sabato 31 agosto 2013

Facchinaggio....Requisiti obbligatori di regolarità e sicurezza

Un’ impresa erogatrice di un servizio di facchinaggio deve rispettare alcuni requisiti obbligatori di regolarità e sicurezza.  Il motore propulsore di tale attività è il dipendente.
 
Collocando sotto “le luci dei riflettori” il lavoratore, occorre sottolineare alcune regole fondamentali oltre che obbligatorie relative alla salute ed alla sicurezza degli stessi; regole che l’appaltante deve rispettare. Queste possono essere sintetizzate nei punti seguenti:
 
- analizzare e valutare quelle situazione che potrebbero sfociare in veri e propri rischi verso cui i lavoratori potrebbero incorrere durante tutte le fasi inerenti all’erogazione del servizio di facchinaggio;
 
- adottare tutte le misure sottolineate in materia di prevenzione necessarie volte alla tutela dei propri dipendenti;
 
- attivare servizi di informazione e formazione sui rischi in modo tale da prevenirli;
- effettuare una adeguata sorveglianza sanitaria;
 
- cooperare con il committente nell’avvio di misure di prevenzione e risoluzione dei rischi.
 
La Melis & C Service garantisce l’erogazione di un servizio di facchinaggio nel totale rispetto della responsabilità ed etica sociale dei propri dipendenti, oltre a garantire un servizio professionale e tempestivo.
Fonte: impresapulizia.wordpress.com
 
 

venerdì 30 agosto 2013

Traslocare...alcune regole da seguire

Un trasloco è un'operazione molto complessa che richiede diverse ore di tempo, una buona dose di pazienza, ma soprattutto molta organizzazione. Sicuramente non è cosa da sottovalutare. Peraltro, a seconda del tipo di trasloco, possono cambiare, e molto, le spese da sostenere e il numero di pratiche da sbrigare; si pensi, per esempio, all'eventuale cambio di residenza (il trasloco può anche essere temporaneo) o al trasferimento delle proprie utenze (energia elettrica, gas, telefono ecc.).
In questo articolo cercheremo di fornire, nei limiti del possibile, tutte le indicazioni necessarie a far sì che il trasloco diventi un'operazione, se non semplice, perlomeno meno onerosa sia dal punto di vista del tempo sia per quanto concerne le spese da effettuare.
Tipologie di trasloco
I traslochi non sono tutti uguali; in alcuni casi il trasferirsi da un'abitazione all'altra è un problema che crea veramente pochi problemi, in altri casi le problematiche da affrontare sono molte e complesse. Le situazioni personali e familiari, infatti, sono le più disparate e a seconda di esse la strategia da scegliere deve essere valutata con attenzione. A seconda delle situazioni possiamo suddividere le tipologie di trasloco in due grandi categorie: casi semplici e casi complessi.

Casi semplici - Talvolta il trasloco riguarda soltanto un membro della famiglia; il tipico caso è lo studente che deve trasferirsi in un'altra città perché la facoltà universitaria che ha scelto non è presente nel suo luogo di residenza; in altri casi il trasloco deve essere effettuato da studenti (o studenti-lavoratori) che cambiano l'abitazione che hanno in affitto (minori spese, miglior accesso alla sede universitaria, ai mezzi pubblici, al luogo di lavoro ecc.). Un altro caso è quello di una persona che lascia la propria abitazione per trasferirsi in quella del suo compagno o consorte.
Casi complessi - Una tipica situazione è quella di una coppia di persone che lasciano le rispettive abitazioni dove vivevano con i propri familiari per abitare in un'altra casa o in un altro appartamento. Altri casi, i più "critici", sono relativi a famiglie o single che si trasferiscono in un'altra abitazione nella stessa città o peggio in una città diversa, magari fuori regione.
 
