giovedì 2 luglio 2015

Facchinaggio Sardegna

Se ti diranno “sei finito non ci credere” afferma con passione, parafrasando il famoso brano della canzone di Gianni Morandi, quando i media lo intervistano, come accade sempre più spesso. Del resto Salvatore Galati , di Bientina - “splendida cittadina in provincia di Pisa” - può parlare con cognizione di causa. In questi tempi di desolazione occupazionale, è divenuto il protagonista di una bella favola. L'emblema dell’uomo che sull'orlo del baratro sfodera l’idea che gli cambia la vita. Insomma, da disoccupato disperato a titolare di InFilaPerTe, società multiservice in continua espansione e con molti collaboratori. La sua è una storia che diffonde speranza.
La favola di Totuccio
Eppure quando in prossimità dei 60 anni rimane senza lavoro si sente crollare il mondo addosso. “Avvertivo una pesante solitudine attorno – racconta – anche se gli amici più cari non mi hanno mai abbandonato”. Ma “è stata davvero dura, non è facile neppure descriverlo”. Con i problemi occupazionali salta infatti anche il matrimonio, perché i guai chiamano altri guai. La disperazione bussa forte alla sua porta ma la tempra di Totuccio è forte, lui "si piega ma non si spezza". E soprattutto trova la forza di rialzarsi.
Un’impresa non facile. Due pescherie perse dopo 30 anni di lavoro. Un successivo impiego stagionale alla Piaggio tenuto a forza di sacrifici per 5 anni, fino all’arrivo della maledetta lettera di licenziamento. Il buio assoluto, lo scoramento e l'evaporare dei rapporti sociali. Del resto si sà, non tutti trovano conveniente rimanere accanto a chi è in disgrazia. “Ora tutti mi chiamano, vogliono incontrarmi e conoscermi, ma allora mi era rimasto solo qualche amico vero”, ricorda l’uomo nato in Sicilia e trapiantato in Toscana”.

Dopo un terribile momento di depressione Salvatore però ha un’idea. Ci sono tanti anziani che hanno difficoltà a svolgere determinate incombenze, ma anche tante altre persone che lavorano e non trovano il tempo – ad esempio - per fare la fila agli sportelli degli Enti pubblici. Magari si può agire al loro posto. Ne parla con uno dei suoi migliori amici e lui lo sprona. Comincia così a sbrigare pratiche burocratiche per chi non ha modo o tempo per farlo. La cosa ingrana e dopo la prima idea ne nascono di nuove. Si aggiungono altre attività: giardinaggio, facchinaggio, tinteggiatura, lavori elettrici e idraulici, spesa a domicilio, cura degli anziani, commissioni varie, perfino il dogsitting. Molti dei servizi riguardano proprio anziani in difficoltà, e Totuccio li svolge a volte in cambio di cifre piccolissime, quasi simboliche. “Ci sono persone che hanno bisogno e vanno aiutate”, dice.
Pian piano l’ex disoccupato coinvolge altre persone. La società cresce e finisce con l’offrire sempre più servizi. Oggi sono oltre 40 i campi d'intervento e la società dà lavoro a 15 collaboratori. “Tutte persone volenterose in difficoltà a causa della crisi”, spiega con orgoglio Totuccio. Una bella realtà tuttora in espansione.
L’ascesa folgorante dell’iniziativa non passa inosservata, tanti ne parlano e anche i media cominciano a occuparsene. Salvatore finisce in televisione a Rai Uno Mattina e su Canale 5, spopola sui giornali come Fatto Quotidiano, la Nazione Tirreno, oltre ad altri quotidiani locali. Infilaperte diventa un marchio conosciuto e affidabile. Conquista un suo brand, come direbbero gli esperti di marketing. Arrivano continuamente inviti di insediamento in altri territori della Toscana e dell’Italia. “Anche questa settimana ho appuntamento con delle associazioni che vogliono utilizzare i nostri servizi”, confida il titolare della multiservice. Ma arrivano anche richieste di collaborazione da disoccupati di varie zone d’Italia. “Gli ultimi a contattarmi sono stati dei sardi e spero ne venga fuori qualcosa di bello”, confessa l’imprenditore.
Totuccio è cosciente di essere stato anche fortunato, sa che a non tutti va bene, tanti altri non ce la fanno. Ma se una cosa può consigliare è di non arrendersi mai. Quel leitmotiv del brano di Morandi gli risuona sempre nelle orecchie. Chiunque si trovi nelle condizioni in cui si è trovato lui dovrebbe ripeterlo come un mantra taumaturgico: “Se sei a terra, non strisciare mai. Se ti diranno ‘sei finito’ non ci credere”. In definitiva provaci, se cadi rialzati, provaci sempre, fino alla fine.

Se qualcuno non sa proprio come fare poi “può sempre chiamarmi – dice Totuccio – almeno ne parliamo insieme”. Perché l’ex disoccupato, nato nella bella Sicilia e trapiantato nell'altrettanto bella Toscana, non ha dimenticato quanto sia brutto sentirsi soli in quel maledetto periodo in cui ogni certezza sparisce e il mondo ti frana addosso. Per questo vorrebbe dare una mano a chiunque stia scivolando nella disperazione che lui ha conosciuto, far capire che prima di tutto c'è una cosa importante da fare: “Non smarrire la speranza”.

Fonte:http://notizie.tiscali.it/ 


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