione e l’identificazione univoca del documento informatico all’atto della sua immissione cronologica nel sistema di gestione informatica dei documenti.
Restituzione – ritorno della documentazione in originale movimentata a seguito di richiesta di consultazione.
Ricondizionamento – operazione con la quale si sostituiscono le unità di conservazione.
Riservatezza dei dati personali (Trattamento di dati personali) – qualunque operazione o complesso di operazioni svolti con o senza l’ausilio di mezzi elettronici o comunque automatizzati, concernenti la raccolta, la registrazione, l’organizzazione, la conservazione, l’elaborazione, la modificazione, la selezione, l’estrazione, il raffronto, l’utilizzo, l’interconnessione, il blocco, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distruzione di dati (L. 675/1996).
Spolveratura – operazione tecnica, con la quale i documenti vengono puliti da polvere e sporcizia.
Trasferimento – conferimento di documentazione dall’ente titolare dell’archivio all’outsourcer.
Unità di archiviazione (UDA) – unità fisica contenente una o più unità elementari, costituita per la conservazione e la gestione, secondo le procedure stabilite nel contratto di outsourcing.
Unità di conservazione – contenitore entro cui sono raccolte e condizionate le unità archivistiche, unità di condizionamento come, ad es. busta, dossier, faldone, pacco, scatola, etc.
Versamento – trasferimento di documentazione relativa ad affari esauriti dall’archivio corrente a quello di deposito, e da quello di deposito all’archivio storico
Fonte: bucap.it
 

sabato 10 gennaio 2015

Sfalcio Erba Sassari

Il taglio dell’erba si può effettuare raccogliendo tutta l’erba di risulta ed eliminandola (un composter può essere ottimo per questo tipo di rifiuti verdi), oppure lasciando l’erba sul prato; nessuno dei due metodi è migliore dell’altro, ma dipende da come e quando tagli l’erba, e da quanta ne produci. In genere, i tosaerba in commercio, sono dotati di un capiente sacco, in cui si raccoglie l’erba tagliata, che viene poi portata alla discarica comunale o nel composter di casa; in entrambi i casi, l’erba diverrà composter, ovvero un ottimo prodotto fertilizzante. Nel caso in cui l’erba non venga raccolta, si effettua il cosiddetto mulching, ovvero si lascia l’erba sul prato, in modo che rilasci l’umidità che contiene, e si decomponga, lasciando anche i Sali minerali.
Nel primo caso, non importa quante volte all’anno effettuiamo il taglio dell’erba, non importa se abbiamo un prato a foglie sottili o un prato a foglie tonde (dichondra o trifoglio), non importa se decidiamo di tosare il prato molto basso o se invece decidiamo di lasciarlo alto; il metodo “tradizionale” di tosatura dell’erba, che comporta la rimozione della stessa va sempre bene, funziona sempre nella stessa maniera, e non presenta alcuna problematica.
Invece il mulching ha migliori effetti in alcuni casi particolari, e non è indicato in altri; questo perché, se l’erba tagliata è molto lunga, e il nostro tosaerba produce dei piccoli mucchietti, l’erba tenderà a decomporsi lentamente, rimanendo sul prato a lungo, soprattutto poi in caso di pioggia nei giorni successivi al taglio dell’erba; capita in questi casi che i mucchietti di erba vadano in putrefazione, causando cattivo odore e spesso anche l’ingiallimento dell’erba sottostante. Il mulching infatti si pratica molto sui tappeti erbosi che vengono tagliati spesso, dove l’erba di risulta è corta, oppure dove viene tagliata con appositi tosaerba che la sminuzzano, e la spargono bene su tutto il tappeto erboso, e non ammonticchiata; ovviamente, il taglio dell’erba in questi casi deve venire praticato in giornate no piovose, e non dovrebbe piovere neppure nei giorni successivi al taglio e al conseguente spargimento dell’erba sul prato. Oltre a questo, il mulching sembra non avere successo sui tappeti erbosi a foglia tondeggiante.
Fonte: giardinaggio.it

 
 

Deposito e logistica Sassari

I sistemi di stoccaggio e distribuzione dei materiali fanno parte integrante di ogni sistema logistico, e rappresentano l’anello della catena che congiunge produttori e consumatori. Negli anni il ruolo e l’importanza del sistema magazzino è notevolmente mutato all’interno della supply chain, passando da uno tra i tanti anelli della catena logistica a anello fondamentale per far sì che il sistema logistico sia in grado di erogare servizio logistico, inteso nella sua concezione più ampia come capacità di rendere disponibile il prodotto giusto nel posto giusto, al momento giusto, e al costo giusto.
 