Nei casi più semplici, di norma, chi si trasferisce non deve affrontare particolari problemi; se si dispone di un mezzo di trasporto o si ha la possibilità di farsene prestare uno particolarmente adatto (un furgoncino o un veicolo commerciale leggero) tutte le operazioni possono essere effettuate in proprio (preparazione, imballaggio e trasporto); quando si affrontano questi tipi di trasloco, infatti, generalmente è sufficiente portarsi dietro poche cose (l'occorrente per la camera e per la stanza adibita a studio, libri, personal computer, televisione e dispositivi esterni (dvd, playstation, decoder, videorecorder ecc.), impianto hi-fi, strumenti musicali (a seconda dello strumento le cose possono complicarsi: una chitarra o un violino non creano problemi, se si deve portar via un pianoforte la questione è ovviamente più complessa!). 
Ovviamente possono esserci casi particolari che comportano un certo aggravio del lavoro; tipici casi sono quelli di persone che lavorano in proprio e hanno assolutamente bisogno di mobilie specifiche (scrivanie apposite, ampie librerie ecc.) e non particolarmente agevoli da trasportare (o perché sono ingombranti oppure perché l'appartamento dove ci si trasferisce si trova a un piano superiore oppure ci sono scale che possono creare problemi nel trasporto dei mobili); in questo caso l'operazione di trasloco potrebbe richiedere un parziale ricorso a un'azienda specializzata o al limite a un corriere.
Nei casi più complessi, le questioni da affrontare sono ovviamente più numerose e più onerose, sia in termini di denaro che in termini di tempo.
Nel caso di due persone che vanno a convivere lasciando le rispettive case, di norma si devono spostare i mobili personali e poche altre cose, mentre il resto della mobilia andrà acquistato; quando invece siamo di fronte a un nucleo familiare o a un single che devono trasferirsi da una casa all'altra (nella stessa città o in un'altra), il trasloco può essere un'operazione molto pesante e stressante; praticamente, infatti, si deve trasportare quasi tutto quello che si trova nella vecchia abitazione.
È meglio fare da soli o rivolgersi a una ditta specializzata?
Questa è la prima domanda che dobbiamo porci. La risposta più giusta è: dipende. Se dovessimo affrontare la questione valutando soltanto l'aspetto economico, probabilmente sarebbe preferibile orientarsi verso un trasloco fai-da-te, ma quello economico, come facilmente si può intuire dalla lettura del paragrafo precedente, è soltanto uno dei fattori da valutare quando si deve traslocare perché le perdite di tempo, la mole di lavoro necessario (leggi: fatica!), le scomodità, i problemi logistici sono questioni che consigliano una più ampia valutazione del problema.
Di norma, fatti salvi casi particolari, può essere consigliabile effettuare un trasloco in autonomia quando:
  • non esiste la necessità di trasportare elettrodomestici e mobilia ingombrante da un'abitazione all'altra; può essere che le cose da trasportare siano anche molte, ma i pezzi da montare e da rimontare siano pochi.
  • La distanza fra le due abitazioni è breve e non si hanno problemi di tempo; in questo caso il lavoro può essere dilazionato a nostro piacimento e ci si può organizzare al meglio.
  • L'accesso all'abitazione o all'appartamento è agevole (la residenza si trova al piano terra oppure lo stabile dove si trasloca è dotato di montacarichi); il trasloco può essere solo relativamente pesante per chi non ha problemi di salute e può svolgere lavori di una certa pesantezza e magari non disdegna le attività di assemblaggio mobili.
Ci si dovrebbe invece rivolgere a una ditta specializzata in traslochi quando:
  • il tempo è un fattore particolarmente importante; se il trasloco deve essere effettuato molto velocemente per una qualsivoglia ragione (questioni di lavoro, necessità di rendere disponibile l'abitazione che si lascia ecc.) è altamente consigliabile rivolgersi a una ditta di traslocatori; si consideri infatti che, in molti casi, le ditte specializzate sono in grado di effettuare un trasloco nel giro di una giornata.
  • Le operazioni di assemblaggio mobili (montaggio e smontaggio) ci restano ostiche (per molti assemblare un semplice scaffale può essere un'impresa titanica!); le aziende che effettuano traslochi hanno personale specializzato e sono sempre assicurate contro eventuali danni che potrebbero verificarsi nel corso delle lavorazioni.
  • La mobilia è particolarmente ingombrante e numerosa.
  • La nuova abitazione presenta problemi di accessibilità (vi sono diversi piani, ci sono scale strette o non particolarmente agevoli).
  • Non si ha tempo per occuparsi anche delle pratiche eventualmente necessarie nel caso il trasloco richieda l'utilizzo di elevatori o ponteggi (occupazione di suolo pubblico).
Trasloco: una questione di organizzazione
Se vogliamo rendere meno indolore l'operazione trasloco, la parola chiave è organizzazione. Questo vale sia che si scelga di operare in proprio (magari con l'aiuto di qualche amico volenteroso) sia che ci si rivolga a un'azienda di traslochi. Sapersi organizzare ci permetterà di non perdere né tempo né oggetti nonché di risparmiare denaro.
Due mesi prima – Tre mesi prima di iniziare i lavori di trasloco è opportuno compilare una lista dettagliata di tutte le cose che si dovranno portare nella nuova abitazione; di fatto si tratta di un vero e proprio inventario. Sulla lista è bene lasciare posto per un numero o per una sigla da mettere accanto all'oggetto segnato (ci servirà in seguito per sapere in quale scatolone lo abbiamo riposto). L'inventario può sembrare un'operazione di scarsa importanza; in realtà è la "pietra angolare" di ogni trasloco e ci consentirà, una volta trasferitici nella nuova abitazione, di verificare che tutto sia andato secondo i nostri piani. 
Un mese prima – Circa trenta giorni prima di traslocare si può iniziare a mettere da parte gli oggetti che non utilizzeremo durante questo arco di tempo, ma che comunque dovremo trasportare nella nuova abitazione. Questa operazione potrebbe servirci anche a "far fuori" tutte quelle cose ormai inutili che non abbiamo mai avuto il tempo (o il "coraggio") di buttar via prima. Verificare che la nuova abitazione non abbia bisogno di essere imbiancata, nel qual caso è necessario provvedere.
Pochi giorni prima – Se il trasloco viene eseguito in proprio è necessario iniziare a smontare la mobilia; in ogni caso (trasloco fai-da-te o eseguito da altri) è bene preparare la nuova abitazione (operazioni di pulizia accurata).
L'imballo
L'imballo è un'operazione necessaria ed è quindi opportuno procurarsi tutto il materiale occorrente:
  • scatoloni da imballaggio di varie misure (quelli più piccoli sono adatti a libri e oggetti particolarmente pesanti, quelli di misura media sono adatti per tutti gli oggetti in generale se non troppo pesanti, i cartoni rinforzati servono a contenere gli oggetti più delicati, mentre i cartoni grandi possono servire a riporre gli abiti e la biancheria, meglio se sono forniti di appendigrucce)
  • fodere per i materassi
  • sacchi per abiti
  • grucce
  • nastro da imballaggi
  • carta da pacchi e fogli di giornale
  • etichette (queste serviranno a identificare i vari scatoloni; sopra dovremo scrivere il numero o la sigla che riporteremo nella lista nella quale sono riportati i vari oggetti).
  • pennarelli
  • pellicole protettive (queste servono a rinvolgere gli oggetti più delicati come quadri, specchi, piatti, bicchieri ecc.)
    forbici.
Una volta che si è procurato tutto il materiale si procede con le operazioni di imballo spuntando sulla nostra preziosa lista gli oggetti riposti negli scatoloni e segnando in quale scatola si trovano.
Gli oggetti vanno imballati in modo da lasciare il minor spazio vuoto possibile, ciò eviterà che gli oggetti più fragili possano rompersi.
Una volta riempito a dovere lo scatolone, lo si chiude accuratamente e si applica l'etichetta relativa.
L'etichetta andrebbe applicata sulla parte che deve essere tenuta in alto (meglio ancora se si compilano due etichette; una di queste può essere apposta lateralmente così avremo subito il colpo d'occhio degli oggetti contenuti nell'imballo).
Se si eseguono i vari lavori in proprio bisogna porre una certa attenzione alle operazioni di carico (ci si ricordi di controllare che lo scatolone sia caricato per il verso giusto e di caricare quelli contenenti gli oggetti più fragili al di sopra degli altri). Gli scatoloni vanno caricati in modo da restare fissi il più possibile. Una notevole cautela va osservata anche nelle operazioni di scarico e di disimballaggio.
Se ci siamo rivolti a una ditta di traslochi alcuni passaggi ci verranno evitati; ciò non toglie che più organizzati saremo, minore sarà il tempo in cui potremo rimettere tutto in ordine una volta che ci troveremo nella nuova abitazione.
Da considerare con una certa attenzione, nel caso in cui il nostro trasloco debba essere affidato a terzi, sono i costi dell'intera operazione. Le spese di trasloco, infatti, sono sempre piuttosto importanti e, nei casi più complessi, possono essere decisamente elevate. È quindi opportuno prima di affidare il lavoro a una determinata azienda, richiedere un preventivo così da poter valutare altre offerte.
I costi di un trasloco dipendono da molte variabili:
  • tempo occorrente: un conto è un trasloco effettuabile in mezza giornata, un altro è un trasloco che richiede alcuni giorni
  • personale necessario e numero di mezzi coinvolti
  • ecessità o meno di ponteggi o elevatori
  • distanza fra la vecchia e la nuova abitazione
  • imballaggio (se richiesto)
  • montaggio e smontaggio mobili (se richiesto)
  • montaggio e smontaggio cucina (se richiesto)
  • piano dove si trova l'appartamento
  • presenza o no di ascensore (o montacarichi)
  • praticabilità delle scale
  • eventuali servizi di imbiancatura o di piccoli interventi di ristrutturazione
  • affitto eventuale del suolo pubblico (posizionamento di elevatori o ponteggi).
Il preventivo che ci verrà fornito, che richiede chiaramente un sopralluogo delle abitazioni coinvolte, dovrebbe contenere varie voci, in particolare:
  • costi giornalieri del personale coinvolto nelle operazioni
    tempo necessario alle operazioni di trasloco
  • descrizione e costi relativi ai materiali e ai mezzi utilizzati per le operazioni di trasporto e trasloco
  • eventuali costi relativi alle operazioni di imballaggio e disimballaggio
  • costi per eventuali lavori di pulizia e altri interventi (imbiancatura, altri piccoli interventi ecc.)
  • costi per l'utilizzo di ponteggi o di elevatori
  • costi per lo smontaggio e il montaggio della cucina
  • costi per la rimozione dei materiali di imballaggio utilizzati
  • costi supplementari relativi al trasporto di oggetti particolari (il pianoforte è il tipico esempio)
  • costo delle assicurazioni (sia quella sugli oggetti, sia quella per la responsabilità civile relativa a danni a cose o persone).
Questioni burocratiche
Quando si trasloca ci sono diverse operazioni "collaterali" che è necessario considerare; ci riferiamo in particolar modo alle cosiddette questioni burocratiche. Circa due mesi prima è infatti opportuno pensare a:
  • trasferimento dell'utenza telefonica; in alcuni casi è possibile mantenere il proprio numero (la variazione di indirizzo andrebbe comunque comunicata), in altri casi no (se traslochiamo in una città che ha un prefisso telefonico diverso). A seconda delle circostanze è necessario stipulare un contratto ex-novo, mentre in altre è possibile subentrare all'eventuale inquilino precedente. Il trasloco peraltro può essere l'occasione per cambiare un operatore telefonico del quale non siete pienamente soddisfatti.
  • Disdetta delle utenze di acqua, energia elettrica, gas e rifiuti. È necessario informarsi per tempo presso le varie aziende che gestiscono i vari servizi. È necessario poi o subentrare a chi occupava precedentemente la nostra nuova casa oppure stipulare nuovi contratti.
  • Trasferimento della corrispondenza al nuovo indirizzo. Le Poste Italiane, dietro pagamento, reindirizzano per un determinato periodo di tempo la posta con il vecchio indirizzo a quello in cui ci si è trasferiti. Chi fa spesso acquisti online o è abbonato a giornali e riviste deve ricordarsi di comunicare i nuovi estremi a quelle aziende che hanno dati preregistrati. Altre aziende che devono essere informate sono la RAI e quelle che forniscono servizi di pay-tv. Se manteniamo il rapporto con la nostra banca è necessario fornire i nuovi dati.
Il nuovo indirizzo va anche comunicato alla nostra compagnia assicurativa, al datore di lavoro (se manteniamo lo stesso), alle società di cui eventualmente siamo soci, alla Registration Authority se siamo intestatari di un dominio Internet, all'Agenzia delle Entrate, al sindacato cui siamo eventualmente iscritti e all'albo professionale di appartenenza.
Chi ha figli che frequentano un istituto scolastico deve espletare tutte le formalità necessarie all'eventuale cambio di scuola.
Anche gli studenti universitari potrebbero avere delle formalità da espletare nel caso siano costretti a cambiare ateneo.
Una volta effettuato il trasloco è necessario recarsi all'ufficio anagrafe del comune dove si risiede ed espletare la pratica di cambio di residenza. Se ci siamo trasferiti in un'altra città è necessario cambiare il medico di base (e anche il pediatra se si hanno figli ancora seguiti da questi).
La variazione dell'indirizzo su alcuni documenti viene effettuata al momento in cui essi si rinnovano (carta d'identità, porto d'armi, abbonamenti ai mezzi di trasporto, libretto di lavoro, patente ecc.). L'aggiornamento all'Ufficio Elettorale viene effettuato in maniera automatica una volta chiesto il cambio di residenza.
Nel caso in cui ci venga richiesto di dimostrare la nuova residenza è possibile o farsi rilasciare un documento sostitutivo dal Comune oppure autocertificare il cambio.
Fonte: albanesi.it
 
