domenica 30 novembre 2014

Distruggi documenti industriali Sassari

Finiranno al macero, nessuno li ha voluti. La collezione privata di giornali più ricca d’Italia andrà distrutta. Si tratta di 17 tonnellate di pagine sbiadite della stampa nazionale, firmate da grandi giornalisti, che raccontano la storia d'Italia. Oltre 100mila quotidiani raccolti in 32 anni da Enrico Borellini e Oliviero Diliberto, rispettivamente ex addetto stampa del gruppo della Margherita al Senato e segretario nazionale del Pci. La collezione, inizialmente, prevedeva la raccolta di sei quotidiani al giorno: negli ultimi tempi, però, erano più di 20. Borellini, non avendo più spazio in casa, li custodiva in un capannone di Ronciglione, un paese nei pressi di Viterbo. Fin quando ha potuto pagare la rata del mutuo, continuava a riempire scatoloni e a stiparli nelle scaffalature. Ma quando Diliberto gli ha comunicato che non era più in grado di pagargli lo stipendio, ha dovuto interrompere i pagamenti mensili e in pochi mesi la banca ha messo in vendita il fabbricato. Da quel momento è scattata la ricerca spasmodica di un acquirente: un istituto universitario, una biblioteca, un collezionista privato, un ente locale. Chiunque fosse interessato a quei fiumi d'inchiostro di stampa nazionale. Ma nessuno ha voluto ricevere (anche gratuitamente) la valanga di giornali, ne tantomeno continuare la collezione. Qualcun altro, inizialmente predisposto, si è poi tirato indietro: in tempo di crisi, nessuno è stato disposto a spendere 40mila euro per trasportare e sistemare l'emeroteca. Sembrava quasi fatta con il comune di Torino: “Fassino - racconta Borellini - ha mandato anche un tecnico a ispezionare il capannone per organizzare il trasporto. Ma poi sono spariti”. Ieri la durissima decisione di scegliere la cartiera dove gettarli. La scelta è caduta su quella di Canino che trasformerà i quotidiani in 8 mega bobine di carta. Chissà che non serviranno a produrre nuovi giornali.
Fonte: adginforma.it
 

venerdì 28 novembre 2014

Allestimenti floreali per matrimoni ed eventi Sassari

In un’epoca di profonde trasformazioni come quella attuale è in corso un processo di revisione dei criteri e delle metodologie gestionali del verde pubblico comunale. La risorsa "verde" sta, infatti, evolvendo nuovi e più complessi ruoli ed interazioni con gli ecosistemi e con l’attività dell’uomo. Per rispondere alle esigenze della manutenzione sostenibile, la gestione differenziata permette di finalizzare la gestione degli spazi verdi in relazione al loro uso.
Nel territorio comunale vengono applicati tre modelli di gestione:
  1. La gestione intensivaRiguarda gli spazi verdi che svolgono funzioni ornamentali, storiche ed i parchi riservati in modo esclusivo al gioco dei bambini, le alberate di piazze, giardini storici e strade, le rotatorie sistemate a verde.
  2. La gestione classicaRiguarda in generale le aree verdi di quartiere ed i parchi e giardini con prevalenti funzioni ludiche e ricreative. Vi sono compresi anche gli spazi scolastici e le aree di pertinenza degli edifici pubblici.
  3. La gestione semi-naturaleRiguarda le aree estensive, i parchi fluviali, e i luoghi in cui in generale è possibile individuare una maggiore naturalità delle componenti biotiche.

Ciascun modello di gestione prevede specifici standard manutentivi la cui applicazione è comunque dipendente dalle risorse disponibili e dalle variazioni dei parametri climatici e biologici (andamento climatico stagionale, fitopatie, ecc.). Vengono prese in considerazione solo le operazioni colturali più ricorrenti.

La gestione intensiva prevede:
  • manutenzione dei prati con 8 - 12 rasature dell’erba all’anno nel periodo vegetativo ordinariamente eseguite con raccolta dei materiali vegetali di risulta;
  • manutenzione degli alberi stradali secondo i risultati dei monitoraggi eseguiti dagli uffici;
  • abbellimento floreale con specie annuali e perenni secondo specifici piani annuali;
  • pulizia delle aree verdi viene eseguita con cadenza giornaliera nei giorni feriali
La gestione classica prevede:
  • manutenzione dei prati con 5 - 7 rasature dell’erba all’anno nel periodo vegetativo ordinariamente eseguite con raccolta dei materiali vegetali di risulta;
  • manutenzione degli alberi secondo il programma sviluppato in base alle segnalazioni dei tecnici e dei cittadini;
  • sfalcio dei cigli stradali con 2 – 3 interventi all’anno nel periodo vegetativo;
  • pulizia delle aree verdi viene eseguita nei giorni feriali con una periodicità programmata.
La gestione semi-naturale prevede:
  • manutenzione dei prati con 2 – 3 rasature dell’erba all’anno nel periodo vegetativo;
  • manutenzione degli alberi secondo il programma sviluppato in base alle segnalazioni dei tecnici e dei cittadini;
  • sfalcio delle scarpate con 2 – 3 rasature dell’erba all’anno nel periodo vegetativo;
  • pulizia delle aree verdi viene eseguita nei giorni feriali con una periodicità programmata.