In generale il sistema distributivo (inteso come insieme delle risorse e delle strutture, aziendali ed extra-aziendali, mediante le quali i beni e i relativi servizi vengono venduti e trasferiti ai clienti) è costituito da due strutture sinergiche ma concettualmente distinte:

- canale logistico;
- canale commerciale.

Il canale logistico è in particolare costituito da una rete distributiva che consente di assolvere ai compiti di concentramento delle merci provenienti da una molteplicità di fornitori, di selezione/smistamento e trasporto delle stesse alle destinazioni finali. I nodi della rete distributiva sono rappresentati dai magazzini (o equivalentemente depositi) mentre i sistemi di trasporto connettono i diversi nodi.

Il canale commerciale è solitamente rappresentato, invece, da tutte quelle strutture ed attività volte alla collocazione (vendita) del prodotto al cliente finale nei tempi, nei modi e nelle posizioni definite dalle politiche di marketing.

I magazzini svolgono normalmente, all’interno della rete logistica, una duplice funzione: quella di "contenitori" delle merci mantenute a scorta e quella di "trasformatori" dei flussi in ingresso in flussi in uscita, tale trasformazione riguarda sia gli andamenti temporali dei
flussi sia la composizione delle unità di carico. Per esempio, nel caso di un centro distributivo operante nel settore dei beni di largo consumo, i flussi in ingresso dipendono dalle modalità di rifornimento concordate con i fornitori mentre i flussi in uscita dipendono dalle modalità con cui vengono effettuate le consegne presso i punti di vendita al dettaglio.
 

La progettazione di un magazzino, caratterizzato da una specifica collocazione nella rete logistica, richiede dunque la definizione delle caratteristiche quantitative e qualitative del flusso dei materiali a esso facenti capo e quindi l’analisi dettagliata delle relazioni di interfaccia con i segmenti del sistema logistico situati a monte e a valle.

La verifica di tali relazioni, come pure la definizione del "ruolo" specifico del magazzino nel contesto del sistema logistico, devono essere considerate parti integranti della fase di progettazione.
Fonte: docenti.unina.it
 

martedì 6 gennaio 2015

Raccolta carta e cartone Sassari

In Sardegna nel 2012 sono state raccolte oltre 71.800 tonnellate di carta e cartone, un dato sostanzialmente in linea con quello dell’anno precedente (-1,4%). La raccolta pro capite si è attestata a 43 kg/abitante, un dato inferiore alla media nazionale (48,9 kg pro capite) ma ben superiore a quello di tutte le regioni del Sud ad eccezione dell’Abruzzo, che per un soffio (43,2 kg/ab) ha conquistato il primato dell’area, detenuto nel 2011 proprio dalla Sardegna. È quanto emerge dal XVIII Rapporto sulla raccolta differenziata di carta e cartone presentato da Comieco, il Consorzio Nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi cellulosici.
 
Nell'isola, che ha recentemente ospitato le Cartoniadi (maggio 2013), la Provincia di Olbia Tempio conquista il titolo di provincia più virtuosa nel 2012 con 48,3 kg/abitante, davanti a Cagliari, con 47,8 kg/abitante, e Oristano (45,8 kg/ab), che nel 2011 si era collocata al primo posto. Seguono Sassari (41 kg/ab), Ogliastra (40,7 kg/ab) e Nuoro, provincia che registra l’incremento più significativo a livello regionale (+14,4%, per una media di 39,1 kg/abitante). Chiudono la classifica Medio Campidano e Carbonia Iglesias, rispettivamente con 33,2 kg/ab e 33 kg/ab. Nel 2012, Comieco ha trasferito ai Comuni della Regione oltre 1 milione e 800 mila euro di corrispettivi, “Segno che la raccolta differenziata di carta e cartone può portare a notevoli vantaggi economici per gli enti locali, in questo momento di difficoltà nel reperire risorse” ha affermato Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco.
 