 
 

martedì 27 agosto 2013

Normativa traslochi

Quando si decide di cambiare casa, soprattutto se si deve affrontare un trasloco internazionale o uno in una grande città , allora ci si deve rivolgere necessariamente ad una ditta traslochi.
A questo punto si pongono una serie di questioni come ad esempio quella relativa ai prezzi e alle tariffe. Esistono infatti delle normative che regolano i prezzi di un trasloco?

Prima di affidare il proprio trasloco ad una ditta è infatti bene essere informato sulle norme che regolano le tariffe dei traslochi in modo da non incorrere in nessuna fregatura.
Così dopo aver preso contatto con una ditta traslochi è bene invitarla ad effettuare una sorta di sopralluogo in modo tale che la ditta possa effettivamente verificare la quantità di materiale da traslocare e le caratteristiche degli oggetti che devono essere trasportati. Questa supervisione è fondamentale per organizzare al meglio il trasloco, verificando quando materiale sarà necessario per l’imballaggio degli oggetti, se sono necessari dei messi particolari per il trasloco e se è necessario richiedere eventuali autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico e così via. In questo modo la ditta potrà anche fornirvi un preventivo molto più accurato e preciso in quanto la determinazione del prezzo del trasloco dipende, secondo quanto stabilità dal d.lg 286/05, dalla libera contrattazione tra la ditta e il cliente.

Non è infatti un caso che il mancato accordo sul prezzo del trasloco a causa di variazioni che possono subentrare in fase di trasloco, la tariffa per il trasloco viene determinata in base a quanto stabilisce la normativa relativa agli appalti.
In pratica, quindi, in assenza di tariffe effettivamente vincolanti la determinazione della tariffa del trasloco può essere rimessa ad un giudice, per questo motivo è molto importante determinare i prezzi del trasloco a monte attraverso un preventivo dettagliato. Bisogna infatti ricordarsi che né il codice civile né leggi speciali regolano il settore dei prezzi dei traslochi.
Fonte: nellanotizia.net




lunedì 26 agosto 2013

Sostenibilità del Verde pubblico

 
Parchi, aiuole e boschi sono essenziali per la salute e la vivibilità, soprattutto nelle aree urbane. Con opportune scelte, tecniche e politiche, possono rappresentare la miglior risposta alle esigenze della cittadinanza con un approccio sostenibile dal punto di vista economico e ambientale.
E’ ormai ampiamente dimostrata, ma è sempre bene ricordarla, l’importanza degli spazi verdi e degli alberi in ambiente urbano: producono ossigeno, abbattono i rumori e bloccano le polveri.
Per questi motivi, oltre che per l’esigenza di avere spazi pubblici ricreativi dove questi scarseggiano, cresce sempre più la richiesta e l’attenzione sulle aree verdi: parchi, aiuole, boschi e orti urbani, anche se molte scelte politiche ancora non comprendono, o peggio, trascurano tale aspetto.
Ancor più profonda quanto fondamentale per la vita dell’uomo è la conservazione della biodiversità che si traduce in recupero ambientale e di qualità in quelle aree dove l’azione antropica ha generato una riduzione e un appiattimento. E’ sicuramente più bello e colorato un ambiente naturale e vario ed è certamente più utile per la regolazione climatica e la salute, avendo inoltre un più alto grado di mitigazione degli impatti inquinanti.