Il controllo del verde indesiderato

Il verde indesiderato Per verde indesiderato intendiamo l’insieme delle specie vegetali che crescono prevalentemente nelle connessioni delle pavimentazioni stradali e nelle superfici dei viali di parchi e giardini. La crescita delle piante favorisce l’accumulo della sporcizia e produce nel tempo sconnessioni e danni alle pavimentazioni, con pericolo per l’incolumità dei fruitori.

Il controllo del verde indesiderato In gran parte delle città italiane il controllo del verde indesiderato viene effettuato utilizzando prodotti diserbanti specificatamente abilitati per l’impiego negli spazi urbani e predisposti per garantire il massimo rispetto dell’ambiente e della salute dell’uomo e degli animali.
 
Gestione sostenibile del verde L’obiettivo per il futuro consiste nella gestione sostenibile del verde pubblico con l’adozione di una manutenzione differenziata, attenta alle diverse componenti dell’ecosistema urbano. In particolare uno dei punti salienti è rappresentato dalla riduzione progressiva nell’impiego dei prodotti chimici per il controllo del verde indesiderato. Per questo ci si dovrà abituare sempre di più a tollerare la presenza di qualche ciuffo di erba ai piedi degli alberi o lungo i marciapiedi. Verranno avviate le sperimentazioni per l’ utilizzo di sistemi alternativi, come il pirodiserbo (distruzione del verde indesiderato con il calore), ecc. e di nuove modalità che permettano di migliorare la gestione del verde.
Fonte: padovanet.it
 
 
 

giovedì 27 novembre 2014

Montaggio allestimenti Sardegna

Il montaggio dei mobili è un’operazione delicata che va compiuta con grande cura e attenzione, anche perché spesso non è presente il libretto di istruzioni. Il montaggio dei mobili è un’operazione che spesso si rende necessaria in occasione dei traslochi. Le ditte di traslochi che vantano una grande esperienza nel settore, solitamente sono specializzate anche nelle cruciali operazioni di smontaggio e montaggio mobili dei clienti, siano essi privati o piccole, medio e grandi imprese. Le aziende di traslochi che si occupano anche del servizio di smontaggio e montaggio mobili sono quindi in grado di offrire un servizio completo e accurato, preventivamente progettato sotto tutti i punti di vista. Le operazioni di smontaggio e montaggio mobili richiedono un personale specializzato e adeguatamente formato in merito. Il team adibito al montaggio mobili in genere vanta esperienze di falegnameria, qualificate abilità manuali e una visione prospettica degli spazi al fine di adeguare i mobili già in possesso ai nuovi spazi abitativi o di lavoro. I servizi di montaggio mobili contemplano lo smontaggio ed il montaggio di cucine, mobili preziosi e antichi, mobili moderni e di design, armadi, letti, ante e pensili. Inoltre, le attrezzature di cui si avvalgono gli esperti di montaggio mobili sono pensate per non danneggiare i mobili dei clienti che, possono essere anche antichi, quindi avere diversi anni. Alcune delle aziende che si occupano di traslochi e di montaggio mobili mettono a disposizione della propria clientela anche dei magazzini di deposito merci, caratterizzati da riservatezza e sicurezza, in cui i mobili dei clienti potranno essere custoditi nel caso si dovessero allungare i tempi di trasloco. Accuratezza e professionalità caratterizzano dunque i servizi di montaggio mobili, alcuni dei quali si contraddistinguono anche per la competitività dei prezzi proposti e la rapidità dei tempi previsti.
Fonte: pescirossi.org


domenica 23 novembre 2014

Facchinaggio Sassari

Nella vita di un’azienda può subentrare l’esigenza, saltuaria oppure ripetitiva, di movimentare merci e materiali. Uno spostamento di arredi, la creazione di un database informatico e il relativo spostamento di quello cartaceo, o anche un aumento di produzione e di vendita di articoli… insomma le cause possono essere svariate.
Contattando un’azienda che offre servizi di facchinaggio ci si mette in contatto con professionisti del settore, con personale e mezzi idonei a risolvere qualsiasi esigenza. Richiedere un sopralluogo e un preventivo gratuito permetterà quindi di capire di quali servizi ci possiamo avvalere.  Solitamente questo tipo di servizio fa parte di una tipologia più ampia di servizi che vengono offerti da un’azienda di logistica, ma vengono erogati anche separatamente e una tantum.
 