A livello nazionale, nel 2012 la raccolta differenziata di carta e cartone si conferma sostanzialmente stabile (-2,3%) attestandosi poco al di sotto dei 3 milioni di tonnellate, nonostante gli effetti della crisi economica sui consumi e quindi sulla produzione generale dei rifiuti, che nell’anno ha registrato una diminuzione di 4 punti percentuali (fonte ISPRA). L’Italia si conferma eccellenza europea nella raccolta di carta e cartone: oltre 9 imballaggi su 10 sono recuperati e riciclati, con un tasso di recupero complessivo del 91,9%. Ai Comuni italiani in convenzione, nel 2012 Comieco ha trasferito 94 milioni di Euro (960 milioni di Euro dal 1998 al 2012), mentre dal 1998 al 2012, grazie ai risultati della raccolta differenziata, si è evitata la costruzione di ben 270 nuove discariche, 22 solo nel 2012
Fonte: lanuovasardegna.gelocal.it

giovedì 1 gennaio 2015

Imballaggi per traslochi

Per alcune persone può apparire una seccatura, lo sappiamo bene, ma in realtà fare le scatole per il trasloco ha anche i suoi vantaggi: è un'ottima scusa infatti per fare un buon repulisti di tutte quelle cose che non ci servono, buttare via un po' di roba vecchia e ammuffita e magari ritrovare qualche vecchio cimelio seppellito chissà dove.
 
Se affiderete il vostro trasloco ad una società di trasloco, questa vi fornirà gli  imballaggi necessari. Usualmente questi vi verrano forniti nuovi, piegati e di cartone sufficientemente resistente da non rompersi durante il trasporto. Se preferite fare da voi l'imballaggio, sarà necessario preparare con cura gli scatoloni, nastrandone la parte inferiore con diversi passaggi di nastro adesivo da pacchi. Non fate economia col nastro, se il pacco che state per preparare conterrà libri o degli altri oggetti pesanti di sicuro non vorrete rischiare che si rompa durante il viaggio. 
Nel caso che preferiate non rivolgervi a una compagnia di traslochi, potete comunque ricercare le scatole che vi servono fuori dai negozi o richiedere ai centri commerciali di mettere da parte dei pacchi nuovi.
La cosa fondamentale è che i pacchi siano puliti, di grandezza media e non presentino macchie strane.
Se i pacchi sono vecchi, per una maggiore igiene puoi aggiungere dentro a ogni pacco un scampolo di carta da imballaggio a bolle d’aria (tipo pluriball) che avrà la finalità di isolare i tuoi averi dalle pareti fragili del cartone, oltre che di ripararli più da eventuali colpi del viaggio.
Nel corso dei traslochi fai da te, sempre attenti e non farvi male. Allo scopo di evitare il mal di schiena, controllate ogni volta che gli scatoloni non siano oltre i 20kg ; così facendo sarete altresì in regola con le leggi vigenti.
Comprensibilmente i pacchi problematici per il carico sono quegli scatoloni contenenti libri. Un’astuzia per evitare guai è disporre i libri in diversi pacchi, utilizzandoli per formare uno parte inferiore e in seguito ricoprirli con gli altri oggetti leggeri (cappotti, arredamento, ecc.).
Per quello che concerne televisioni, pc e altro materiale elettronico, è essenziale staccare e impacchettare i cavi e il resto facendo attenzione, sempre senza lesinare sul materiale da imballaggio.
Se desideriate essere certi di riuscire a ricollegare ogni cosa senza problemi una dopo essere giunti a meta, sarà opportuno fare un piccolo schema dei collegamenti più difficili o marchiare i cavi per mezzo di delle etichette colorate. Segnate facendo una scritta ben riconoscibile tutti gli scatoloni che non devono essere capovolti. Segnare ”fragile” su tutti quei pacchetti i quali contengono flaconi di fluido di qualunque ordine è imprescindibile, poiché basterebbe una minima perdita per pregiudicare il mobilio sottostante. Ricordare inoltre di chiudere perbene ogni bottiglia, vaso o flacone che dovete trasportare .
Fonte: traslocatori.blogspot.com