Per i comuni rispondere a questa esigenze aumentando le aree a verde urbane e quindi la vivibilità vuol dire inevitabilmente aumento dei costi, a meno che non si adottino tecniche e colture che consentono una riqualificazione sostenibile degli spazi verdi.
Risparmiare nei consumi d’acqua e nei costi di gestione è possibile.
E’ possibile risparmiare acqua e cure colturali - dicono gli esperti di architettura del paesaggio – Il verde urbano è spesso banale, omologato, si vedono ovunque le stesse piante che non sempre sono autoctone e vi si insediano malvolentieri in un contesto che non è il proprio. Si pensi al “prato all’inglese” che è climaticamente fuori luogo nelle città mediterranee. Se il prato sempreverde è un classico nelle umide pianure britanniche, negli ambienti mediterranei diventa un estraneo, un ecosistema in perenne crisi, sempre assetato, sempre bisognoso d’acqua e strepitosamente costoso. E dal punto di vista morale c’è da domandarsi se un Paese in difficoltà possa permettersi spese cospicue derivanti da irrigazioni e da cure eccessive del verde o se non debba, invece, trovare il modo di portare la semplicità, la biodiversità, il “verde di casa nostra” dentro le zone urbane non solo per ridurre i costi ma anche per rendere la scena urbana, come è logico che sia, una naturale continuità del paesaggio extra muros.

In Italia, in molte zone del milanese, prendono forma da tempo importanti interventi di forestazione urbana. Il bosco, che una volta copriva gran parte del territorio, è anch’esso serbatoio di ossigeno e biodiversità, ancor più importante per creare una difesa “di legno” dove il cemento avanza.
Quindi i pochi ambiti boschivi rimasti devono essere conservati e dove è opportuno, anche ricostruiti, con la possibilità per i cittadini di trarne vantaggio attraverso una fruizione “leggera” dell’area e non intensa come avviene invece per i più classici parchi urbani. Una buona soluzione che, quando la normativa renderà obbligatoria la compensazione delle emissioni per le aziende inquinanti, potrebbe diventare addirittura fonte di guadagno per le casse pubbliche con la cessione di crediti di CO2. Così da compensare i costi di manutenzione e consentire, anche in questo caso, una gestione sostenibile delle aree.
Fonte: salviamoilpaesaggio.it



 