I servizi che in genere vengono offerti sono:
  • servizi di carico e scarico
  • movimentazione delle merci, anche con mezzi meccanici
  • spostamento di arredi e archivi
  • traslochi interni e spostamento di merci
  • qualsiasi servizio di manodopera che preveda lo spostamento di merci.
Nel caso di esigenze saltuarie risulta molto intuitivo il ricorrere a servizi esterni all’azienda, ma anche nel caso di situazioni ripetitive affidarsi ad un impresa del settore permette un notevole risparmio economico e di tempo. Tutti i mezzi vengono infatti forniti dall’azienda che eroga il servizio, sono controllati, sottoposti a manutenzione periodica e in perfette condizioni. Il personale è formato e abituato a lavorare in team strutturati. Ecco perchè rivolgersi ad agenzie di servisi di facchinaggio risulta essere una soluzione comoda ed economica.
Fonte: impresapulizia.wordpress.com
 
 
 

sabato 22 novembre 2014

Ritiro carta e cartone Sardegna

Come tutti i rifiuti, la carta pone problemi di smaltimento. La carta è però un materiale riciclabile. Come il vetro, infatti, la carta recuperata può essere trattata e riutilizzata come materia seconda per la produzione di nuova carta.
In Italia carta e cartone rappresentano circa il 30% del totale dei rifiuti e sono una risorsa perchè possono essere utilizzati per produrre carta riciclata. E’ sufficiente recuperare una tonnellata di materiale cellulosico per salvare 3 alberi alti 20 metri, riducendo l'impatto ambientale e risparmiando le fonti di energia.
La carta può essere non solo riciclata, ma anche ampiamente riutilizzata stampando su ambo i lati dei fogli, riutilizzando i sacchetti di carta, donando i libri alle scuole o alle biblioteche.

Rifiuti di carta riciclabili:

  -  giornali, riviste, libri, fumetti, tutta la stampa commerciale (dèpliant, pieghevoli pubblicitari)
  -  sacchetti per gli alimenti, per il pane o per la frutta
  -  sacchetti di carta con i manici
  -  fogli di carta di ogni tipo e dimensione
  -  contenitori di prodotti alimentari (come astucci per la pasta, per il riso, per i corn flakes ecc.)
  -  le fascette in cartoncino di prodotti come conserve, yogurt e bevande
  -  le scatole delle scarpe
  -  le confezioni, grandi e piccole, di prodotti come detersivi per lavatrici e lavastoviglie
  -  le scatole dei medicinali, del dentifricio, ecc.
  -  gli imballaggi in cartone ondulato di qualsiasi forma o misura (ad esempio, per apparecchi televisivi o elettrodomestici)
  -  contenitori in cartone per frutta e verdura
  -  cartoni per bevande (come ad esempio quelli di latte, succhi di frutta, vino, panna e similari) svuotati, sciacquati e appiattiti

Attenzione: questa non è carta riciclabile!

Tutti i materiali non cellulosici, i contenitori di prodotti pericolosi, carte sintetiche, carte fotografiche ed ogni tipo di carta, cartone e cartoncino che sia stato sporcato (ad esempio carta oleata, carta e cartone unti, fazzoletti di carta usati, tovaglioli di carta sporchi di cibo, carta plastificata, fustini del detersivo).

Riciclare la carta significa: minori costi per il suo smaltimento, minori costi per la sua produzione, difesa ecologica delle risorse boschive.

Carta riciclata

La trasformazione del rifiuto cartaceo (che si definisce carta da macero) in materia prima necessita di varie fasi:
   •  raccolta e stoccaggio (in questa fase è particolarmente rilevante che le amministrazioni locali richiedano e organizzino la raccolta
       differenziata dei rifiuti);
   •  selezionamento (per separare la fibra utilizzabile dai materiali spuri - spaghi, plastica, metalli - che normalmente sono incorporati nelle balle
       di carta da macero);
   •  sbiancamento (per eliminare gli inchiostri).
A questo punto del ciclo, la cellulosa contenuta nella carta-rifiuto è ritornata ad essere una materia prima, pronta a rientrare nel ciclo di produzione.

Smaltimento Carta

In Italia vengono consumaticirca 9 milioni di tonnellate di prodotti cellulosici. Dei rifiuti prodotti:
  - il 64% viene riciclato
  - il 14% viene bruciato per produrre energia
  - il 22% serve per altri usi (nei caminetti) o finisce in discarica
La modalità più comuni di smaltimento della carta sono quindi il riciclaggio oppure l’incenerimento insieme ad altri rifiuti se non viene effettuata una raccolta differenziata dei materiali.
Dal punto di vista economico, il riciclaggio è sicuramente meno oneroso che l'incenerimento.È ovvio che la carta riciclata non produce un pari peso di carta "nuova" (sicché per fare una tonnellata di carta nuova ci vuole normalmente - e comunque in misura variabile a seconda degli impianti e del prodotto fabbricato - anche una certa percentuale di cellulosa fresca, proveniente da alberi), e che il procedimento ha i propri costi - economici, energetici e di inquinamento.
Tuttavia:
  •  il costo della materia prima riciclata è notevolmente più basso di quello della pasta di legno, i relativi scarti possono essere utilizzati come
      combustibile co-generatore del vapore necessario al processo di fabbricazione, e la produzione è meno inquinante;
  •  il riciclaggio riduce la quantità di rifiuti da trattare, i relativi costi di stoccaggio, lo spreco di spazio da destinare allo stoccaggio medesimo,
      l'inquinamento da incenerimento, e ovviamente il consumo di alberi vivi (anche se gli alberi impiegati per la produzione della carta provengono
      da vivai a coltivazione programmata dove vengono periodicamente tagliati e ripiantati).

La carta (se non inchiostrata) può anche essere sottoposta a una degradazione aerobica (compostaggio) assieme ad altri materiali di origine vegetale e/o animale per produrre un ammendante utile per l'agricoltura o per il recupero di suoli con basso grado di nutrienti naturali.

Un'altra prospettiva (interessante in particolare quando non si riesce a ottenere fibre con idonee caratteristiche fisico-meccaniche per nuovi prodotti cartacei) è quella della degradazione chimica finalizzata a produrre sostanze di uso industriale (per esempio metanolo).
Fonte: gestione-rifiuti.it



domenica 16 novembre 2014

Pulizie industriali e civili Sassari

“Pulizia Sostenibile”.. Che significato ha questa parola?… quanto si è fatto fino ad oggi nel settore professionale per una pulizia meno aggressiva e più sostenibile per l’ambiente?
Nell’ultimo decennio, i maggiori produttori del settore si stanno impegnando moltissimo su questo tema. L’AFIDAMP (una delle associazione di catergoria), ha istituito un premio, (il CLEAN GREEN AWARD), ai produttori che più si distinguono per ricerca e innovazione sul tema della sostenibilità.
Ma tutto questo che risonanza ha nell’ambiente delle imprese… quanto viene fatto ?… o dovremmo dire, quanto si riesce a fare?
I componenti principali dei detergenti comuni e industriali e degli sbiancanti chimici, hanno una natura tossica, e pertanto possono essere dannosi per l’ambiente.
L’utilizzo di detergenti  BIODEGRADABILI e poco incisivi sull’inquinamento ambientale, è possibile. Pulire sostenibile si può e si deve provare, con un occhio attento alla volontà dei clienti e la fattibilità dei costi.
Fonte: rankingham.com
 
 