sabato 24 agosto 2013

Glossario della archiviazione documentale

Archiviazione – l’attività volta a garantire la conservazione della documentazione in condizioni idonee e la reperibilità dei documenti.
Archivistica – L’archivistica è la disciplina che si occupa degli archivi e dei documenti in essi conservati e si occupa, pertanto, di tutti i tipi di archivio, correnti, di deposito e storici e dei metodi e delle tecniche di conservazione propri di ciascuna di queste fasi. Per usare le parole di Eugenio Casanova:
“L’archivistica, che non è soltanto la disciplina della tenuta degli archivi, come molti, per non dire tutti, hanno sinora ritenuto, ma quella che abbraccia l’ampissimo campo della costruzione e manutenzione dei locali e della suppellettile racchiusavi, dell’ordinamento di questa suppellettile e della comunicazione di essa nel presente e nel futuro.”
Archivio (corrente, di deposito, storico) – il complesso organico dei documenti prodotti o acquisiti da un soggetto giuridico nello svolgimento della propria attività; luogo deputato all’idonea conservazione di tale complesso di documenti.
La vita di un Archivio viene ricondotta a tre fasi di esistenza:
  • Archivio corrente, è il complesso dei documenti relativi ad affari e a procedimenti amministrativi in corso o verso i quali sussista, comunque, un interesse corrente;
  • Archivio di deposito, è il complesso dei documenti relativi ad affari e a procedimenti amministrativi conclusi, ma per i quali la legge prescriva un periodo obbligatorio di conservazione o comunque sussista un interesse sporadico di consultazione;
  • Archivio storico, è il complesso dei documenti relativi ad affari e a procedimenti amministrativi conclusi, per i quali sussista un minimo interesse di consultazione a fini operativi. E’ destinato alla conservazione illimitata e reso disponibile alla ricerca storica quale bene culturale, una volta effettuate le operazioni di scarto.
Autorizzazione allo scarto– provvedimento emanato dalla Soprintendenza archivistica competente, sulla base di una proposta di scarto di documenti presentata da ente pubblico o da un privato proprietario, possessore o detentore di un archivio dichiarato di notevole interesse storico, che ne autorizzi il macero.
Chiave di archiviazione – l’insieme degli elementi che identificano univocamente ciascuna unità documentale e ne consentono le corrette operazioni di conservazione e reperimento.
Classificazione – attività di organizzazione logica volta a ricondurre il documento, prodotto o ricevuto, alla corrispondente partizione dello schema articolato in voci, chiamato piano di classificazione, e consistente nell’apposizione di un codice pertinente.
Codifica – attività di numerazione attraverso l’apposizione di un’etichetta, finalizzata al più facile reperimento del documento.
Conservazione digitale – l’insieme delle attività e degli strumenti che assicurano che i documenti informatici siano mantenuti accessibili, utilizzabili (leggibili e intelligibili) e autentici (univocamente identificabili e integri) nel medio e nel lungo periodo, in un ambiente tecnologico presumibilmente diverso da quello originario.
Conservazione sostitutiva – l’insieme di determinate procedure di conservazione applicato sia ai documenti informatici che a quelli analogici, regolamentato dalla normativa e in grado di garantire nel tempo la validità legale di un documento informatico. La conservazione avviene mediante la memorizzazione su supporti idonei e termina con l’apposizione, sull’insieme dei documenti o su una evidenza informatica contenente una o più impronte dei documenti o di insiemi di essi, del riferimento temporale e della firma digitale da parte del responsabile della conservazione (o di un pubblico ufficiale, in caso di documenti analogici originali unici per cui sia necessario attestare la conformità al documento d’origine di quanto memorizzato), che attesta il corretto svolgimento dell’intero processo.
Data entry (Indicizzazione) – attività di inserimento delle chiavi identificative e/o di ricerca della documentazione nel software (programma) gestionale.
Disinfestazione – operazione tecnica, con la quale i documenti vengono puliti da muffe, animali e microorganismi nocivi per la loro conservazione e per l’uomo
Documento – qualunque testimonianza (a prescindere dal supporto nel quale è contenuta) di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti, che sia stata prodotta o ricevuta da una persona fisica o giuridica come strumento o residuo della sua attività pratica.
Elenco di consistenza – lista contenente l’elencazione, non necessariamente ordinata, delle unità archivistiche e/o delle unità di conservazione che costituiscono un archivio.
Elenco di scarto – elenco delle unità archivistiche, che avendo raggiunto la scadenza del tempo di conservazione, viene proposto per lo scarto.
Elenco di versamento – lista delle unità trasferite dall’ente titolare dell’archivio all’outsourcer.
Ente produttore – il soggetto giuridico, pubblico o privato, che, nel corso dell’espletamento della sua attività, produce un archivio.
Faldone – unità di conservazione.
Fascicolazione – operazione mediante la quale tutti i documenti prodotti (ricevuti, spediti o di natura interna), relativi ad un unico affare, vengono riuniti in un medesimo fascicolo.
Fascicolo (Pratica) – aggregato di tutti i documenti prodotti (ricevuti, spediti o di natura interna) nel condurre un affare in relazione ad un oggetto specifico indipendentemente dalla loro tipologia.
Inventario – mezzo di corredo che descrive tutte le unità archivistiche che compongono un archivio ordinato. Si definisce analitico o sommario a seconda del maggiore o minore grado di analiticità adottato per la descrizione di ciascuna unità archivistica. Comprende un’introduzione nella quale è necessario spiegare i criteri adottati nelle operazioni di riordinamento e inventariazione (nota archivistica), e delineare i momenti salienti della storia dell’ente produttore (nota storico istituzionale).
Macero – fase finale della procedura di scarto consistente nella distruzione fisica dei documenti; in via ordinaria prevede l’affidamento a cartiera autorizzata, oppure può essere eseguito alla presenza di un incaricato del titolare dell’archivio o della società di outsourcing, con conseguente rilascio del certificato di avvenuta macerazione.
Movimentazione – invio di documentazione in originale a seguito di richiesta di consultazione.
Nulla Osta allo scarto – provvedimento emanato dalla Direzione Generale per gli Archivi, su proposta delle Commissioni di sorveglianza, che autorizza il macero di documentazione degli organi giudiziari e amministrativi dello Stato.
Originale/Copia – Per originale si intende la stesura definitiva del documento, perfetta nei suoi elementi sostanziali e formali.
Per copia si intende la riproduzione di un documento originale.
Originali non unici – i documenti per i quali sia possibile risalire al loro contenuto attraverso altre scritture o documenti di cui sia obbligatoria la conservazione, anche se in possesso di terzi.
Outsourcer/Outsourcing – L’outsourcer è l’azienda dotata di risorse specializzate nel fornire il servizio di outsourcing archivistico.
L’outsourcing è il processo di esternalizzazione, parziale o completa, dell’organizzazione e gestione dei servizi d’archivio, a carattere collaborativo tra le parti e nel rispetto dei vincoli normativi e contrattuali; ha come obiettivo il raggiungimento di una maggiore efficienza e qualità del servizio.
Piano di classificazione (Titolario o Titolario d’Archivio) – strumento archivistico che si configura come un quadro di partizioni gerarchicamente ordinate, rispondenti ai bisogni funzionali del soggetto produttore e articolate in modo uniforme per identificare l’unità archivistica (fascicolo o registro). E’ lo strumento principale per organizzare l’archivio secondo un ordine logico-funzionale. Entra in vigore il 1° gennaio di ogni anno, perché collegato al registro di protocollo.
Piano di conservazione (Massimario di selezione e scarto) – strumento archivistico con il quale viene attribuito ai documenti, organizzati secondo il piano di classificazione adottato nell’archivio, un tempo di conservazione determinato sulla base della normativa vigente, delle esigenze amministrative e della valutazione storico–archivistica; nei casi prescritti deve essere approvato dalla competente autorità archivistica (strumento, integrato con il sistema di classificazione per la definizione dei criteri di organizzazione dell’archivio, di selezione periodica e di conservazione ai sensi dell’articolo 68 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445).
Presa in carico – acquisizione di documentazione di un ente da parte dell’outsourcer.
Registrazione di protocollo – registrazione su supporto cartaceo o elettronico in ordine cronologico progressivo dei documenti spediti e ricevuti da un ente con apposizione del relativo codice di classificazione.
Registro di protocollo – registro informatico della corrispondenza in ingresso e in uscita che permette la registrazione e l’identificazione univoca del documento informatico all’atto della sua immissione cronologica nel sistema di gestione informatica dei documenti.
Restituzione – ritorno della documentazione in originale movimentata a seguito di richiesta di consultazione.
Ricondizionamento – operazione con la quale si sostituiscono le unità di conservazione.
Riservatezza dei dati personali (Trattamento di dati personali) – qualunque operazione o complesso di operazioni svolti con o senza l’ausilio di mezzi elettronici o comunque automatizzati, concernenti la raccolta, la registrazione, l’organizzazione, la conservazione, l’elaborazione, la modificazione, la selezione, l’estrazione, il raffronto, l’utilizzo, l’interconnessione, il blocco, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distruzione di dati (L. 675/1996).
Spolveratura – operazione tecnica, con la quale i documenti vengono puliti da polvere e sporcizia.
Trasferimento – conferimento di documentazione dall’ente titolare dell’archivio all’outsourcer.
Unità di archiviazione (UDA) – unità fisica contenente una o più unità elementari, costituita per la conservazione e la gestione, secondo le procedure stabilite nel contratto di outsourcing.
Unità di conservazione – contenitore entro cui sono raccolte e condizionate le unità archivistiche, unità di condizionamento come, ad es. busta, dossier, faldone, pacco, scatola, etc.
Versamento – trasferimento di documentazione relativa ad affari esauriti dall’archivio corrente a quello di deposito, e da quello di deposito all’archivio storico
Fonte: bucap.it
 

giovedì 22 agosto 2013

Deposito mobili

Il principale motivo che spinge ad affidarsi al deposito per mobili è il vantaggio di dover trasportare meno oggetti nella nuova abitazione, riducendo i costi in base alle esigenze.
Molte aziende di trasporti hanno a disposizione un magazzino di stoccaggio per i mobili e questo servizio ha lo stesso prezzo del noleggio di un container per il deposito dei mobili. Con l’utilizzo di apparecchiature professionali è possibile avere la garanzia di preservare anche gli oggetti più facili dalla rottura.