Deposito e montaggio arredi Sardegna

Esistono diverse definizioni di logistica, ognuna delle quali differisce per l'ampiezza di visione con cui viene considerata questa materia.
Secondo la definizione data dall'Associazione Italiana di Logistica (AILOG), essa è "l'insieme delle attività organizzative, gestionali e strategiche che governano nell'azienda i flussi di materiali e delle relative informazioni dalle origini presso i fornitori fino alla consegna dei prodotti finiti ai clienti e al servizio post-vendita".
Secondo la definizione data dalla Society Of Logistic Engineers, (SOLE) la logistica è "arte e scienza dell’organizzazione, della progettazione e dell’attività tecnica riguardante i requisiti, la definizione, la fornitura e le risorse necessarie a supportare obiettivi, piani ed operazioni".
Le origini della logistica si trovano già nell'antichità e hanno una connotazione prettamente militare. Essa infatti veniva considerata una branca dell'arte militare che trattava tutte quelle attività volte ad assicurare agli eserciti quanto si rendesse necessario per vivere, muoversi e combattere nelle migliori condizioni di efficienza.
Alessandro Magno attraversò il mar Egeo per iniziare la conquista dell'Impero Persiano e nulla avrebbe potuto fare senza un apparato logistico adeguato a supporto dell'immenso esercito che lo seguiva.
Ai tempi dei Romani Gaio Giulio Cesare istituì la figura del logista tra gli ufficiali in servizio nelle sue legioni, in qualità di responsabile degli approvvigionamenti.
Questa identificazione della logistica come attività esclusivamente militare (logistica militare) rimane valida fino alla seconda guerra mondiale quando la scala globale del conflitto portò a sforzi logistici fino ad allora inimmaginabili, basti pensare all'operazione Overlord in Normandia.
Solo nel Dopoguerra il concetto cominciò a essere ampliato e viene esteso anche al settore economico e industriale.
Oltre alla accezione militare, che resta tuttavia valida ancora oggi, la Society of Logistics Engineers (SOLE) ha formulato una classificazione in grado di fornire un quadro chiaro ed esauriente delle aree specifiche normalmente individuate sotto la comune dizione di logistica:
  • la logistica industriale (o business logistics), che in un'azienda industriale ha come obiettivo la gestione fisica, informativa ed organizzativa del flusso dei prodotti dalle fonti di approvvigionamento ai clienti finali;
  • la logistica dei grandi volumi (o bulk logistics), che riguarda la gestione e la movimentazione di grandi quantità di materiali sfusi, generalmente materie prime (quali petrolio, carbone, cereali, ecc.);
  • la logistica di progetto (o project logistics), che riguarda la gestione ed il coordinamento delle operazioni di progettazione e realizzazione dei sistemi complessi (quali grandi opere e infrastrutture, centrali elettriche, ecc.)
  • la logistica di supporto (o RAM logistics), che riguarda la gestione di prodotti ad alta tecnologia (linee aeree con aerei ed elicotteri o altri sistemi complessi) per i quali siano essenziali affidabilità, disponibilità e manutenibilità.
  • la logistica di ritorno o logistica inversa (o reverse logistics), che è il processo di pianificazione, implementazione e controllo dell'efficienza delle materie prime, dei semilavorati, dei prodotti finiti e dei correlati flussi informativi dal punto di recupero (o consumo), al punto di origine, con lo scopo di riguadagnare valore da prodotti che hanno esaurito il loro ciclo di vita.
Nell'ambito della gestione d'impresa, quando si parla di logistica si fa riferimento esclusivo alla logistica industriale, o meglio, con una dizione più moderna e corretta, alla logistica integrata
Negli anni cinquanta e sessanta l'accezione di logistica era limitata alla distribuzione del prodotto finito (la cosiddetta logistica di distribuzione). In tali anni il ruolo della logistica è rimasto confinato al presidio di specifiche attività di supporto, generalmente legate all'organizzazione dei magazzini e dei trasporti.
Le prime timide forme di evoluzione verso la gestione di un insieme strutturato di attività si registrano nel corso degli anni settanta, allorché le aziende incominciano a ricercare miglioramenti nell'ambito della distribuzione fisica, dal magazzino di stabilimento al cliente, attraverso opportuni interventi di razionalizzazione volti all'ottimizzazione dei diversi segmenti del ciclo distributivo.
A partire dagli anni ottanta, in seguito all'introduzione nelle aziende in modo sufficientemente pervasivo di nuove logiche gestionali, quali il Material Requirements Planning (MRP), o il Just in time (JIT), l'attenzione si sposta repentinamente sulla gestione dei materiali: viene infatti coniata l'espressione "logistica dei materiali", o altri sinonimi come "gestione dei materiali" o "material management", per indicare il governo di tutte le attività volte ad assicurare la corretta acquisizione, movimentazione e gestione dei materiali al fine di garantire il costante e tempestivo rifornimento alla produzione ed agli altri enti utilizzatori.
La fase successiva del percorso evolutivo segna in realtà un radicale cambiamento perché comporta la trasformazione della logistica da insieme di attività operative a sistema interfunzionale che si pone come mezzo per il raggiungimento di più elevati livelli prestazionali. Emerge quindi il concetto di "logistica integrata", sintetizzato in modo preciso nella definizione proposta dal Council of Logistics Management nel 1986, secondo cui essa rappresenta il processo per mezzo del quale pianificare, attuare e controllare il flusso delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti, e dei relativi flussi di informazioni, dal luogo di origine al luogo di consumo, in modo da renderlo il più possibile efficiente e conforme alle esigenze dei clienti.
L'ultimo stadio del processo evolutivo, che conduce alla nascita del concetto di gestione della catena di distribuzione, è caratterizzato dalla presa di coscienza da parte delle aziende che il miglioramento nella gestione dei flussi all'interno della catena logistica non può prescindere dal fattivo coinvolgimento degli attori esterni: la logistica assume un ruolo sempre più centrale ed il suo obiettivo diventa sostanzialmente quello di governare tutte le fasi del processo produttivo, anche esterne all'azienda, secondo una visione sistemica.
In quest'ottica il concetto di gestione della catena di distribuzione non deve essere inteso come sinonimo di logistica integrata, ma come un nuovo approccio di management in cui la singola azienda diventa parte di una rete di entità organizzative che integrano i propri processi di business per fornire prodotti, servizi e informazioni che creano valore per il consumatore. Il passaggio della logistica da una funzione sussidiaria ad un ruolo strategico si è accompagnato in molte aziende ad una propensione a esternalizzare le attività di trasporto e di movimentazione delle merci, affidando a terzi un compito che non rientra nel core business aziendale sempre allo scopo di minimizzare i costi ed assicurare maggiore flessibilità alla struttura produttiva.
La grande vastità e complessità delle discipline legate alla logistica ha fatto nascere dei corsi universitari specifici: in particolare, l'ingegneria logistica e della produzione.
Fonte: it.wikipedia.org
 
 

sabato 15 novembre 2014

Deposito Sassari

Il principale motivo che spinge ad affidarsi al deposito per mobili è il vantaggio di dover trasportare meno oggetti nella nuova abitazione, riducendo i costi in base alle esigenze.
Molte aziende di trasporti hanno a disposizione un magazzino di stoccaggio per i mobili e questo servizio ha lo stesso prezzo del noleggio di un container per il deposito dei mobili. Con l’utilizzo di apparecchiature professionali è possibile avere la garanzia di preservare anche gli oggetti più facili dalla rottura.
Quando si parla di servizio per deposito mobili si hanno a disposizione molte opzioni. Ora analizziamo quelle più comuni. Nella scelta dei servizi un aspetto fondamentale da considerare è la frequenza di visita presso il luogo dove è depositata la merce: se hai bisogno di rivedere i tuoi oggetti abbastanza frequentemente sicuramente il fattore preferenziale per scegliere la ditta a cui affidare il deposito è la distanza dalla nuova residenza.
Hai intenzione di depositare oggetti di valore? Informati e confronta i sistemi di sicurezza e di manutenzione dell’unità in cui verranno depositati i tuoi mobili. In caso di mobili antichi di alto valore richiedi un’analisi sulla sorveglianza a disposizione.  Oggetti antichi e mobili di valore possono soffrire il troppo caldo o il troppo freddo, quindi ricordati di richiedere (pagando un costo aggiuntivo) un’unità nel deposito che abbiamo la temperatura controllata.

Oltre ai costi del stoccaggio hai l’obbligo di considerare i costi necessari per il prelievo dei mobili e degli scatoloni una volta che non avrai più bisogno del servizio. Ricordati di utilizzare valigie, contenitori e scatole facili da trasportare e delle misura corretta. Con un’attenta analisi potrai ottimizzare sia il costo del deposito che il successivo trasporto.
In caso di depositi particolarmente ingombranti, come grandi scatoloni e mobili su pallets, prendi in considerazione l’ipotesi di  affidarti ad un’impresa di traslochi per affidargli il faticoso trasporto...
Fonte: dittetraslochi.org
 
 

domenica 9 novembre 2014

Facchinaggio Sardegna

L’alto tasso di lavoro nero ha portato le Direzioni provinciali del lavoro a stabilire tariffe minime al di sotto delle quali scatterà l’ispezione. Il provvedimento è un primo passo per ripulire il settore del facchinaggio fortemente inquinato da imprese o cooperative fantasma spesso provenienti da altre province e basate sulla logica del massimo ribasso per aggiudicarsi gli appalti.
Le attività di facchinaggio hanno registrato un notevole incremento negli ultimi anni e hanno segnato una trasformazione dalla mera movimentazione di merci ad un’attività logistica dove le imprese non devono più solamente fornire manodopera ma anche essere in grado di gestire un magazzino. Le attività logistiche rappresentano oggi il 15% del terziario, percentuale che appare raddoppiata negli altri Stati europei, dati che denotano le possibilità di espansione del settore.
Lo scopo delle tariffe fissate dal decreto è quello di dare un punto di riferimento ai lavoratori e ai datori di lavoro, per vedere se la proposta è nei margini di legalità oppure no. Il tariffario orario fissato dal decreto 7/2007 relativo ai lavori di facchinaggio è il seguente: 18,21 per lavori in economia non misurabili a peso o quantità per un minimo di 6 ore giornaliere di lavoro, 18.90 per traslochi civili e industriali, 18,25 per traslochi e facchinaggio generico. Sono previste inoltre maggiorazioni per lavori notturni e festivi. Le tariffe fissate valgono per qualsiasi impresa e non vogliono avere solo carattere punitivo, ma bensì educativo e informativo.
Recentemente i militari della Guardia di Finanza di Fabriano hanno scoperto una maxi evasione fiscale realizzata da alcune cooperative di lavoro, operanti nel fabrianese, nel settore del trasporto e facchinaggio di elettrodomestici e affini.
Dietro il dichiarato ‘scopo mutualistico’, consistente nell’assicurare ai soci-lavoratori condizioni occupazionali più favorevoli, si celava una vera e propria attività commerciale, dove i soci erano in realtà dipendenti e non beneficiavano degli effetti della mutualità: migliore trattamento economico, orari di servizio flessibili, diritto di voto nelle assemblee. I responsabili ‘di fatto’ delle cooperative, intestate formalmente ad altri soggetti che fungevano da prestanome, sfruttando i vantaggi fiscali riservati a tale tipologia di società, beneficiano fraudolentemente di una rilevante riduzione delle imposte, intascando gran parte dei proventi conseguiti con l’esercizio dell’attività commerciale al netto degli stipendi riconosciuti ai dipendenti-soci. Al termine delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ancona, è stata accertata un’evasione delle imposte pari a circa 3,5 milioni di euro, con conseguente denuncia all’Autorità Giudiziaria di cinque persone di nazionalità italiana residenti nella provincia di Napoli e Ancona, più una di origine nigeriana residente ad Osimo.
 C’è bisogno di fare pulizia, di mettere in circolo aria pulita e di segnare confini ben definiti nel settore del facchinaggio come nel settore logistico e in tutti gli ambiti in cui il lavoro nero nega qualità del lavoro e rispetto per il lavoratore stesso....anche la MELIS & SERVICE è di questo parere!
Fonte: gazzettadireggio.gelocal.it
 