Quando si parla di servizio per deposito mobili si hanno a disposizione molte opzioni. Ora analizziamo quelle più comuni. Nella scelta dei servizi un aspetto fondamentale da considerare è la frequenza di visita presso il luogo dove è depositata la merce: se hai bisogno di rivedere i tuoi oggetti abbastanza frequentemente sicuramente il fattore preferenziale per scegliere la ditta a cui affidare il deposito è la distanza dalla nuova residenza.
Hai intenzione di depositare oggetti di valore? Informati e confronta i sistemi di sicurezza e di manutenzione dell’unità in cui verranno depositati i tuoi mobili. In caso di mobili antichi di alto valore richiedi un’analisi sulla sorveglianza a disposizione.  Oggetti antichi e mobili di valore possono soffrire il troppo caldo o il troppo freddo, quindi ricordati di richiedere (pagando un costo aggiuntivo) un’unità nel deposito che abbiamo la temperatura controllata.

Oltre ai costi del stoccaggio hai l’obbligo di considerare i costi necessari per il prelievo dei mobili e degli scatoloni una volta che non avrai più bisogno del servizio. Ricordati di utilizzare valigie, contenitori e scatole facili da trasportare e delle misura corretta. Con un’attenta analisi potrai ottimizzare sia il costo del deposito che il successivo trasporto.
In caso di depositi particolarmente ingombranti, come grandi scatoloni e mobili su pallets, prendi in considerazione l’ipotesi di  affidarti ad un’impresa di traslochi per affidargli il faticoso trasporto...
Fonte: dittetraslochi.org
 

sabato 17 agosto 2013

Ritiro carta e cartone in Sardegna

In Sardegna nel 2012 sono state raccolte oltre 71.800 tonnellate di carta e cartone, un dato sostanzialmente in linea con quello dell’anno precedente (-1,4%). La raccolta pro capite si è attestata a 43 kg/abitante, un dato inferiore alla media nazionale (48,9 kg pro capite) ma ben superiore a quello di tutte le regioni del Sud ad eccezione dell’Abruzzo, che per un soffio (43,2 kg/ab) ha conquistato il primato dell’area, detenuto nel 2011 proprio dalla Sardegna. È quanto emerge dal XVIII Rapporto sulla raccolta differenziata di carta e cartone presentato da Comieco, il Consorzio Nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi cellulosici.

Nell'isola, che ha recentemente ospitato le Cartoniadi (maggio 2013), la Provincia di Olbia Tempio conquista il titolo di provincia più virtuosa nel 2012 con 48,3 kg/abitante, davanti a Cagliari, con 47,8 kg/abitante, e Oristano (45,8 kg/ab), che nel 2011 si era collocata al primo posto. Seguono Sassari (41 kg/ab), Ogliastra (40,7 kg/ab) e Nuoro, provincia che registra l’incremento più significativo a livello regionale (+14,4%, per una media di 39,1 kg/abitante). Chiudono la classifica Medio Campidano e Carbonia Iglesias, rispettivamente con 33,2 kg/ab e 33 kg/ab. Nel 2012, Comieco ha trasferito ai Comuni della Regione oltre 1 milione e 800 mila euro di corrispettivi, “Segno che la raccolta differenziata di carta e cartone può portare a notevoli vantaggi economici per gli enti locali, in questo momento di difficoltà nel reperire risorse” ha affermato Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco.

A livello nazionale, nel 2012 la raccolta differenziata di carta e cartone si conferma sostanzialmente stabile (-2,3%) attestandosi poco al di sotto dei 3 milioni di tonnellate, nonostante gli effetti della crisi economica sui consumi e quindi sulla produzione generale dei rifiuti, che nell’anno ha registrato una diminuzione di 4 punti percentuali (fonte ISPRA). L’Italia si conferma eccellenza europea nella raccolta di carta e cartone: oltre 9 imballaggi su 10 sono recuperati e riciclati, con un tasso di recupero complessivo del 91,9%. Ai Comuni italiani in convenzione, nel 2012 Comieco ha trasferito 94 milioni di Euro (960 milioni di Euro dal 1998 al 2012), mentre dal 1998 al 2012, grazie ai risultati della raccolta differenziata, si è evitata la costruzione di ben 270 nuove discariche, 22 solo nel 2012
Fonte: lanuovasardegna.gelocal.it

sabato 10 agosto 2013

Smaltimento rifiuti - Il Sistri

Il Sistri, Sistema di Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti, nasce con l'idea di attuare una semplificazione del processo di gestione e tracciabilità dei rifiuti (ospedalieri, urbani, speciali e pericolosi) ma il suo avvio è stata sospeso fino al 30 giugno 2013 per motivi di ordine tecnico e legale. Di fondo il Sistri ha il duplice obiettivo di semplificare l’iter di certificazione e tracciabilità dei rifiuti e di rendere trasparente il ciclo di distruzione dei rifiuti abbattendo i costi sostenuti dalle imprese del settore, ma nella realtà - tra rinvii, stop e modifiche alla normativa - il Sistri non è mai entrato in vigore a regime.
 
 




Nei giorni scorsi il Ministro dell’Ambiente, Orlando, ha rilasciato la seguente dichiarazione "occorre prendere atto che il Sistri non è idoneo, perché comporta eccessivi sovraccarichi organizzativi, e va quindi abolito con un intervento legislativo, abrogando le norme che lo prevedono". Questa presa di posizione da parte del Ministero rappresenta un punto di svolta, con l'augurio che si avvii un lavoro serio per riscrivere le regole, tenendo conto della necessità di creare un sistema caratterizzato da requisiti di semplicità, flessibilità, non onerosità per le imprese e pienamente integrato con modelli esistenti, quali l’Albo Gestori Ambientali.

Nel frattempo continua ad aumentare il numero di imprese di autotrasporto che hanno deciso di agire legalmente per ottenere il risarcimento per il mancato funzionamento del Sistri. Le richieste risarcitorie variano da un minimo di 500 euro a oltre 10mila euro.
Fonte: freeservicesrl.it

giovedì 8 agosto 2013

TRASFERIMENTO CASA CIRCONDARIALE DI SASSARI
 
 


 
E' stato completato il trasferimento dei 150 detenuti del carcere di San Sebastiano a Bancali. La nuova struttura è stata progettata con una capienza complessiva di 465 posti ed in essa saranno reclusi non solo i 150 detenuti dell'istituto di San Sebastiano, ma anche altri provenienti da tutta la Penisola, molti dei quali ad elevato indice di pericolosità e sottoposti a regime di 41 bis. Il fabbisogno di personale per il funzionamento in sicurezza del nuovo istituto è di 338 unità, mentre al momento sono in servizio solo i 156 agenti del vecchio carcere.
 