 

domenica 2 novembre 2014

Gestione verde pubblico Sassari

Riportiamo un articolo tratto da notizie.alguer.it relativo al tema del verde pubblico ai cittadini.
«I consiglieri comunali firmatari impegnano il sindaco e la Giunta affinché attivino tutte le procedure per la redazione e l’approvazione del Regolamento per l’affidamento della gestione di Aree Verdi Pubbliche del Comune di Alghero con la partecipazione della comunità locale. Affidino al responsabile dell’Ufficio Ecologia e Ambiente la predisposizione e l’adozione di tutti gli atti e adempimenti relativi alla stipula delle convenzioni che dovranno esser previste nel Regolamento di cui al punto 1. Affidino il controllo sul rispetto delle disposizioni contenute nel Regolamento di cui è caso agli organi di vigilanza della Polizia Locale».

Questo il focus della mozione protocollata dai consiglieri comunali Giusy Piccone, Pietro Sartore, Mario Nonne, Giampietro Moro, Alessandro Nasone, Alberto Bamonti, Elisabetta Boglioli, Gavino Tanchis e Linda Oggiano. Nel documento indirizzato al sindaco di Alghero Mario Bruno ed al presidente del Consiglio Comunale Matteo Tedde, i rappresentanti della Maggioranza chiedono una deliberazione d’indirizzo finalizzata alla attivazione della procedura per la redazione e l’approvazione del Regolamento per l’affidamento della gestione di Aree Verdi Pubbliche del Comune di Alghero con la partecipazione della comunità locale.

Per allestire la mozione, i consiglieri hanno seguito i vari regolamenti che scandiscono la vita del Comune di Alghero (Entrate, Contabilità, Tari e Tasi), tenendo presente come lo stesso Comune intenda sviluppare un sistema premiante nei confronti delle iniziative dei cittadini volte a recuperare, gestire e valorizzare le aree verdi, anche attraverso l’individuazione di forme di sgravi fiscali o tributari. I rappresentanti della Maggioranza proseguono così sulla falsariga dell’Amministrazione Comunale che, nella consapevolezza che le aree verdi e gli arredi urbani appartengono alla collettività e che il loro mantenimento e la loro conservazione rappresentano attività di pubblico interesse, intende normare l’affidamento di aree e spazi verdi pubblici allo scopo di coinvolgere la cittadinanza per la realizzazione, la manutenzione, la gestione e la cura degli spazi pubblici, così da favorire la loro valorizzazione.
 

Archiviazione documenti Sassari

I documenti cartacei nel nostro lavoro sono ancora molti. Ne fanno ancora parte in modo rilevante sebbene l’uso delle tecnologie per l’elaborazione digitale e la gestione dei dati sia ormai di uso comune e sia  fondamentalmente parte integrante delle attività di ogni giorno. Siamo ancora legati alla carta e ad una modalità di lavoro tradizionale che vede il supporto cartaceo ancora protagonista in molte attività, in molte operazioni e procedure di lavoro, specialmente in alcuni settori.
 
Se abbiamo lavorato bene fino ad ora con la carta perché non potremmo continuare a farlo?
Vero, ma siamo in grado di integrarla con gli strumenti informatici che ormai adoperiamo ogni giorno, ogni minuto? Diversi formati utilizzati per lavorare e scambiarci informazioni ci costringono ad adottare e cambiare costantemente modi di lettura e operatività diverse. Quindi ci impongono tempi e costi diversi. Invece di rimanere ancorati ad un sicuro e tranquillizzante modo di lavorare, proviamo a immaginarci come sarebbe più semplice avere a disposizione tutto, subito e in unico formato digitale?

La soluzione c’è e sta tutta in un programma software di archiviazione che ci permette di digitalizzare tutti i documenti cartacei con cui abbiamo a che fare, per una loro più facile e veloce reperibilità e un loro impiego più efficiente. Dematerializzare e archiviare ciò che fino ad oggi risiedeva solo su fogli di carta non vuol dire azzerrare il valore di quei documenti, anzi.. vuol dire semplicemente liberare spazio fisico prezioso e utile ad altro, archiviarlo in uno spazio virtuale senza limiti ma sicuro e ottenere in aggiunta enormi benefici in termini di conservazione, gestione e usufruibilità dei dati contenuti in essi. I software oggi a disposizione per la gestione documentale permettono non solo di archiviare i documenti che nascono solo su carta, ma anche di integrarli e correlarli con altre tipologie di documenti e dati, per esempio con i dati generati dai sistemi gestionali, con le e-mail e con molteplici tipologie di file elettronici.
 
Fino a quando non troveremo più block notes e graffette sulla nostra scrivania…..dovremo essere in grado di saper conservare ciò che è stato fino ad ora creato e memorizzato su carta, dovremo saper sfruttare al massimo ciò che oggi può esistere solo su carta...
Fonte: gestione-documenti.com
 
 

sabato 1 novembre 2014

Logistica Sassari

La diffusione del settore della logistica procede a macchia di leopardo, almeno in territorio italiano. In questo panorama però ci sono realizzazioni degne di nota. È il caso di Dhl che ha inaugurato da pochi giorni un nuovo polo logistico di 92mila metri quadri, pari a 14 campi da calcio, alle porte di Roma per sviluppare il business nel centro sud.
“Fino ad ora eravamo concentrati soprattutto al nord dove facciamo il 90% del fatturato - spiega Eddy De Vita, presidente e amministratore delegato Dhl Suply Chain, azienda da 300 milioni di euro di fatturato con oltre 500 mila metri quadri di magazzini -, abbiamo deciso di investire al sud e quindi abbiamo scelto questa zona di Santa Palomba, a 25 chilometri da Roma. La scelta è stata dettata dal fatto che qui abbiamo già due strutture. L’area pertanto è strategica per seguire tutto il centro sud. Vogliamo portare il fatturato di quest-area al 15-20% del totale. La realizzazione di questo progetto conferma la fiducia del Gruppo Deutsche Post Dhl verso il nostro Paese e la volontà di incrementare la presenza sul territorio, i servizi e il volume occupazionale in Italia”.
La nuova struttura sorge su una superficie di 92mila metri quadri, di cui 30mila coperti, e ha la capacità di 35mila pallet per un investimento complessivo di circa 30 milioni di euro. L'impianto è dotato di zone a temperatura controllata, punta sull'efficienza energetica con isolamento termico, illuminazione e riscaldamento smart, ha la certificazione degli standard di qualità, ambientali e di sicurezza e generatori ausiliari per garantire la business continuity.
“Nell'area ci sono due strutture seperate - spiega De Vita - una per il farmaceutico, con temperatura controllata, e una dedicata soprattutto alla parte consumer, alimentare o fast moving goods, con una piattaforma di trasporto per servire il centro sud. Oltre alla logistica classica, gestione magazzino e consegna, vogliamo offrire anche servizi a valore aggiunto, dove cerchiamo di percepire dai nostri clienti esigenze future come customer service, recupero credito e fatturazione”.
Il sito ha avuto subito molte richieste e l'azienda sta già considerando di espanderlo: “Le due strutture sono quasi sature e c'è prospettiva di crescita, per cui stiamo pensando a un ampliamento di altri almeno 10mila metri” sottolinea De Vita.
In una fase di stanca del mercato italiano si tratta di un segnale positivo per il comparto: “La logistica italiana - spiega De Vita - avrà sicuramente uno sviluppo perché molte aziende che gestiscono in proprio si appoggiano sempre più a terzisti e si sta sviluppando l'e-commerce, il vero punto cardine della logistica. Credo che molte aziende punteranno su due poli uno a Milano, per il nord, e un altro a Roma, per il centro sud. Qui il settore potrebbe crescere a condizione che ci siano strutture adeguate: il problema maggiore però sono ancora le strade: ci sono colli di bottiglia, bisogna eliminarli e creare più superstrade e collegamenti con le autostrade”.
Oltre alle infrastrutture il problema del sud è anche legato agli immobili: “Nella zona di Roma non c'è un'offerta ampia come al nord. Noi abbiamo trovato la soluzione andando alla fonte e costruendo il nostro impianto da zero - ricorda il presidente Dhl - abbiamo individuato una proprietà che ci ha dato ampie garanzie di poter costruire in tempi ragionevoli e alle condizioni che chiedevamo, con la possibilità di estenderci. Al nord invece sono stati costruiti tanti parchi logistici, c'è una propensione maggiore da parte delle multinazionali immobiliari e delle aziende a costruire. Credo che anche nei prossimi anni il mercato resterà strutturato in questo modo con metà delle aziende che comprano le strutture e metà che le affittano, in genere le più piccole”.
Fonte: casa24.ilsole24ore.com