La chiusura di San Sebastiano è stato un tema che ciclicamente ha occupato il dibattito cittadino e ora si parla già di cosa fare di quel vecchio carcere a un passo dai palazzi del centro. La struttura è vincolata dalla Soprintendenza, appartiene al ministero che potrebbe decidere di utilizzarlo per realizzare uffici giudiziari, progetto di complicata realizzazione in quanto San Sebastiano venne progettato come un carcere ed è difficile, ora, ripensare la struttura in chiave moderna.
Fonte: unionesarda.it

Trasferimento sede Comune di Olbia



 
Lo "Scolastico", la nuova sede del Comune nel cuore della città, è l’unica opera pubblica inaugurata più di un anno prima della fine dei lavori. La struttura insediata in un edificio costruito nel 1911 è costituita da 120 stanze ed è costata più di 10 milioni di euro.






Con l' Ordinanza  N. 41 del 05/06/2013 il Sindaco di Olbia ha appurato che sono state avviate e completate le operazioni di trasloco e trasferimento nella nuova sede comunale di Via Garibaldi del personale dei seguenti settori: Pianificazione e Gestione del territorio, Ambiente e Manutenzioni e Settore Tecnico. Constatato che la sede comunale di Via Macerata versa in una grave situazione dal punto di vista della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e che le carenze riscontrate sono diventate insostenibili per il personale dipendente e per gli utenti del servizio pubblico,  ha ritenuto necessario provvedere, tempestivamente e senza indugio, all'esecuzione delle operazioni di trasferimento degli uffici ancora presenti nell'edificio.
Fonte: olbianova.it


 
 




 
 


mercoledì 7 agosto 2013

Melis Service Traslochi


 
La società MELIS & C. SERVICE è una realtà di punta del Nord Sardegna che nel corso di un ventennio di attività ha maturato esperienze con numerosi enti pubblici ed aziende, qualificandosi come apprezzato erogatore dei seguenti servizi:
Ø  Traslochi
Ø  Montaggio mobili ed allestimenti
Ø  Facchinaggio e lavori in economia
Ø  Gestione archivi
Ø  Deposito di 300 mq - Logistica e distribuzione merci
Ø  Gestione depositi e piattaforme conto terzi
Ø  Servizi ambientali e smaltimenti certificati
Ø  Pulizie civili e industriali
Ø  Gestione del verde
Abbiamo il piacere di inviare in allegato una breve presentazione della nostra azienda. Non esitate a contattarci per ulteriori informazioni e preventivi.

martedì 6 agosto 2013

Servizi logistici integrati....tipologia contrattuale

L’attività logistica, per sua natura, è comprensiva di una molteplicità di servizi e prestazioni che rendono difficile ricondurre la sua disciplina ad uno specifico contratto tipico. Anche le figure alle quali essa più si avvicina appaiono insufficienti a garantirne un’adeguata regolamentazione. Non pare, ad esempio, esaustivo il riferimento al contratto di deposito, in quanto la prestazione dell’operatore logistico non riguarda certo solo la custodia dei prodotti affidatigli, ma anche una serie di attività complementari quali la gestione dei flussi di merci con l’ausilio di sistemi informatici, le attività di controllo qualitativo e quantitativo dei prodotti, lo svolgimento di attività amministrative legate alla gestione del magazzino, nonché la distribuzione delle merci. Nè, d’altro canto, si può giungere a differenti conclusioni in merito alla sua riconducibilità al solo schema del contratto di trasporto, principalmente in ragione della tipicità della prestazione da esso regolamentata che mal si concilia con l’ampiezza e la varietà delle attività che caratterizzano il contratto di logistica.
Si proverà, quindi, a partire da una definizione di contratto di logistica: “Il contratto di logistica è quell’accordo con cui un soggetto, detto fornitore di servizi logistici, si assume la gestione di una o più fasi delle attività di deposito, movimentazione, manipolazione e trasferimento di prodotti di un altro soggetto, detto committente, con organizzazione dei mezzi a proprio carico, e si obbliga quindi alla prestazione dei servizi funzionali allo svolgimento di tali attività, dietro il pagamento di un corrispettivo". In linea generale, la definizione menzionata, per molti versi richiama la fattispecie dell’appalto di cui agli artt. 1655 c.c. ed in particolar modo dell’appalto di servizi. Il problema è quello di stabilire se ed in quale misura in presenza di una pluralità di servizi, si debbano applicare, con riferimento alle singole prestazioni, le norme sull’appalto o quelle dei contratti cui esse sono riconducibili.
Il contratto di servizi logistici integrati configura pertanto una fattispecie atipica, in cui, però, confluiscono elementi di singoli contratti tipici. Oltre alle norme in tema di appalto trovano applicazione anche le disposizioni in materia di somministrazione “in quanto compatibili”. Inoltre, i contratti tipici cui si può fare riferimento sono senz’altro il contratto di deposito, il contratto di trasporto, il contratto di spedizione ed il contratto di mandato.
Fonte: filodiritto.com
 
 

lunedì 5 agosto 2013

Pulizie civili e industriali


Le attività di pulizia possono essere divise in base alle aree di intervento:

Pulizie in ufficio
lavaggio vetri
pulizia pavimenti
operazioni di spolvero
preparazione detergenti
pulizia servizi igienici
ritiro rifiuti

Pulizie in ambienti industriali
pulizie generali (pavimenti, vetri ecc.)
servizi igienici
pulizia macchinario produttivo e alimentare

Pulizie negli ospedali
pulizia pavimenti
pulizia camere, disinfezione
sterilizzazione camere operatorie e ferri chirurgici
ritiro biancheria
ritiro rifiuti
 



  

Nei lavori di pulizia si utilizzano numerose macchine ed apparecchiature elettriche. Si tratta in genere di apparecchi alimentati a cavo, con tensioni di rete (220'V, 50 Hz) quali monospazzole ed aspiraliquidi.

In genere per le varie operazioni di pulizia si impiegano numerosi prodotti chimici:
Disinfettanti
Detergenti

Prodotti a base di solventi

Disincrostanti
Cere
 
Stabilimenti, fabbriche, capannoni e aree industriali devono essere sottoposte a servizi di manutenzione igienica particolari. Le pulizie industriali pertanto richiedono una tipologia di attrezzature molto più complesse rispetto a quelle utilizzate nelle pulizie civili. I servizi di pulizia industriale richiedono anche un'applicazione di tutte le normative di legge che governano la sicurezza negli ambienti di lavoro, nonchè una specifica conoscenza dell'ambiente industriale e dei macchinari per i quali è richiesta la pulizia.
Fonte: ispesl.it

 

sabato 3 agosto 2013

Normativa sulle imprese di Facchinaggio


Secondo quanto disposto dall’art. 2 comma 1 del D.M. 221/2003, si intendono

imprese di facchinaggio quelle che svolgono le attività previste dalla tabella allegata al Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 3 dicembre 1999, anche con l'ausilio di mezzi meccanici o diversi o con attrezzature tecnologiche, comprensive delle attività preliminari e complementari alla movimentazione delle merci e dei prodotti, come di seguito indicate:

 

· portabagagli
· facchini e pesatori di mercati agro-alimentari
· facchini degli scali ferroviari (compresa la presa e consegna dei carri)
· facchini doganali
· facchini generici
· accompagnatori di bestiame
· facchinaggio svolto nelle aree portuali da cooperative derivanti dalla

  trasformazione delle compagnie e gruppi portuali

 



Tutte le imprese che esercitano una attività di facchinaggio hanno l’obbligo di
denunciare tale attività ai sensi del D.M. 221/2003 e devono essere in possesso dei requisiti di onorabilità che dovranno essere documentati esclusivamente a mezzo delle apposite dichiarazioni sostitutive di atto notorio.
Le imprese di facchinaggio devono presentare la segnalazione certificata di inizio
attività (SCIA) il giorno stesso di inizio attività, esclusivamente per via telematica, con le modalità della Comunicazione Unica all’Albo Artigiani della Camera di Commercio nella cui provincia l’impresa ha fissato la propria sede legale, utilizzando l’apposita modulistica.
La presentazione della SCIA costituisce presupposto essenziale per l’abilitazione e, quindi, non è possibile svolgere l’attività prima della presentazione della stessa.
Tutte le imprese esercenti l’attività di facchinaggio devono essere inserite in una delle fasce previste dall’art. 8 comma 2 del D.M. 221/2003, ai fini della stipulazione dei contratti in materia. Le fasce previste sono le seguenti:
 
- fascia inferiore a € 2.500.000,00

- fascia da € 2.500.000,00 a € 10.000.000,00

- fascia superiore a € 10.000.000,00
 
Le imprese di facchinaggio, compresi i consorzi, sono classificate in base al volume di affari, al netto dell’I.V.A., realizzato in media nell’ultimo triennio nello specifico settore di attività.
Fonte: pg.camcom.gov.it

 
 
 
 

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 


 

venerdì 2 agosto 2013

Facchinaggio e lavoro nero

L’alto tasso di lavoro nero ha portato le Direzioni provinciali del lavoro a stabilire tariffe minime al di sotto delle quali scatterà l’ispezione. Il provvedimento è un primo passo per ripulire il settore del facchinaggio fortemente inquinato da imprese o cooperative fantasma spesso provenienti da altre province e basate sulla logica del massimo ribasso per aggiudicarsi gli appalti.
Le attività di facchinaggio hanno registrato un notevole incremento negli ultimi anni e hanno segnato una trasformazione dalla mera movimentazione di merci ad un’attività logistica dove le imprese non devono più solamente fornire manodopera ma anche essere in grado di gestire un magazzino. Le attività logistiche rappresentano oggi il 15% del terziario, percentuale che appare raddoppiata negli altri Stati europei, dati che denotano le possibilità di espansione del settore.
Lo scopo delle tariffe fissate dal decreto è quello di dare un punto di riferimento ai lavoratori e ai datori di lavoro, per vedere se la proposta è nei margini di legalità oppure no. Il tariffario orario fissato dal decreto 7/2007 relativo ai lavori di facchinaggio è il seguente: 18,21 per lavori in economia non misurabili a peso o quantità per un minimo di 6 ore giornaliere di lavoro, 18.90 per traslochi civili e industriali, 18,25 per traslochi e facchinaggio generico. Sono previste inoltre maggiorazioni per lavori notturni e festivi. Le tariffe fissate valgono per qualsiasi impresa e non vogliono avere solo carattere punitivo, ma bensì educativo e informativo.
Recentemente i militari della Guardia di Finanza di Fabriano hanno scoperto una maxi evasione fiscale realizzata da alcune cooperative di lavoro, operanti nel fabrianese, nel settore del trasporto e facchinaggio di elettrodomestici e affini.
Dietro il dichiarato ‘scopo mutualistico’, consistente nell’assicurare ai soci-lavoratori condizioni occupazionali più favorevoli, si celava una vera e propria attività commerciale, dove i soci erano in realtà dipendenti e non beneficiavano degli effetti della mutualità: migliore trattamento economico, orari di servizio flessibili, diritto di voto nelle assemblee. I responsabili ‘di fatto’ delle cooperative, intestate formalmente ad altri soggetti che fungevano da prestanome, sfruttando i vantaggi fiscali riservati a tale tipologia di società, beneficiano fraudolentemente di una rilevante riduzione delle imposte, intascando gran parte dei proventi conseguiti con l’esercizio dell’attività commerciale al netto degli stipendi riconosciuti ai dipendenti-soci. Al termine delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ancona, è stata accertata un’evasione delle imposte pari a circa 3,5 milioni di euro, con conseguente denuncia all’Autorità Giudiziaria di cinque persone di nazionalità italiana residenti nella provincia di Napoli e Ancona, più una di origine nigeriana residente ad Osimo.
 
C’è bisogno di fare pulizia, di mettere in circolo aria pulita e di segnare confini ben definiti nel settore del facchinaggio come nel settore logistico e in tutti gli ambiti in cui il lavoro nero nega qualità del lavoro e rispetto per il lavoratore stesso....anche la MELIS & SERVICE è di questo parere!

Fonte: gazzettadireggio.gelocal.it
 

 

giovedì 1 agosto 2013

Riflessioni sulla Logistica in Italia

La logistica svolge un ruolo fondamentale all’interno di un’economia globale e internazionale, rappresentando una grande opportunità di crescita per i paesi. Attraverso un sistema integrato di servizi e di infrastrutture di trasporto, di trasformazione e deposito merci, costituisce un fattore molto importante nella competitività ed efficienza di un sistema produttivo e di un territorio.
 
I trasporti sono uno degli elementi fondamentali dell’organizzazione del territorio e, mediante l’intensificazione delle relazioni spaziali dovuta al processo di globalizzazione, hanno assunto un ruolo strategico. Le esigenze di logistica hanno creato una nuova organizzazione territoriale, specie nella rete dei trasporti, attraverso piattaforme logistica e di interconnessione.
 
Rispetto alla maggioranza dei paesi sviluppati, la logistica in Italia occupa una posizione prettamente marginale. Manca un’organizzazione logistica nazionale collegata al sistema internazionale e al servizio delle imprese sul territorio italiano.
 
L’Italia, nel corso degli anni, non ha saputo potenziare in modo adeguato la sua dotazione di infrastrutture dedicate al trasporto e alla logistica. Congestione dei traffici, predominio del trasporto su strada, problemi di accessibilità e scarsa qualità infrastratturale rappresentano le principali criticità del sistema. Se da un lato, si migliorano le relazioni tra il sistema locale e quello globale, dall’altro si rischia anche di accrescere il divario fra territori ben collegati e aree a elevata distanza funzionale dai principali centri economici.
Fonte: dspace.unive.it